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CASERTA. “Qui ci sono le cantine per le bombe”? Ecco la domanda di un piccolo profugo ucraino

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La guerra si sa, provoca morte e distruzione, lascia sgomenti, senza parole, causando danni psicologici non indifferenti nelle persone che la vivono e che riescono a sopravvivere. Questo è quanto successo ad alcuni profughi ucraini giunti a Caserta, che si riflette in questa domanda fatta da Andrej, un bambino di 5 anni:

Signora Ruslana, ma qui c’è la cantina se arrivano le bombe”?. La signora Ruslana, è una donna ucraina del posto, che ha deciso di ospitare lui e altri 15 profughi, nel B&B che gestisce a Caserta. In particolare, questo è il primo gruppo di profughi arrivati in Italia dall’Ucraina, per la precisione da Leopoli, una delle poche città da dove è possibile fuggire e hanno ancora negli occhi, il rumore delle bombe e il suono assordante delle sirene mentre cadevano le bombe. Si tratta di madri e bimbi, tra cui anche una donna incinta.

La stessa Ruslana, ha così raccontato:

“Abbiamo disdetto tutte le prenotazioni di turisti per poter accogliere i nostri connazionali. Sono arrivate sei madri e sette bimbi dagli uno agli undici anni. Al bimbo che mi ha chiesto delle bombe, ho detto di stare tranquillo, che qui non arrivano. Nei suoi occhi, come in quelli degli altri, ho letto tanto terrore. La donna incinta piange continuamente”. Poi, aggiunge:

Sono arrivati anche tre miei parenti, tra cui mia nuora, ma mia madre è rimasta in Ucraina, in un paese vicino Leopoli per una broncopolmonite post Covid-19. Lì è sola e nessuno può accudirla”. Infine, conclude:Sono tornata in Italia qualche giorno prima che scoppiasse la guerra, ma già si respirava una brutta aria, visto che l’esercito russo ci aveva circondato, specie dalla parte della Bielorussia. È una tragedia, dobbiamo essere tutti uniti per respingere questa invasione”.

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