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CASAVATORE: Chi di Spada ferisce, di Spada perisce?

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CASAVATORE – Un epilogo già scontato, l’esito del ricorso presentato all’indomani della vittoria sul filo di lana di Marino vs. Maglione.

Il vantaggio risicato aveva mosso l’entourage dell’attuale Sindaco verso la riconquista del “trono”, tanto ambito da giustificare un primo passaggio al T.A.R. e un successivo costoso approdo al Consiglio di Stato. Palazzo Spada, dopo un anno, ribalta il risultato e spodesta Marino. Che tuttavia ricorre a sua volta per “opposizione di terzo”, e il 12 aprile vede ulteriormente slittare la discussione.

Nulla di fatto, insomma. Toccherà aspettare ancora. In mezzo, un Comune praticamente ancora commissariato. In questi 18 mesi di alternanza il Paese è rimasto ingabbiato in un preoccupante immobilismo: è sufficiente girare per le strade ed ascoltare gli umori dei cittadini per capire che la promessa “rivoluzione” non solo non c’è stata, ma non è neanche iniziata. Ad ogni pietra smossa vien fuori un pasticcio, una mancanza, un errore, ordinanze emanate e poi ritirate nell’imbarazzo generale, lavori pubblici già finanziati che non decollano (i più datati rotatoria e campo sportivo, per non parlare di tutti gli altri), una scuola chiusa in attesa di capirne i motivi, patetici “show” di una politica che appare perlomeno disinformata (vedasi Consiglio Comunale sulla TARI relativa alle pertinenze, conclusosi con un nulla di fatto in maniera tutt’altro che dignitosa).

La politica appare assente, quasi disinteressata, in attesa di istruzioni (da chi, non è dato capirlo). La comunicazione sembra quella tipica delle popolazioni indiane, basata su segnali di fumo, quello dell’inconsistenza. Spesso incomprensibile e a singhiozzo. Eppure l’attuale amministrazione conosceva alla perfezione i problemi del territorio, dopo oltre un anno di consiliatura in opposizione e tanti strali lanciati contro la maggioranza, adesso tutti opportunamente ritirati. “Scusate, stavamo scherzando”, sembra di sentire.

Defunta e putrefatta ogni proposta, ivi comprese quelle dell’accordo tra i M5S e l’attuale Sindaco, ormai lettera morta, persa ormai ogni speranza per le Consulte e per le assemblee della partecipazione, scomparsa la figura del Garante dei Disabili, per non parlare di scuole, verde pubblico e decoro urbano. Il PUC “in fase di approvazione” rimane ancora un miraggio, il P.E.B.A. neanche a dirlo, la sicurezza nelle ore notturne non è certo migliorata, anzi: ignorati allegramente tutti punti dell’accordo ormai definitivamente riposto in un cassetto. E sono ormai passati 6 mesi, durante i quali le uniche priorità sono state le varie nomine. Anche se potrebbero esserci altre sorprese in vista del costituendo “staff”. Voci di corridoio, come spesso avviene.

In un paese praticamente al collasso, pur con centinaia di percettori del Reddito da poter impegnare (a Casavatore gli idonei sono oltre il doppio dei dipendenti comunali), non si riesce a garantire un minimo di normalità. Si è deciso, in più, di non puntare sui volontari, la cui collaborazione viene normativamente e puntualmente rifiutata. In questo marasma ci si aspetterebbe un’opposizione quantomeno feroce, o almeno agguerrita: invece sembra di trovarsi al cospetto di mansueti agnellini, che in maniera quasi sommessa chiedono, quasi senza disturbare, improbabili notizie che puntualmente vengono loro rifiutate, tanto da dover ricorrere all’accesso agli atti anche per una semplice informazione di servizio.

Nel frattempo, tra TARI sulle pertinenze sproporzionata, imposte sulla pubblicità e crisi economica, il commercio muore. Prorogata oggi, al fotofinish, anche la ricerca dei componenti del Comitato Generale per i festeggiamenti in onore del Santo Patrono. Senza riportare alcuna motivazione, come ormai di consueto. Forse perché non c’è nulla da festeggiare. Ma anche questo non sembra un problema. Le solite malelingue parlano di frizioni nella maggioranza.

Ma ai piani alti garantiscono che va tutto bene. A meraviglia. Per chi, però, non si è capito. O forse sì, visto l’aumento delle indennità per le cariche Istituzionali, passato nel silenzio generale.

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Aversa

Stragi sul lavoro, operaio 49enne di Casavatore trovato morto con vistoso trauma cranico

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Un operaio, di 49 anni, è morto in un incidente sul lavoro nella zona industriale di Carinaro, al confine con Aversa, nel Casertano.

