NATO – “Non potete capire come ci si sente dopo aver visto le immagini di Bucha, parlare con le persone che sono fuggite, sapere che una persona che conosci è stata violentata per giorni e quando finalmente è arrivata a Kiev è andata direttamente in psichiatria. Voi non potete capire cosa si prova davanti al fatto che i soldati russi hanno violentato i bambini”. Sono queste le parole utilizzate dal ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, al termine della sua partecipazione alla riunione dei ministri degli Esteri della Nato.
Il ministro Kuleba si è espresso con estrema concisione e fermezza, ricapitolando le innumerevoli volte in cui i Paesi UE e la NATO hanno risposto con veti alle richieste del governo ucraino in relazione alle esigenze causate dall’invasione russa. Ha inoltre affermato soddisfazione per l’ultimo pacchetto di sanzioni, il quinto da inizio guerra, contro il governo di Putin ma ha tenuto a precisare che tali proposte erano già state formulate tempo addietro ed anche in quel caso l’Ucraina ricevette un “no” come risposta.
Kuleba ha poi sottolineato come gli orrori visti a Bucha sono “soltanto la punta dell’iceberg”“: “Per prevenire altre Bucha, dobbiamo discutere e vedere come possiamo porre fine a questa guerra”, ha aggiunto.
“La guerra per il Donbass vi ricorderà purtroppo la seconda guerra mondiale: migliaia di tank, aerei, artiglierie. La Russia ha i suoi piani e noi abbiamo i nostri. Ecco perché gli alleati non ci devono dire che ci sono procedure da seguire: o ci aiutate ora, in giorni, o l’aiuto arriverà tardi. Molti civili moriranno, perché l’aiuto è arrivato tardi. Sono moderatamente ottimista sul risultato delle negoziazioni qui al quartier generale della Nato. Sono stato molto chiaro: per vincere una guerra ci vogliono armi”, ha detto ancora il ministro degli Esteri di Kiev in conferenza stampa alla Nato.