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Vele di Scampia: nuovo progetto da 70 mila euro finanziato dai fondi del Pnrr

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SCAMPIA – Continua l’opera di abbattimento di due delle tre Vele di Scampia. La restante sarà riqualificata e trasformata nella nuova sede della Città Metropolitana. Intorno alla struttura saranno poi costruite 300 muove abitazioni e un eco-quartiere.

L’opera edilizia sarà presentata nel nuovo progetto da 70 milioni di euro previsto dal Comune di Napoli e finanziato dai fondi del Pnrr, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nell’ambito della micura Piani Urbani Integrati.

Ad annunciarlo è stato l’assessore all’urbanistica Laura Lieto, nel corso della commissione al Comune di Napoli presso Palazzo San Giacomo che in questo modo tenterà di superare il blocco dell’edilizia attuale datato al Governo Renzi.

Il progetto per Scampia prevede quindi il completamento di Restart Scampia, il progetto di abbattimento delle Vele dell’ex Governo Renzi, avviato negli anni passati, che prevede l’abbattimento delle restanti Vele. Il Comune coinvolgerà tutti i soggetti coinvolti già in sede di progetto di fattibilità tecnico-economica. La proposta attuale si inserisce nella riqualificazione urbana più estesa di Restart Scampia: da margine urbano a nuova centralità, che coinvolge l’area delle Vele denominata Lotto M, che prevedeva l’abbattimento di 3 vele.

Di queste la Vela A è stata già abbattuta. Delle tre Vele superstiti, le Vele C e D saranno abbattute. La Vela B resterà in piedi. Per questa operazione ci sono 18 milioni di euro finanziati dal programma straordinario sicurezza periferie e 9 milioni dall’ex Patto per Napoli. “Queste risorse – spiega Lieto – saranno candidate per il finanziamento sul Pnrr: saranno anche realizzati 48 alloggi temporanei sull’area di sedime della Vela A abbattuta e si completeranno le opere di adeguamento e impiantistica della nuova Facoltà di Medicina”.

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A Napoli la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre

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Nella solennità di San Francesco di Paola, patrono della “Gente di Mare”, nella omonima Basilica Pontificia di Napoli, in piazza del Plebiscito, a Napoli, si è tenuta la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre, di terra, di cielo e del mare.

Numerosa la partecipazione di autorità civili e militari, tra cui il Viceprefetto di Napoli, Dario Annunziata, dell’Ammiraglio Ispettore della Marina Militare Pierpaolo Budri, del presidente dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia di Napoli Antonio Varriale.

È stata deposta una corona in memoria dei caduti a cura dell’Anmi, mentre il Presidente della Delegazione Provinciale dell’Oncsc Alfredo Migliaccio ha ribadito lo spirito di cooperazione tra le componenti associative d’arma, che rendono viva la memoria di chi ha combattuto per garantire la nostra stessa esistenza.

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Effetto dazi sulle Borse mondiali: “rischio di recessione per l’economia mondiale”

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I dazi di Trump “liberano l’America” ma fanno crollare i mercati, da Parigi (-3%) a Wall Street (-2,76%), con il Nasdaq in calo di oltre il 4%.

Milano lascia sul campo il 2,8%. Francoforte il 2%, Londra l’1,43%, favorita da tariffe più leggere rispetto agli altri Paesi, e Madrid l’1,23%. Il crollo del greggio (Wti -7% a 66,67 dollari al barile) e le tariffe commerciali sull’acciaio frenano Tenaris (-8,22%), Saipem (-6,86%), Prysmian (-5,08%), Antofagasta (-7,25%) e Anglo American (-6,44%).

“Le prospettive per l’export e l’impatto diretto e indiretto dei dazi sono un grosso motivo di preoccupazione“. Lo si legge nel resoconto (minute) della riunione della Bce del 5 e 6 marzo, che dà conto anche dei dubbi dei Governatori sul segnale da dare sui tassi d’interesse: i membri del Consiglio direttivo giudicavano “importante” che la comunicazione non dia un segnale in alcuna direzione in vista del meeting di aprile, “tenendo sul tavolo sia un taglio dei tassi che una pausa, in funzione dei dati in arrivo”.


(fonte: Ansa)

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Commercio, sempre più negozi cittadini e centri commericali chiudono con ricadute sull’occupazione

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Sempre più negozi cittadini chiudono con ricadute sull’occupazione.
Se ne apre uno, abbassano la serranda tre, secondo un noto sindacale nazionale di settore.
La crisi è stata acuita ultimamente dalle vendite on-line con consegna a domicilio, di questo passo si rischia che i centri urbani, senza più esercenti, diventino città-dormitori, più brutte, deserte e anche più pericolose.

“Assolutamente sì, è indispensabile un intervento dall’alto per fermare questa deriva che sta arricchendo sempre gli stessi colossi globali e impoverendo le economie locali. In Italia, il commercio fisico è stato lasciato senza strumenti per competere – dice Gaetano Graziano, Vicepresidente dell’associazione dei direttori dei centri commercialiAltri Paesi – continua – hanno capito il rischio e hanno agito: la Francia ha imposto una tassazione sui giganti del web per riequilibrare la concorrenza, la Germania ha investito nel supporto tecnologico ai negozi e il Regno Unito ha ridotto le imposte sugli esercizi commerciali per abbattere i costi di gestione. Nel nostro Paese, invece, non si è fatto nulla di tutto questo, con il risultato che le chiusure aumentano e i centri urbani si svuotano. Senza una strategia nazionale che includa sgravi fiscali, incentivi per la digitalizzazione e una regolamentazione più equa per l’e-commerce, il commercio locale sarà destinato a scomparire, con conseguenze gravissime sul PIL, sull’occupazione e sulla qualità della vita nelle nostre città.”

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