E’ accaduto nell’area di una ditta attiva nel settore della distribuzione di prodotti farmaceutici. Il suo corpo presentava un vistoso trauma cranico, forse conseguenza dell’impatto della testa con l’asfalto, dopo un volo di diversi metri.
Dubbi però sulla dinamica, in mancanza di testimoni diretti.

Giunti i soccorsi, gli operatori del 118 non hanno potuto far altro che dichiararne il decesso.

Sul luogo dell’incidente sono sopraggiunti poi carabinieri e ispettori del lavoro. La salma si trova adesso presso l’istituto di mecidina legale di Giugliano, in attesa dell’eventuale autopsia.

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Casavatore

Casavatore: assaltata la caffetteria Glamour

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L’area nord di Napoli è in piena emergenza criminalità. I furti, tra attività commerciali e abitazioni, ormai, sono diventati innumerevoli.
Pochi giorni fa, è stato il turno di Casavatore in via Emilio Segrè, luogo in cui dei malviventi hanno letteralmente assaltato la caffetteria Glamour. Grazie all’ausilio delle telecamere, si è potuta notare la calma serafica che ha contraddistinto di due ladri in azione. Dapprima hanno sforzato con una spranga la saracinesca, hanno fatto ingresso all’interno, e poi sono andati spediti verso il registratore di cassa da cui hanno prelevato il consistente bottino.
Danni da migliaia di euro per il titolare tra contanti portati via e il devasto fatto all’ingresso.

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Casavatore

CASAVATORE – Consiglio monco, salta la seduta

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Un ordine del giorno decisamente nutrito, che avrebbe lasciato presagire una lunga maratona di interventi e discussioni: prevista infatti questa sera l’apposizione del vincolo di PRG preordinato all’esproprio dei terreni interessati al collegamento tra la stazione di Afragola e la rete metropolitana di Napoli, l’approvazione del bilancio consolidato dell’esercizio 2022, una formale modifica allo Statuto Festa relativa ai soli termini di presentazione delle istanze e le dimissioni del Presidente della Commissione trasparenza, il Consigliere Giovanni Del Prete.

Proprio da quest’ultimo punto l’opposizione è partita intervenendo a gamba tesa in apertura: con l’annuncio delle sue dimissioni, il Presidente ha sollevato alcune eccezioni meritevoli di opportuna riflessione, in particolare la gestione singolare delle tariffe da parte di alcuni operatori all’interno del Consorzio Cimiteriale e la curiosa permanenza dell’attuale direttore ad interim il cui incarico sembra essersi trasformato in perpetuum.

E’ stato in particolare sottolineato il duplice ruolo di controllore e controllato del Funzionario attualmente delegato. In merito alla vicenda della rimozione dei rifiuti combusti in prossimità di Via Saragat su terreni di proprietà di privati l’ormai ex Presidente manifesta seri dubbi sulla trasparenza dell’operazione, lamentando il notevole costo dell’operazione per le casse comunali dovuto ai continui ritardi nella pasticciata gestione dell’operazione che, ricorderete, comportò oltre un anno fa l’emissione di apposita ordinanza poi ritirata tra l’imbarazzo generale.

A nulla è valso il timido tentativo della Presidenza del Consiglio di mettere a tacere lo scomodo oratore, ormai un fiume in piena. Presenti in aula anche i Consiglieri “congelati” che abbandonano il civico consesso manifestando, con l’intervento di Francesco Napolitano, sincero apprezzamento per le dichiarazioni del Consigliere Del Prete. Assente uno dei quattro membri del locale PD. E proprio a causa di tale preziosa assenza è saltato il numero legale, generando evidente scompiglio in una maggioranza ormai traballante, rendendo così necessaria una nuova convocazione a stretto giro.

Ancora una volta si percepisce il clima di nervosismo nei banchi del Governo, per le inevitabili conseguenze che deriveranno da questa sorta di ammutinamento politico interno anche se, ne siamo sicuri, il tutto sarà puntualmente minimizzato dagli interessati, così come ci hanno tristemente abituati, derubricando l’accaduto a semplice verifica degli equilibri interni. Non si escludono, tuttavia, ulteriori ostracismi.

Intanto il Paese tra scuole a metà, strutture sportive in attesa di un destino migliore, strade sporche e nuove ondate di cemento in arrivo con la resurrezione del “piano casa”, resta a guardare da una finestra che appare giorno dopo giorno sempre meno trasparente. Curioso che solo poche ore dopo un evento a favore della legalità, con l’intitolazione di uno spazio verde ad una giovane vittima della mafia, per la verità poco partecipato, sia mancato stasera proprio il numero legale.

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