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Cultura e spettacolo

Musei, MiC: dieci capolavori fiamminghi dal Museo e Real Bosco di Capodimonte al Museo Nazionale di Matera

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Musei, MiC: dieci capolavori fiamminghi dal Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli
al Museo Nazionale di Matera “100 opere tornano casa”, dai depositi alle sale dei musei

Dieci capolavori fiamminghi lasceranno i depositi del Museo e Real Bosco di Capodimonte di
Napoli per andare ad arricchire le sale espositive del Museo Nazionale di Matera. Si tratta di opere di autori nordici che raffigurano i mestieri artigianali e le vedute olandesi. La selezione delle opere si è concentrata sul profondo interesse che nel tempo la Basilicata ha mostrato nei confronti della cultura fiamminga e nordica.

Un interesse che si manifesta nelle committenze ad artisti fiamminghi e nelle scelte del collezionismo lucano, come documenta la raccolta di Camillo d’Errico di Palazzo Lanfranchi. Percorsi diversi che insieme costituiscono quella che è stata definita “La grande stagione fiamminga in Basilicata”, su cui negli ultimi decenni sono state organizzate mostre e giornate di studio per comprendere al meglio il legame tra la Basilicata e la cultura fiamminga.

Un ideale filo rosso dunque lega la tradizione lucana alle opere di Capodimonte: dal paesaggio invernale del pittore di Amsterdam Willem Schellinks, eseguito attorno al 1650, alle scene di genere che illustrano i lavori artigianali del tedesco Johann Basilius Grundmann tra il 1758 e il 1760, alle ottocentesche vedute olandesi di Cornelis Springer, sino alla marina di Kees Terlouw che apre al Novecento.

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Il 1 settembre torna la #domenicalmuseo

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Il 1 settembre si rinnova l’appuntamento con #domenicalmuseo, l’iniziativa del Ministero della Cultura che consente l’ingresso gratuito, ogni prima domenica del mese, nei musei e nei parchi archeologici statali.
Le visite si svolgeranno nei consueti orari di apertura, con accesso su prenotazione dove previsto.
Domenica 4 agosto l’affluenza registrata è stata di 227.397 persone.

Su https://cultura.gov.it/domenicalmuseo le informazioni e l’elenco completo.

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Cultura e spettacolo

Torna ‘Restate a Napoli’ con la direzione artistica di Lello Arena: 24 spettacoli ad ingresso libero

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Torna, per la sua quarta edizione, la rassegna Restate a Napoli ancora una volta con la direzione artistica di Lello Arena.

Dal 9 al 16 agosto piazza del Plebiscito ospiterà 24 spettacoli ad ingresso libero su prenotazione.

Finanziata dal Comune di Napoli, e voluta dal sindaco Manfredi, la manifestazione offrirà ai turisti e ai cittadini spettacoli dal vivo con artisti di diversi generi e un forte richiamo a quelli partenopei.
Le serate saranno presentate dall’attore Biagio Musella con gli interventi comici di Alessandro Bolide e del trio “Gli Ancora No” con special guest Massimiliano Gallo e Vincenzo De Lucia in interventi tra teatro d’autore e comico.
Poi spazio a tanta musica con il Premio Oscar Nicola Piovani, il fenomeno nazionale dell’urban jazz Serena Brancale, i ritmi latin ska del trombettista Roy Paci, la comicità surreale di Valerio Lundini, in scena con la sua live band, i concerti di diciotto tra bands e solisti partenopei e un Gala di Danza dell’ACSI. Infine il tributo a James Senese che torna ad esibirsi al Plebiscito dove incontrerà, dopo anni, Lello Arena. Tra i nomi di spicco della scena napoletana in programma troviamo le Ebbanesis, KamAak, Jovine con Francesco Di Bella, Zulù, Simona Boo, Andrea Tartaglia, Divieto di Swing e tanti altri.

 Per partecipare è necessaria la prenotazione. Dal giorno 6 agosto (ore 15:58 – i numeri che Massimo Troisi e Lello Arena chiedevano a San Gennaro) gli utenti potranno prenotare i loro posti a sedere attraverso la piattaforma Etes al link https://www.etes.it/sale/list/10491/RestateaNapoli.

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Cultura e spettacolo

100 anni fa nasceva Corrado, il presentatore dall’ironia garbata e pungente

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Impossibile dimenticare quella garbata, inimitabile, ironia. Normalità, semplicità, sobrietà e umiltà sono caratteristiche che lo hanno reso popolare e amato. Corrado Mantoni per il pubblico semplicemente Corrado, per Totò il presentatore “scognomato” nato a Roma il 2 agosto 1924.
Sono 100 anni dalla nascita (a giugno sono trascorsi 25 dalla morte): impossibile dimenticarsi di lui che la televisione l’ha vista nascere, l’ha attraversata, e ha saputo dargli il suo personalissimo tocco di originalità all’insegna dell’educazione, della lingua italiana perfetta, della curiosità e dell’ironia british.
Ciclicamente Corrado ritorna, attraverso la sua creazione più celebre, La Corrida (prima in radio tra fischi e campanacci, poi approdata in in tv su Canale 5 dal 1986), il programma che dava l’occasione ai “dilettanti allo sbaraglio” di mettersi in mostra cantando, ballando, proponendo spettacoli a volte fantasiosi altre inguardabili, e inascoltabili. Diciamo che il reality show lo ha inventato Corrado o almeno ha messo le basi.
Ma Corrado prima di approdare nelle televisione appena nata, negli anni Cinquanta, aveva già alle spalle un’esperienza in radio: speaker del radiogiornale in tempo di guerra, annunciò lui la fine della seconda guerra mondiale e la vittoria referendaria della Repubblica sulla Monarchia, ‘voce amica’ dei militari nel dopoguerra con le trasmissioni per le Forze Armate (Radio Naja), inventando una nuova maniera di fare radio, coinvolgente e confidenziale.
Fu poi colonna dell’intrattenimento radiofonico Rai con programmi di successo come Corrado fermo posta, Corrado otto e mezzo, Rosso e nero, che poi porto’ anche in tv.
Con l’avvento del piccolo schermo, insieme a Mike Bongiorno, Enzo Tortora e Pippo Baudo tenne a battesimo le prime trasmissioni sperimentali della televisione italiana.
Il primo grande successo televisivo nel 1960 fu Rosso e Nero. Fu poi la volta de “L’amico del giaguaro”, di “Canzonissima” con la Carrà a mostrare l’ombelico nel tuca-tuca.
Calco’ da presentatore anche il palco del Festival di Sanremo.

ANSA

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