NAPOLI – In cinque minuti, uno schiaffo a sinistra di Simeone, al nono gol stagionale che approfitta degli svarioni di Rui e Rrahmani ed uno a destra, di Di Lorenzo: che buca Montipò.
One to one come l’anno scorso.
Le loro esultanze spezzano il ritmo forsennato della sfida tra Napoli e Verona al ‘Maradona’.
Diego Armando Maradona, ricordato stasera con il suo volto stampato sulle maglie azzurre. Piaciute? Sembra di no e neanche agli eredi/beneficiari.
Al Verona di Tudor vanno elargiti solo complimenti per il cambio di marcia: da Di Francesco all’ex juventino (dal ‘98 al 2005) c’è un abisso.
Anche a Spalletti, reduce dalla vittoria e dalla fatiche di Varsavia.
È stata una gara durissima, sofferente. E le folate dei campioni napoletani sono andate a sbattere contro pali clamorosi, avversari e arbitri inesperti.
Ha sofferto anche l’arbitro Ayroldi di Molfetta, male all’esordio con il Napoli: ci sono due-tre situazioni di gioco nell’arco dei 96 che andrebbero riviste più volte per un giudizio finale. Ci sono anche due rossi.
Napoli e Verona portano un punto a testa a casa, e lanciano il derby di Milano che diventa ancor più infuocato dopo la frenata partenopea.
Tutte non si possono vincere.
Sui divani di casa, Luciano e gli azzurri tiferanno per l’Inter: per evitare la prima vera fiammata del diavolo rossonero.