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Cereali, mais e grano: scorte per poco

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Covid, siccità e guerra stanno minando notevolmente le risorse alimentari del Pianeta. In particolare a essere a rischio, soprattutto in Italia, è il mercato dei cereali e delle oleaginose. Le piante che producono quest’ultimo sono il girasole, il colza, il sesamo, l’arachide, il ravizzone, la senape, il ricino e il cartamo molto usati nel nostro Paese. Anche il clima influisce, basti pensare che a Napoli si è registrato quasi un mese di pioggia in meno rispetto all’anno passato.

L’Ucraina e la Russia fornivano il 30% del surplus mondiale e ora con la guerra la loro produzione è venuta meno. Anche il mais, che in genere si semina in questo periodo dell’anno, non sarà quindi coltivato nelle zone di guerra diminuendo notevolmente la produzione.  

A rischio quindi mais, grano e cereali. Un’altra parte del grano arriva in Italia dal Canada ma altri paesi europei stanno rispondendo alla crisi diminuendo l’esportazione verso paesi terzi e mantenendo le risorse quindi all’interno della propria nazione. Il dirigente spiega anche quali potrebbero essere le possibili soluzioni:

In questo momento vedo due possibilità per far fronte alla tensione sul mercato dei cereali: o limitare la produzione di bioenergia, come etanolo o biogas, che si fa a partire da materie prime agricole, o ammorbidire i criteri su Ogm e pesticidi, che ci consentirebbe di aumentare l’importazione da paesi come Usa e Argentina. Sono due misure eccezionali, per far fronte alla crisi“.

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