Il presidente russo Vladimir Putin, rivolgendosi ai lavoratori dell’industria spaziale al Cosmodromo di Vostochny, ha così dichiarato:
“Il nobile obiettivo di proteggere il Donbass verrà raggiunto. Questo è quello che accadrà. Non ci sono dubbi. Gli obiettivi sono perfettamente chiari e sono nobili. Il principale obiettivo è aiutare le persone nel Donbass, le persone del Donbass che noi abbiamo riconosciuto, e lo dovevamo fare perché le autorità di Kiev, incoraggiate dall’Occidente, si rifiutavano di attuare gli accordi di Minsk per una risoluzione pacifica dei problemi del Donbass”.
Poi, prosegue: “La Russia non si chiuderà, è impossibile isolarla. La Russia è pronta a cooperare con tutti i partner che lo desiderano e non ha intenzione di chiudersi. Non abbiamo intenzione di chiuderci nel mondo moderno, è totalmente impossibile isolare rigorosamente qualcuno e completamente impossibile isolare un Paese così grande come la Russia. Quindi, lavoreremo con i partner che vogliono interagire”.
Infine, conclude: “Quello che stiamo facendo è aiutare le persone, salvare le persone da una parte e dall’altra, stiamo lavorando per assicurare la sicurezza della Russia. Ovviamente non avevamo scelta, questa è la decisione giusta”.
Intanto, il presidente ucraino Volodymir Zelensky, torna a chiedere armi e avverte gli alleati:
“Chi non ci aiuta, si assume la responsabilità dei morti ucraini. Presto sarà necessario un maggiore supporto militare. Le vite degli ucraini si stanno perdendo, vite che non possono più essere restituite. E questa, è anche responsabilità di coloro che ancora conservano nel proprio arsenale, le armi di cui l’Ucraina ha bisogno. Responsabilità che rimarrà per sempre nella storia. Se avessimo jet, veicoli corazzati pesanti, artiglieria, saremmo in grado di porre fine a questa guerra”.