NAPOLI – A seguito dell’antitrust sia le Procure sia la guardia di finanza hanno accolto l’esposto del Codacons avviando indagini su cari territori regionali volte a verificare eventuali speculazioni su benzina e gasolio. È la guardia di finanza ad aver avviato verifiche sui listini dei carburanti.
A spiegarlo è l’associazione stessa in una nota aggiungendo che dal caro carburanti si registrano «effetti devastanti» sui prezzi dei beni trasportati per un esborso in più a famiglia di oltre 370 euro.
«Si tratta di una importante notizia perché le indagini delle Procure potranno accertare se vi siano state speculazioni che hanno portato ad un aumento artificioso dei listini di benzina e gasolio, aumento che sta avendo ripercussioni pesantissime per le tasche di famiglie e imprese, le quali potranno rivalersi sui responsabili di illeciti – spiega il presidente Carlo Rienzi – Il Codacons sta infatti studiando una possibile class action da intentare nei confronti di chi sarà ritenuto colpevole di aver aumentato in modo ingiustificato i listini al pubblico».
Il Codacons invita a guardare l’andamento dei listini dei carburanti nell’ultimo anno per rendersi conto che il bilancio è ancora fortemente in perdita per i consumatori. Rispetto allo stesso periodo del 2021, infatti, la benzina costa oggi il 39,4% in più (2,184 euro al litro), il gasolio addirittura il 50% in più (2,154 euro/litro). «Le accise andavano dimezzate, e c’erano ampi margini per una riduzione ulteriore della tassazione sui carburanti che riportasse i listini alla pompa a livelli accettabili. Insufficiente poi tagliare la accise solo per un mese», ha detto il presidente dell’associazione consumatori Carlo Rienzi.