Oggi, come ogni anno nel giorno della Santa Pasqua, si è celebrato l’Urbi et Orbi di Papa Francesco, in una Piazza San Pietro gremita per l’occasione: circa 100 mila fedeli.
In particolare, il Pontefice, si è soffermato sulla guerra che si sta combattendo in Ucraina, ecco le sue parole:
“Sia pace per la martoriata Ucraina, così duramente provata dalla violenza e dalla distruzione della guerra crudele e insensata, in cui è stata trascinata. Su questa terribile notte di sofferenza e di morte, sorga presto una nuova alba di speranza! Si scelga la pace. Si smetta di mostrare i muscoli, mentre la gente soffre”.
Poi, continua: “Chi ha la responsabilità delle Nazioni, ascolti il grido di pace della gente. Ascolti, quella inquietante domanda posta dagli scienziati quasi settant’anni fa: ‘Metteremo fine al genere umano o l’umanità saprà rinunciare alla guerra?'”.
In seguito, aggiunge: “Ogni guerra porta con sé strascichi, che coinvolgono tutta l’umanità: dai lutti al dramma dei profughi, alla crisi economica e alimentare di cui si vedono già le avvisaglie. Davanti ai segni perduranti della guerra, come alle tante e dolorose sconfitte della vita, Cristo, vincitore del peccato, della paura e della morte, esorta a non arrendersi al male e alla violenza. Lasciamoci vincere dalla pace di Cristo! La pace è possibile, la pace è doverosa, la pace è primaria responsabilità di tutti”!
Infine, conclude: “Abbiamo alle spalle due anni di pandemia, che hanno lasciato segni pesanti. Era il momento di uscire insieme dal tunnel, mano nella mano, mettendo insieme le forze e le risorse.. E invece, stiamo dimostrando che in noi, non c’è ancora lo spirito di Gesù, c’è ancora lo spirito di Caino, che guarda Abele non come un fratello, ma come un rivale, e pensa a come eliminarlo”.