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Antivirale Paxlovid, Figliuolo trova l’accordo con l’America: da domani le prime consegne alle Regioni

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Domani è un grande giorno, visto che inizierà la distribuzione alle Regioni e alle Province autonome, dei primi 11.200 trattamenti dell’antivirale Paxlovid, la pillola anti Covid-19 di Pfizer, dopo la firma del contratto tra la struttura del Commissario per l’emergenza Francesco Figliuolo e la casa farmaceutica americana. In particolare, il contratto prevede la fornitura di 600 mila trattamenti nel corso del 2022, i quali verranno progressivamente distribuiti alle Regioni, non appena disponibili.

A dare l’annuncio di questo accordo, ci ha pensato il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico Franco Locatelli, che si è così espresso:

Ci stiamo avviando verso una situazione marcatamente favorevole, tutti i numeri ci indicano che questa è la direzione”. Poi, aggiunge: “In questi mesi, siamo riusciti a gestire la quarta ondata dovuta ad Omicron, mantenendo tutto aperto, a differenza di altri paesi come Germania, Olanda e Austria che hanno dovuto ricorrere a lockdown o a chiusure di attività. E questo, è stato possibile grazie all’alto numero di vaccinati”. 

Poi, prosegue: “Se la corsa del virus continuerà a rallentare, tra qualche settimana potremmo affrontare anche la tematica delle mascherine. Vediamo in funzione dei numeri, ma la fine di febbraio è una possibilità. Vediamo l’evoluzione della curva epidemica nel paese e in base a quello, si deciderà se anticipare o posticipare”.

Infine, conclude: “All’inizio della primavera, potrebbe essere a disposizione in Italia, il vaccino anti Covid-19 per la fascia di età 0-5 anni. Direi, che potrebbe essere ragionevole ipotizzare l’orizzonte dell’inizio della primavera per avere questi vaccini a disposizione, dopo che le agenzie regolatorie avranno dato il via libera”.

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A Napoli la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre

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Nella solennità di San Francesco di Paola, patrono della “Gente di Mare”, nella omonima Basilica Pontificia di Napoli, in piazza del Plebiscito, a Napoli, si è tenuta la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre, di terra, di cielo e del mare.

Numerosa la partecipazione di autorità civili e militari, tra cui il Viceprefetto di Napoli, Dario Annunziata, dell’Ammiraglio Ispettore della Marina Militare Pierpaolo Budri, del presidente dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia di Napoli Antonio Varriale.

È stata deposta una corona in memoria dei caduti a cura dell’Anmi, mentre il Presidente della Delegazione Provinciale dell’Oncsc Alfredo Migliaccio ha ribadito lo spirito di cooperazione tra le componenti associative d’arma, che rendono viva la memoria di chi ha combattuto per garantire la nostra stessa esistenza.

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Effetto dazi sulle Borse mondiali: “rischio di recessione per l’economia mondiale”

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I dazi di Trump “liberano l’America” ma fanno crollare i mercati, da Parigi (-3%) a Wall Street (-2,76%), con il Nasdaq in calo di oltre il 4%.

Milano lascia sul campo il 2,8%. Francoforte il 2%, Londra l’1,43%, favorita da tariffe più leggere rispetto agli altri Paesi, e Madrid l’1,23%. Il crollo del greggio (Wti -7% a 66,67 dollari al barile) e le tariffe commerciali sull’acciaio frenano Tenaris (-8,22%), Saipem (-6,86%), Prysmian (-5,08%), Antofagasta (-7,25%) e Anglo American (-6,44%).

“Le prospettive per l’export e l’impatto diretto e indiretto dei dazi sono un grosso motivo di preoccupazione“. Lo si legge nel resoconto (minute) della riunione della Bce del 5 e 6 marzo, che dà conto anche dei dubbi dei Governatori sul segnale da dare sui tassi d’interesse: i membri del Consiglio direttivo giudicavano “importante” che la comunicazione non dia un segnale in alcuna direzione in vista del meeting di aprile, “tenendo sul tavolo sia un taglio dei tassi che una pausa, in funzione dei dati in arrivo”.


(fonte: Ansa)

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Commercio, sempre più negozi cittadini e centri commericali chiudono con ricadute sull’occupazione

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Sempre più negozi cittadini chiudono con ricadute sull’occupazione.
Se ne apre uno, abbassano la serranda tre, secondo un noto sindacale nazionale di settore.
La crisi è stata acuita ultimamente dalle vendite on-line con consegna a domicilio, di questo passo si rischia che i centri urbani, senza più esercenti, diventino città-dormitori, più brutte, deserte e anche più pericolose.

“Assolutamente sì, è indispensabile un intervento dall’alto per fermare questa deriva che sta arricchendo sempre gli stessi colossi globali e impoverendo le economie locali. In Italia, il commercio fisico è stato lasciato senza strumenti per competere – dice Gaetano Graziano, Vicepresidente dell’associazione dei direttori dei centri commercialiAltri Paesi – continua – hanno capito il rischio e hanno agito: la Francia ha imposto una tassazione sui giganti del web per riequilibrare la concorrenza, la Germania ha investito nel supporto tecnologico ai negozi e il Regno Unito ha ridotto le imposte sugli esercizi commerciali per abbattere i costi di gestione. Nel nostro Paese, invece, non si è fatto nulla di tutto questo, con il risultato che le chiusure aumentano e i centri urbani si svuotano. Senza una strategia nazionale che includa sgravi fiscali, incentivi per la digitalizzazione e una regolamentazione più equa per l’e-commerce, il commercio locale sarà destinato a scomparire, con conseguenze gravissime sul PIL, sull’occupazione e sulla qualità della vita nelle nostre città.”

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