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Ambiente

Italia sommersa: distopia o realtà?

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NAPOLI – Negli ultimi giorni la Calabria e la Sicilia sono state duramente colpite dal maltempo. La seconda, in particolare, ha dovuto fare i conti con il Medicane. Antonio Navarra, Presidente dell’Euro-Mediterranean Center on Climate Change, ha evidenziato come ci sia un collegamento tra il cambiamento climatico e quanto accaduto nel Sud Italia.

Ma i nubifragi e i forti venti sono solo alcune delle conseguenze del riscaldamento globale. Anche l’innalzamento del livello del mare sta mettendo a rischio le coste del nostro Paese: questo fenomeno non riguarda esclusivamente, come spesso si pensa, gli Stati insulari dell’Oceania o dell’Asia.

Tra il 1993 e il 2019, in Italia il livello del mare si è alzato di 5,34 millimetri in media all’anno: circa il doppio rispetto al periodo 1872-1992 (2,53 millimetri). Entro il 2100, secondo le stime della NASA (soggette a variazioni per eventuali politiche per la riduzione delle emissioni o modifiche nei modelli economici), è prevista una crescita dai 30 agli 80 centimetri.

Tra le città più in pericolo c’è Venezia: stando ai dati del Comune, all’inizio del secolo scorso si verificava in media 1 alta marea all’anno, mentre negli ultimi anni la media si è alzata a 5-6. Nel capoluogo veneto, nella migliore delle ipotesi, la NASA stima che tra 79 anni il livello delle acque sarà più alto di 41 cm rispetto ad ora (87 nel peggiore dei casi): “Forse il Mose non sarà più adeguato e dovremo trovare alternative”, dice Davide Zanchettin, professore di oceanografia, a Repubblica. Le altre città a rischio allagamento sono Genova (crescita stimata di 34-80 cm entro il 2100), Civitavecchia (30-79 metri), Palermo (32-82) e Cagliari (39-88).

Perché il livello del mare si sta alzando così rapidamente anche in Italia? I fattori sono tre: l’aumento del volume delle acque causato dall’incremento delle loro temperature, la fusione delle calotte glaciali e la variazione della salinità, dovuta all’acqua dolce dei ghiacciai che si scioglie nell’acqua del mare. L’innalzamento dei mari porta con sé diverse conseguenze: più inondazioni, più alte maree e meno acqua dolce disponibile, per via della salinizzazione delle falde acquifere vicino alle coste.

Attualità

Campi Flegrei, il piano per la messa in sicurezza: 56 interventi da eseguire nell’arco di tre anni

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Cinquantasei interventi per le infrastrutture pubbliche nell’area del bradisismo ai Campi Flegrei, da eseguire nell’arco di tre anni con fondi per 260 milioni di euro.

E’ il massiccio piano di lavori per la sicurezza presentato oggi dal Ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, in un incontro con i sindaci del territorio svoltosi a Pozzuoli.

La riqualificazione sismica riguarderà anzitutto gli edifici scolastici, ma anche strutture pubbliche di rilevanza nazionale come la casa circondariale femminile di Pozzuoli e l’Accademia aeronautica, ma anche il comprensorio logistico della Guardia di Finanza a Miseno e quello militare di Nisida.
Un altro capitolo è dedicato alle opere idrauliche, cominciando dagli interventi sulla rete fognaria e su quella idrica a Pozzuoli e Bacoli.
Poi la rete viaria: previsto un nuovo ingresso per la Tangenziale di Napoli, dall’abitato di via Cigliano a Pozzuoli, e il completamento dello svincolo di via Campana.
Infine nel porto di Pozzuoli è prevista una nuova darsena traghetti e saranno eseguite opere di livellamento dei fondali con la creazione di moli galleggianti temporanei. Completano questa prima fase del programma gli interventi per la messa in sicurezza di costa e costoni a Bacoli.

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Attualità

Campi Flegrei, diminuzione del bradisismo: solo 18 eventi registrati in una settimana

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Il bollettino settimanale dell’Osservatorio Vesuviano, relativo alla settimana dal 14 al 20 ottobre 2024, ha evidenziato un rallentamento dell’attività sismica nell’area dei Campi Flegrei, con soli 18 eventi registrati, rispetto ai 30 della settimana precedente.

Il terremoto più forte della settimana, si è verificato il 20 ottobre alle ore 18:22 ed ha raggiunto una magnitudo di 1.3 con profondità 3 km con epicentro localizzato al largo del golfo di Pozzuoli.

Il fenomeno del bradisismo, ovvero il sollevamento del suolo nell’area flegrea, prosegue, sebbene si osservi una riduzione nella velocità del sollevamento a partire da agosto 2024.

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Ambiente

Fonti rinnovabili, Star Energia: “col sole potremmo diventare esportatori netti di energia”

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“L’Italia è il paese del sole e del vento. Potremmo diventare esportatori netti di energia, eliminando le politiche assistenziali per il Mezzogiorno e raggiungendo una vera indipendenza energetica”.

E’ quanto afferma Mario Palma, CEO di Star Energia, una delle aziende italiane più attive nel settore delle energie rinnovabili, che sottolinea come nella realtà “l’indipendenza energetica si scontri con le politiche governative attuali, che sembrano favorire interessi legati alle lobby delle energie fossili e nucleari”.

Capita per l’energia fotovoltaica, che rappresenta oggi una delle fonti più diffuse e accessibili a livello globale, con numerosi Paesi che stanno investendo pesantemente su questa tecnologia per accelerare la transizione energetica, e l’Italia che, come evidenziato da Palma, è dotata di un potenziale solare ineguagliabile, specialmente nelle regioni meridionali, con un boom nell’installazione di impianti fotovoltaici negli ultimi anni; un boom cui non corrisponde però, a suo avviso, un’adeguata politica di Governo.

(fonte: Ansa)

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