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Salute

USA: ok alla vaccinazione per i bambini 5-11 anni. In Italia si attende la fine dell’anno

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ROMA – Il momento atteso e, per certi versi, temuto da milioni di genitori sta per arrivare. Il vaccino anti-Covid sarà presto disponibile anche per i bambini tra i 5 e gli 11 anni. Dopo la Cina, la campagna per i più piccoli scatta anche negli Stati Uniti.

Le due agenzie di controllo (Fda e Cdc) hanno dato il loro via libera all’uso del vaccino Pfizer e l’amministrazione Biden ha già arruolato più di 20 mila pediatri, medici di famiglia e farmacie per somministrare le dosi a partire da lunedì. Come avvenuto in passato, l’autorizzazione americana precede solo di poche settimane quella europea, che dovrebbe arrivare prima di Natale.

«È in corso una procedura di valutazione presso l’Ema, il nostro auspicio è che possa esprimersi entro la fine dell’anno», ha confermato pochi giorni fa il ministro della Salute Roberto Speranza.

Poi ci sarà l’ok della nostra Agenzia del farmaco e, quindi, si potranno aprire le prenotazioni. Sperando in una risposta positiva da parte delle famiglie, alle quali bisognerà andare incontro con un piano di comunicazione e informazione ben più efficace di quello messo in atto nella prima fase della campagna vaccinale.

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Salute

Napoli, tumore alla mandibola rimosso grazie ad intervento innovativo con l’IA

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Un intervento innovativo eseguito all’A.O.U. Luigi Vanvitelli dall’equipe del professor Gianpaolo Tartaro ha salvato la vita a Nona, 48enne georgiana che ha rischiato di perdere la capacità di parlare e masticare a causa di un tumore alla mandibola.

In particolare, per la prima volta in Italia, è stato eseguito un intervento chirurgico con l’intelligenza artificiale. Grazie ad un dispositivo all’avanguardia e ad una tecnica mininvasiva, i chirurghi hanno ricostruito l’articolazione temporo-mandibolare senza lasciare cicatrici e garantendo un recupero rapido.

L’operazione ha permesso di preservare nervi e vasi sanguigni, superando i limiti delle tecniche tradizionali. e consentendo a Nona di tornare a casa e riabbracciare la figlia.

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Salute

Cina, un team di ricercatori scopre una nuova forma di coronavirus

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Un team di ricercatori cinesi ha scoperto un nuovo coronavirus dei pipistrelli, che comporta il rischio di trasmissione da animale a uomo perché utilizza lo stesso recettore umano del virus che causa il Covid-19.

Inoltre, alcuni studi hanno suggerito un collegamento iniziale nei pipistrelli e che sia passato all’uomo tramite un ospite animale intermedio. In particolare, l’ultima scoperta è un nuovo lignaggio del coronavirus HKU5 identificato per la prima volta nel pipistrello giapponese a Hong Kong: proviene dal sottogenere del merbecovirus, che include il virus di sindrome respiratoria mediorientale (Mers). Esso è in grado di legarsi all’enzima di conversione dell’angiotensina umano, lo stesso recettore usato dal virus Sars-CoV-2, che causa il Covid-19, per infettare le cellule.

Ecco quanto scrivono i ricercatori in un articolo pubblicato martedì sulla rivista a revisione paritaria Cell:

“Segnaliamo la scoperta e l’isolamento di un lignaggio distinto (lignaggio 2) di HKU5-CoV, che può utilizzare non solo l’Ace2 del pipistrello, ma anche l’Ace2 umano e vari ortologhi dell’Ace2 dei mammiferi (geni trovati in specie diverse con un’origine comune)”.

Tale scoperta ha fatto emergere che il virus, una volta isolato da campioni di pipistrello, poteva infettare cellule umane e masse di cellule o tessuti coltivati artificialmente, che assomigliavano a organi respiratori o intestinali miniaturizzati.

Tuttavia il team di Shi ha affermato che l’HKU5-CoV-2 si è adattato meglio all’Ace2 umano rispetto al lignaggio 1 del virus e “potrebbe avere una gamma di ospiti più ampia e un potenziale maggiore di infezione interspecie”.

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Salute

Napoli, al Monaldi trapianto di cuore artificiale totale su paziente con scompenso cardiaco

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Buone notizie dal Centro Trapianti Cuore dell’ospedale Monaldi, che ha salvato la vita di un paziente affetto da uno scompenso cardiaco acuto grazie all’impianto di un cuore artificiale totale Carmat, unico autorizzato e commercializzato in Unione Europea.

La scelta di procedere con l’impianto è arrivata quando le condizione del paziente, il 46enne Dario, si sono aggravate e non vi era disponibilità di organi. Ora Dario è pronto per essere dimesso e riabbracciare la sua famiglia.

Ecco le dichiarazioni rilasciate dal chirurgo che ha effettuato l’intervento, il dottor Claudio Marra:

“I pazienti che possono giovarsi di questa macchina estremamente evoluta sono tutti i pazienti che hanno uno shock cardiaco avanzato non responsivo ad altro tipo di terapia medica cardiologica. In genere sono pazienti ricoverati in terapia intensiva cardiochirurgica, il cui cuore, nonostante sia supportato da farmaci infusionali e da sistemi di assistenza temporanei, non riesce a dare una gittata cardiaca sufficiente agli altri organi. Di fatto sono pazienti in status one, che vuol dire pericolo imminente di morte”.

Poi, prosegue: “Il Carmat è figlio dei sistemi che si usavano un tempo, ma molto più evoluto, completamente endotoracico e dotato di bioprotesi che direzionano il flusso di sangue. Di fatto il Carmat è il sistema di assistenza biventricolare più innovativo ed evoluto al mondo”.

Sulla questione è intervenuto anche il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera dei Colli di Napoli, l’avvocato Anna Iervolino, che ha così spiegato:

“La ricerca e le applicazioni tecnologiche più innovative consentono di dare speranza a pazienti che non hanno ulteriori opzioni terapeutiche e ben vengano queste innovazioni per la sanità pubblica che sposta sempre più la frontiera della tecnologia, sempre e soltanto guardando alla salute dei pazienti. Non è un caso che questo intervento sia stato eseguito al Monaldi, dove professionalità, tecnologie e processi organizzativi consentono di offrire trattamenti innovativi”.

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