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Cronaca

Rapine al Lidl di Mugnano: 3 arresti ad Afragola

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Rapine al Lidl di Mugnano, sgominata la banda: 3 arresti ad Afragola. Nel contesto di un’articolata attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, alle prime ore del mattino di venerdì 25 febbraio, i carabinieri del Comando Stazione di Cesa, coadiuvati da personale della Compagnia di Aversa, hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della custodia cautelare emessa dall’uffficio del G.I.P. del Tribunale di Napoli Nord nei confronti di 3 soggetti: M.V. di anni 33. R.A. di anni 20 e F.L. di anni 32, originari di Afragola, tutti indiziati per furti e rapine in danno delle filiali di Cesa, Curti, Casandrino e Mugnano dell’esercizio commerciale denominato Lidl.

Nello specifico il M.V. di anni 33 veniva sottoposto alla misura della custodia cautelare in carcere mentre R.A di anni 20 e F.L, di anni 32 venivano sottoposte alla misura cautelare degli arresti domiciliari presso la propria abitazione.

L’attività d’indagine consentiva di ricostruire attraverso le analisi delle immagini riprodotte dai sistemi di videosorveglianza installate presso gli esercizi commerciali, non solo le fasi delle rapine e  furti oggetto di indagine ma soprattutto la fisionomia e i volti ripresi durante gli eventi.

Tale fattore risulta fondamentale per le indagini in quanto permetteva di identificare i tre soggetti autori dei reati. Si vuole specificare che, durante la commissione dei reati, i tre soggetti colpiti da ordinanza restrittiva erano soliti, qualora scoperti, minacciare ed aggredire fisicamente gli addetti alla vigilanza del Lidl. Grazie al complesso di tutti gli elementi investigativi raccolti, è stato possibile ricostruire, a carico degli indagati, un grave quadro indiziario avvalorato dal G.I.P. del medesimo Tribunale.

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Castellammare di Stabia

Castellammare di Stabia, 30 genitori aggrediscono maestra: ora insegnante indagata

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È stata iscritta nel registro degli indagati la docente di sostegno aggredita la scorsa settimana da un gruppo di circa trenta genitori presso la scuola Salvati di Castellammare di Stabia. Si tratta di un «atto dovuto» da parte della procura, come riportato dal quotidiano Metropolis, per permettere accertamenti sul cellulare dell’insegnante, sequestrato dopo la denuncia di cinque genitori. Questi ultimi hanno riferito agli investigatori dell’esistenza di una chat tra la docente e alcuni alunni, in cui sarebbero stati condivisi audio e video con contenuti a sfondo sessuale.

Continua anche l’inchiesta riguardante la spedizione punitiva organizzata da diversi genitori, avvenuta presso la scuola del quartiere Scanzano. Durante l’incidente, oltre alla docente, è rimasto ferito anche il padre dell’insegnante, intervenuto per difendere la figlia.

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Cronaca

Scampia, scoperto deposito abusivo di rifiuti con oltre 40 elettrodomestici

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Nell’ambito delle attività di contrasto al fenomeno dell’illecito abbandono e gestione illecita dei rifiuti, personale Polizia Locale Unità Operativa Scampia, in via Anna Maria Ortese, ha scoperto un deposito illecito di Raee (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) dove erano stati illecitamente stoccati 43 grandi elettrodomestici come lavatrici, caldaie, televisori, forni.

Sul posto è stato sorpreso un 39enne napoletano intento ad asportare varie parti elettriche e ferrose. La Polizia Locale ha provveduto al sequestro penale dell’area, di proprietà comunale, ove erano stati stoccati i rifiuti e a deferire all’autorità giudiziaria il trentanovenne per i reati di gestione illecita di rifiuti e invasione di suolo pubblico.

Nel corso della stessa operazione sono stati sanzionati con una multa da 51,64 euro due soggetti che conferivano rifiuti domestici fuori orario ed in contenitori non idonei.

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Cronaca

Torre del Greco, denuncia marito violento e fa scoprire giro d’usura

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Una donna ha denunciato le violenze subite dal marito, portando alla scoperta di un usuraio seriale a Torre del Greco. Un uomo di Torre Annunziata è stato arrestato con diciotto capi d’imputazione, di cui quindici per usura, due per estorsione e uno per possesso di armi. I carabinieri della stazione di Boscoreale lo hanno colto in flagrante mentre, insieme al nipote, riscuoteva 300 euro in interessi da una delle sue vittime.

Le indagini sono iniziate dopo la denuncia della donna, che ha rivelato come il compagno fosse frustrato dai debiti accumulati con usurai. I carabinieri hanno così avviato un monitoraggio, riuscendo a identificare l’usuraio tramite intercettazioni telefoniche. È emerso che l’uomo aveva rapporti con almeno sette vittime, a cui chiedeva mensilmente somme tra 100 e 500 euro.

Le intercettazioni hanno rivelato la pressione esercitata dall’indagato sulle vittime, che includeva minacce e intimidazioni. Le dichiarazioni delle vittime hanno confermato le accuse e svelato il modus operandi dell’usuraio, che sfruttava la vulnerabilità di commercianti in difficoltà. Dopo l’arresto, i carabinieri hanno perquisito l’abitazione dell’uomo e un suo terreno, trovando circa 20.000 euro in contante, gioielli, orologi di valore e un’arma da fuoco illegalmente detenuta.

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