NAPOLI – Avere il ciclo non è un lusso. E finalmente, dopo anni di tentativi falliti e promesse mancate, è il governo Draghi a riconoscerlo. Del resto, se il tartufo è considerato bene di prima necessità , tanto da essere tassato “solo” al 10% (al 5% quando è fresco), era ormai impossibile negare che l’Iva al 22% sugli assorbenti è una tassa iniqua.
La riduzione della “tampon tax”, come viene chiamata, è stata varata dal governo il 19 ottobre nella Manovra 2022 e inserita nella nota che segue l’approvazione del Dpb da parte del Consiglio dei ministri.
A darne conferma, nella tarda serata di ieri, il comunicato finale di Palazzo Chigi, al termine del Cdm che ha approvato il documento programmatico di Bilancio, dove appunto spicca, tra i provvedimenti, “il taglio dal 22% al 10% dell’Iva su prodotti assorbenti per l’igiene femminile’’. Da tempo i movimenti femministi (ma non solo loro) chiedevano a gran voce la riduzione dell’imposta.
Da metà luglio, ad esempio, Laura Sparavigna (consigliera comunale di Firenze) e Lucrezia Iurlaro (presidente dell’associazione Tocca a noi), stanno portando il Tampon Tax Tour dalla Sicilia al Trentino per spiegare appunto che gli assorbenti non sono beni di lusso, ma essenziali: le persone non possono scegliere se usarli o no, ma lo Stato può decidere se e quanto tassarli.