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Guerra in Ucraina, Paramonov su Guerini: “ci chiese aiuto per il Covid e ora è tra i falchi“. Draghi: “paragone odioso ed inaccettabile”

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ITALIA – Il conflitto tra Russia e Ucraina non cessa di inasprirsi e sembra anzi estendersi anche alle potenze alleate. Nel novero rientra anche l’Italia che, come sottolineato dal governatore De Luca, rea, insieme al resto dell’Occidente, si non aver compreso prima quanto stesse accadendo in Russia.

Il direttore del dipartimento europeo del ministero degli Esteri russo, Paramonov, ha parlato all’agenzia Ria di “conseguenze irreversibili se Roma e altre capitali Ue non fermeranno le misure economiche contro il suo Paese“. Pesano sull’economia le continue sanzioni che rischiano di portare, entro un anno, in default il Paese con il rublo (moneta nazionale russa) che ormai è divenuto carta straccia.

Le sanzioni – spiega il direttore – non sono una nostra scelta. Non vorremmo che la logica del ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire, che ha dichiarato la totale guerra finanziaria ed economica alla Russia, trovasse seguaci in Italia e provocasse una serie di corrispondenti conseguenze irreversibili“. Non è mancata poi la stoccata al ministro della Difesa, Lorenzo Guerini: “Ci chiese aiuto per il Covid e ora è tra i falchi“.

A seguito delle dichiarazioni di Paramonov si è espresso il presidente del Consiglio Draghi che ha subito chiarito: “Esprimo piena solidarietà al Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, vittima di attacchi da parte del Governo russo. Il paragone tra l’invasione dell’Ucraina e la crisi pandemica in Italia è particolarmente odioso e inaccettabile. Il Ministro Guerini e le forze armate sono in prima linea per difendere la sicurezza e la libertà degli italiani. A loro va il più sentito ringraziamento del Governo e mio personale“.

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