Il noto virologo Guido Silvestri, docente alla Emory University di Atlanta, nel corso di un’intervista a ‘Il Fatto Quotidiano’, si è espresso sulla questione Covid-19 e sull’incidenza del virus. Ecco le sue parole:
“Detesto l’espressione liberi tutti’, è insensata dal punto di vista scientifico e impregnata di un sottofondo moralista e stigmatizzante verso i malati. Il problema, semmai, è conciliare la necessità di contenere il virus con il fatto che, le chiusure generalizzate, portano a danni socio-economici e psicologici devastanti, soprattutto nei più poveri e nei più giovani. La scelta della convivenza col virus, che non è un ‘liberi tutti’, ma un approccio basato tanto sulla scienza che sul buon senso”.
Poi, alla domanda se è meglio tenere ancora le mascherine al chiuso, risponde:
“Trovo molto sensate le raccomandazioni del CDC Usa, non dissimili dalle regole in vigore dal 12 maggio in Italia. La mascherina al chiuso è raccomandata, solo se il livello di trasmissione del virus in una certa comunità è alto, livello che si determina sulla base di contagi, ricoveri ospedalieri e capacità di accoglienza del sistema sanitario. Con queste regole, oltre il 90% degli americani al momento, vive in aree dove la mascherina al chiuso non è obbligatoria”.
Chiosa finale su cosa dobbiamo aspettarci in autunno, domanda alla quale replica con un monito: “Una nuova recrudescenza di Sars-CoV-2, che si comporterà come tutti i virus respiratori, seguendo un andamento tipicamente stagionale. Saremo in grado di controllarla se ci faremo trovare preparati, cioè con la popolazione ben vaccinata, non solo anziani fragili, tutti, bambini compresi, e con quantità efficaci nel ridurre il rischio di Covid-19 severo per Omicron e varianti simili”.