CAIVANO – Nel comune gialloverde, gli amministratori, compreso il Sindaco, si svegliano un bel giorno e scoprono che le strutture scolastiche, di proprietà del Comune, sono inagibili.
La cosa strana però è che non l’hanno scoperto perché a qualcuno gli è venuto in mente di fare sopralluoghi o chiedere ai responsabili dei settori documentazioni che ne consentisse l’uso no. Ci è voluta un’indagine della Procura della Repubblica che ha stabilito il plesso del Parco Verde, ossia la scuola “Ada Negri”, inagibile con conseguenti azioni legali penali utili ad intercettare i veri responsabili.
Così, vistisi costretti ad operare e mettere in sicurezza il plesso come richiesto dalla Procura, al Responsabile del Settore e alla fascia tricolore gli è venuta la “brillante” idea di avviare lavori di edilizia leggera anche su altri plessi scolastici, proprio per evitare la stessa situazione incresciosa verificatasi all’Ada Negri e fino a qui nulla quaestio.
La cosa sconcertante però è che ancora una volta l’Amministrazione Falco opera in situazioni borderline, dove non sai mai se lo si fa in malafede o perché si è totalmente incapaci.
Infatti se andiamo sull’Albo Pretorio del Comune di Caivano scopriamo che in merito a tale argomento sono state pubblicate quattro determinazioni per interventi di edilizia scolastica, ognuna dedicata ad un plesso scolastico differente, infatti € 64.691,50 compreso IVA sono stati affidati in maniera diretta, dopo indagine tra cinque ditte su Mepa, ad una società di Casal di Principe che dovrebbe manutenere il plesso scolastico del Rione Scotta in via Bellini; € 26.780,85 compreso IVA sono stati affidati in maniera diretta, dopo indagine tra tre ditte su Mepa, ad una società di Cardito che dovrebbe manutenere il plesso scolastico “Rodari”; € 64.141,62 compreso IVA sono stati affidati in maniera diretta, dopo indagine tra cinque ditte su Mepa, ad una società di San Cipriano d’Aversa che dovrebbe manutenere il plesso scolastico “Bruno Ciari”; € 28.913,79 compreso IVA sono stati affidati in maniera diretta, dopo indagine tra cinque ditte su Mepa, ad una società di Caivano che dovrebbe manutenere il plesso scolastico “R. Viviani” del Parco Verde.
Una delle cose che salta subito all’occhio è che le determinazioni più grandi, quelle più costose, finiscono nelle mani di ditte casertane – San Cipriano d’Aversa e Casal di Principe – ma siamo sicuri che questo sia solo un caso e che non c’è da fare dietrologia di nessun genere su quest’argomento.
Ci sarebbe da discutere invece sulla modalità per la quale si è scelto di determinare quattro affidamenti diretti a quattro aziende diverse per lo stesso tipo di lavoro, facendo leva solo sul fatto che si tratti di quattro plessi scolastici diversi.
Partendo dal presupposto che tutti i plessi scolastici sono di proprietà del Comune allora per quale motivo non si è scelto di fare una sola gara partendo da una base d’asta di € 190.000,00 e affidare il lavoro ad una sola azienda che alla fine risultasse anche come unica responsabile laddove a uno dei plessi scolastici fosse stato riscontrato qualche disservizio?
Inutile stare qui ad informare il Sindaco che la deframmentazione del lavoro è illegale e che recentemente la Corte di Cassazione, 11.06.2018 n. 26610 ha confermato una sentenza che aveva ritenuto responsabile del reato di abuso di ufficio il RUP di una Stazione Appaltante perché, al fine di procurare un indebito vantaggio patrimoniale ad una Ditta, aveva artificiosamente frazionato un appalto (vedasi disciplina ex art. 35 d.lgs. n. 50/2016) avente ad oggetto i lavori di rifacimento del lucernaio di un capannone, suddividendoli in cinque distinti interventi, tre dei quali dell’importo di euro 40.000,00 e due di importo inferiore, così procedendo ad affidamento dei lavori con la procedura del cottimo fiduciario (a suo tempo in vigore).
Inutile anche informare il Sindaco che è stato proprio il sottoscritto, da sempre vigile su quest’argomento, a consegnare un faldone di determinazioni nel 2016 ai carabinieri di Castello di Cisterna, dove si evinceva questa pratica consolidata tra i settori caivanesi – azione tra l’altro riportata anche nella Relazione di scioglimento redatta dalla Prefettura di Napoli – che è stato uno dei tanti motivi che ha condotto poi il Ministero degli Interni a prendere la decisione finale sullo scioglimento per ingerenze della criminalità organizzata del Consiglio Comunale di Caivano.
Quindi caro Sindaco, se vuole quereli pure e minacci anche, se è il caso, su Facebook perché sarà sempre un piacere sederci davanti ad un giudice!