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AFRAGOLA. Debacle metropolitana di Affinito e vittoria di Caiazzo. Maggioranza disunita. Cambiano gli equilibri in aula

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AFRAGOLA – Non sarebbe mai dovuta arrivare la data delle elezioni in Città Metropolitana per il Sindaco Antonio Pannone che lo ha messo di fronte ad una vera e cruda verità. Ma veniamo ai fatti.

Del Consiglio comunale normanno i candidati in Città Metropolitana ne erano cinque: Giuseppe Affinito e Maria Carmina Sepe nella lista della Lega, Marianna Salierno nella lista del M5S, Sara Tralice nella lista di Azione e Antonio Caiazzo tra le file degli azzurri a sostegno di Manfredi nella lista Napoli Metropolitana.

Antonio Caiazzo con i suoi 2710 voti è l’unico che si è assicurato un posto in Consiglio metropolitano e al netto dei due consiglieri comunali che hanno votato Marianna Salierno e delle candidature riempiliste delle altre due candidate, l’attenzione si rivolge soprattutto sulla candidatura di Giuseppe Affinito, fortemente voluta dal duo Nespoli-Castiello.

Giuseppe Affinito totalizza 1074 voti, circa 1000 voti in meno rispetto alla soglia che gli avrebbe concesso lo scranno provinciale. Insomma una debacle senza precedenti se si parte dal presupposto che nella sua città si amministra dalla parte della maggioranza e che a conti fatti, senza contare appoggi esterni in altre città, si doveva partire da un minimo di 1120 voti ma la debacle arriva proprio da Palazzo Moriani, infatti, da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, gli elettori afragolesi che hanno preferito il consigliere ex Pd sono stati solo sei su sedici, consegnando nelle mani del solo Caiazzo, peraltro operante tra i banchi dell’opposizione, la rappresentanza in Città Metropolitana. Ma veniamo all’Analisi politica.

Appare evidente che Giuseppe Affinito sia stato solo il candidato del duo Nespoli-Castiello, quest’ultimo, stando ai risultati, dimostra che fuori dalle mura domestiche ha un peso specifico politico pari a quello di una piuma al vento, così come appare evidente che la decisione di candidare il consigliere leghista non sia stata partecipata col resto della maggioranza e che lo stesso non sia stato giudicato dal resto dei consiglieri come suo rappresentante in Città Metropolitana.

Un chiaro segnale che la maggioranza, quando si tratta di appuntamenti che contano dal punto di vista individuale ma soprattutto quando si presenta l’occasione per alzare il proprio “prezzo” dettato dal ruolo che si ricopre, non è disposta a fare il gioco di squadra e che ognuno dei consiglieri pensa solo ed esclusivamente al proprio orticello e tanto meno si è disposti ad ascoltare i diktat calati dal duo leghista né uno eventualmente o sporadicamente calato dal sindaco, che in questa fase appare più remissivo che mai.

Ma se c’è una cosa che dovrebbe rincuorare il Sindaco Pannone dal punto di vista degli equilibri è il fatto che queste elezioni hanno consegnato al Consiglio Comunale afragolese un Consigliere di opposizione filogovernativo perché, pur di conservare la sua poltrona, tanto sudata, in Città Metropolitana, non sarà mai disposto a diventare l’ago della bilancia per una ipotetica sfiducia al primo cittadino, così come sicuramente non si farà trovare osteggiante in aula sui punti all’ordine del giorno che determinano l’avanzata dell’Amministrazione.

Sarebbe bello sapere adesso cosa accadrà in Consiglio Comunale e come cambieranno gli equilibri, visto che tutti adesso hanno la consapevolezza di non avere una maggioranza salda e compatta ma che alla prima occasione ci si rifugia nell’interesse personale come sempre accade a queste latitudini da diversi anni.

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