PALERMO – Si chiamava Leonardo Vitale, fu il primo pentito di cosa nostra e, nonostante non fosse stato ascoltato dallo Stato, venne ucciso con due colpi di pistola dalla mafia il 2 dicembre 1984. Nasce a Palermo nel 1941 da famiglia mafiosa. Durante l’adolescenza viene cresciuto nella cosca di Altarello di Baida. Fra omicidi, intimidazioni, danneggiamenti, comincia a scalare le gerarchie.
La sua «carriera» finisce nel ’72, quando viene arrestato e tenuto una settimana in isolamento presso il carcere dell’Asinara. Vitale durante l’isolamento dà i primi segni di squilibrio e viene sottoposto all’elettroshock.
Una volta uscito, però, una mattina si presenta davanti alla questura di Palermo: si autoaccusa di due omicidi, ma durante la confessione inizia a fare altri nomi di peso: Salvatore Riina, Giuseppe Calò, Vito Ciancimino. È il primo a rivelare l’esistenza della «Commissione» di Cosa nostra, un organo allora ancora sconosciuto alla magistratura, e che sarà confermato anni dopo da Tommaso Buscetta.
Ma sono altri tempi: i pentiti ancora non esistono. Vitale non viene creduto, è dichiarato seminfermo mentale e dunque inattendibile. L’unico effetto della sua confessione sarà il suo stesso arresto: passerà infatti sette anni in un manicomio criminale, sottoposto a cure basate su psicofarmaci ed elettroshock. Una volta uscito, sarà assassinato con due colpi alla testa il 2 dicembre 1984, all’uscita dalla messa domenicale nella Chiesa dei Cappuccini di Palermo. La mafia non l’aveva dimenticato.
Anni dopo, a rendergli omaggio sarà lo stesso Giovanni Falcone: «A differenza della giustizia», dirà, «la mafia ha percepito l’importanza delle propalazioni di Leonardo Vitale e nel momento ritenuto più opportuno lo ha inesorabilmente punito per aver violato la legge dell’omertà. È augurabile che almeno da morto Vitale trovi il credito che meritava e che merita».
Ad oggi i pentiti di cosa nostra sono oltre 300. L’organizzazione che ne registra di più è la camorra (oltre 600), mentre tra la ‘ndrangheta se ne contano 200 e tra la Sacra corona unita 100.