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Cronaca

Rapina al pub Cipajò di Giugliano: pistola contro il cassiere

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Due rapinatori, col volto coperto e armati di pistola, hanno rapinato sabato sera il pub Cipajò di Giugliano, in provincia di Napoli; uno dei criminali ha puntato la pistola contro il cassiere e ha portato via il registratore di cassa. Il raid mentre il locale era pieno di clienti. Sul posto i carabinieri per le indagini, acquisiti i nastri della videosorveglianza.

I malviventi hanno fatto irruzione intorno alle 23 di sabato scorso, 5 marzo. Un orario non scelto a caso: puntavano all’incasso del fine settimana. Il tutto è durato una manciata di minuti: in via San Giovanni a Campo, strada del centro del paesone del Napoletano, sono arrivati in sella a uno scooter. Sono entrati nel locale e, pistola in pugno, hanno minacciato il cassiere intimando di consegnare il denaro. Si trattava, però, di una cassa automatica: i malviventi hanno quindi dovuto sradicarla. Il bottino resta da quantificare, ma si tratterebbe di poche decine di euro. Subito dopo la coppia è uscita all’esterno, è balzata sullo scooter e si è rapidamente dileguata, probabilmente verso la circumvallazione esterna.

I carabinieri, arrivati poco dopo al locale, hanno acquisito le registrazioni della videosorveglianza: il locale è infatti dotato di telecamere che riprendono sia l’interno sia l’esterno, che hanno quindi ripreso il momento dell’irruzione e potrebbero fornire importanti elementi investigativi per ricostruire anche la via di fuga. Il pub era stato vittima di una rapina con modalità identiche poco più di un anno fa, nel gennaio 2021: in quella circostanza, quando la Campania era in zona rossa, due malviventi a volto coperto minacciarono i dipendenti con una pistola e si fecero consegnare l’incasso.

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Cronaca

Napoli, violenza al Pronto Soccorso: uomo aggredisce infermiere e guardia giurata

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Attimi di follia all’ospedale evangelico Betania di Napoli, dove la scorsa notte un uomo in preda ad alcol e droga ha aggredito un infermiere mentre era in attesa di visita al Pronto Soccorso, per poi inveire con violenza anche contro una guardia giurata intervenuta.

A raccontare l’accaduto è stato il direttore generale dell’ospedale, Vincenzo Bottino:

“La misura è colma. Viviamo in uno stato di guerra, la vita dei nostri operatori e la sicurezza dei pazienti è in pericolo. Non possiamo permettere che un luogo di cura diventi teatro di violenza. L’ospedale con propri investimenti si doterà di porte blindate per l’accesso al Pronto Soccorso, ma senza una politica di sicurezza adeguata le aggressioni e le devastazioni non finiranno”.

Poi, aggiunge: “Così come deciso dal Ministero dell’Interno per altri presidi di frontiera della nostra città, chiediamo che anche il nostro Pronto Soccorso sia dotato subito di un drappello di pubblica sicurezza. Chiedo al prefetto di Napoli, Michele Di Bari, un incontro immediato: così avanti l’ospedale evangelico Betania non può andare”. 

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Cronaca

Guerra in Ucraina, la denuncia di Kiev: “La Russia ha lanciato un missile balistico intercontinentale”

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Un missile balistico intercontinentale è stato lanciato dalla regione meridionale di Astrakhan, durante un attacco mattutino contro l’Ucraina. Almeno questo è quanto afferma l’aeronautica militare di Kiev, aggiungendo che è la prima volta che la Russia utilizza un missile così potente e a lungo raggio durante la guerra.

Tale escalation di violenza è dovuta al recente attacco dell’Ucraina all’interno della Russia, con l’utilizzo di missili statunitensi e britannici volti a colpire il nemico. Pertanto la risposta di Mosca non si è fatta attendere, seguendo le dichiarazioni dei giorni scorsi del presidente Putin circa una possibile risposta in tempi brevi.

In particolare, l’attacco russo avrebbe avuto come obiettivo aziende e infrastrutture nella città centro-orientale di Dnipro.

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Cronaca

Omicidio Francesco Pio Maimone, il pm chiede l’ergastolo per l’omicida Valda

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Richiesta di ergastolo per Francesco Pio Valda, ritenuto responsabile dell’omicidio del giovane aspirante pizzaiolo Francesco Pio Maimone, la notte del 20 marzo del 2023, all’esterno degli chalet di Mergellina.

È stato il pm Antonella Fratello a chiedere il massimo della pena per il ventenne di Barra che, appena quindici giorni fa, aveva ammesso di aver fatto fuoco, ma aveva anche spiegato di aver sparato mentre scappava nel corso di una rissa.

Difeso dal penalista napoletano Antonio Iavarone, Valda aveva dichiarato di aver ascoltato la detonazione di colpi esplosi da un’altra pistola, insinuando il dubbio che ad uccidere Kekko potesse essere stato anche qualcun altro dei partecipanti alla rissa.
Una ricostruzione che al momento non troverebbe riscontri, come emerge dal fatto che oggi il pm della Procura di Napol Procura di Napol Antonella Fratello chiede il massimo della pena per il ventenne di Barra. 

(fonte: ilMattino.it)

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