Assume contorni sempre più grotteschi la vicenda riguardante il tennista Novak Djokovic, il quale ha ammesso in un post su Instagram, che la dichiarazione di viaggio rilasciata alle autorità di frontiera al suo arrivo in Australia, conteneva informazioni errate, poiché aveva dichiarato nel questionario Covid di non aver viaggiato nei 14 giorni precedenti, mentre in realtà si era recato in Spagna dalla Serbia.
In particolare, il campione serbo ha parlato di un “errore umano e certamente non volontario” di un membro del suo staff, affermando inoltre di rifiutare la disinformazione riguardo le sue uscite pubbliche in Serbia, nonostante un test PCR positivo al Covid-19, del quale ha appreso il risultato solo il giorno successivo alla sua partecipazione ad un evento di tennis giovanile. Tuttavia, lo stesso Djokovic, dopo aver appreso della sua positività, ha violato l’isolamento per un’intervista con un giornalista dell’Equipe. Pertanto, il diretto interessato ha ammesso:
“Non volevo deludere il giornalista, ma mi sono assicurato di mantenere il distanziamento sociale e d’indossare una mascherina, tranne quando mi hanno fotografato. Dopo l’intervista sono tornato a casa per il previsto periodo di isolamento, ma ripensandoci è stato un errore di giudizio e ammetto che avrei dovuto riprogrammare l’impegno”. Rincara la dose il giornalista, il quale ha dichiarato di non essere stato messo a corrente della positività di Nole, ma di aver appreso la notizia soltanto dopo il fermo del tennista.
Ad ogni modo, come spiegano i media australiani, la condanna per aver dichiarato il falso è di cinque anni di carcere. Perciò, le autorità del Paese sono ora al lavoro, per analizzare le discrepanze nelle affermazioni del serbo, il quale rischia davvero tanto. Seguiranno aggiornamenti!