Caos e follia nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, dove cinque agenti della Polizia Penitenziaria, sono stati colpiti da calci, pugni e candeggina, da parte di un detenuto iracheno, che li ha costretti ad una prognosi tra i 5 e i 7 giorni.
A tal proposito, è intervenuto Ciro Auricchio, Segretario Regionale dell’Uspp, che ha così commentato: “Quanto accaduto, dimostra l’urgenza dell’inasprimento delle pene per i reati di aggressione, commessi in danno al personale di Polizia Penitenziaria. L’Uspp, chiede inoltre, l’annullamento dei benefici di legge per i detenuti che si rendono protagonisti delle aggressioni”.
Poi, conclude: “Nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, si registra sia la mancanza di personale Polizia Penitenziaria, sia quella degli operatori di sostegno psicologici psichiatrici assistenti sociali ed educatori. Nonostante il carcere, sia stato oggetto d’incessante attenzione mediatica per i ben noti fatti del giugno scorso, continua ad esserci soltanto la Polizia Penitenziaria, nel fronteggiare ogni tipo di criticità: invitiamo i vertici dell’amministrazione penitenziaria, a disporre adeguati interventi strutturali e soprattutto a inviare maggiore personale di Polizia Penitenziaria in quell’istituto“.