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Ambiente

La lettera di Martina al vicepresidente generale della Fao: «Cibo buttato, eppure si muore di fame»

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NAPOLI – Si festeggia oggi, 16 ottobre 2021, la Giornata Mondiale dell’Alimentazione. In occasione di tale evento Vincenzo Martina scrive il vicedirettore generale della Fao.

“Caro direttore, si celebra oggi la Giornata Mondiale dell’Alimentazione e questa occasione deve servirci a rafforzare il nostro impegno sulla reale condizione del diritto al cibo e della sicurezza alimentare.

Oltre tre miliardi di persone, quasi il quaranta percento dell’intera popolazione, non possono permettersi una dieta sana. Viviamo in tempi di abbondanza di cibo ma non tutti possono ancora mangiare ogni giorno. Ogni anno in casa sprechiamo quasi 74 chili di cibo a testa, più del peso medio di una persona e in tutte le aree del mondo aumenta l’obesità.

Al tempo stesso, non dobbiamo mai dimenticarci che la prima causa della fame rimangono le guerre e i conflitti armati che ancora infiammano tanti Paesi. I sistemi agricoli e alimentari sono al tempo stesso causa e vittime del cambiamento climatico e ciò li rende ancora più vulnerabili. E la pandemia ci ha disvelato drammaticamente l’inestricabile rapporto esistente tra la salute degli animali e del pianeta e la salute dell’uomo.

Ce n’è abbastanza, dunque, per rendersi conto che le frontiere del diritto al cibo rappresentano il cuore del nostro destino. Senza un concreto e duraturo cambio di passo rischiamo di fallire l’obiettivo Fame zero al 2030. Mancano otto anni, un soffio. È stato calcolato che senza una radicale inversione di marcia, fra otto anni, avremo 657 milioni di persone denutrite, quasi l’8% della popolazione.

Per non mancare l’obiettivo, la Fao sostiene che servano tra i 40 e i 50 miliardi di dollari all’anno in investimenti mirati su progetti a basso costo e alto impatto che possono concretamente aiutare di milioni di persone. Gli esempi positivi non mancano ma occorre essere consapevoli che il tempo è ora.

Ora occorre uno sforzo straordinario dei Paesi, in special modo i più forti. Ora occorre dare sostanza a una più forte stagione di cooperazione multilaterale per affrontare l’impegno verso un modello di sviluppo integralmente più sostenibile. Ci sono scelte ambientali, economiche e sociali da compiere.

Il salto tecnologico, applicato ai sistemi agricoli e alimentari è condizione necessaria ma non sufficiente. Ci sono tecnologie di precisione con l’utilizzo dei dati che già ci consentono di produrre meglio, sprecando meno. E aiutano anche i piccoli produttori a incrementare i margini di reddito. Ma occorre allargare il campo delle opportunità e garantire che questa svolta non sia a vantaggio di pochi ma al servizio di molti, in particolare alle piccole e medie esperienze familiari.

Perché il salto tecnologico senza l’innovazione sociale e un modello economico più equo rischia di segnare un’ulteriore frattura. Anche nei modelli agricoli e alimentari. Per questo battersi per la giusta remunerazione del lavoro agricolo è fondamentale. Per questo occorre vietare le aste a doppio ribasso e combattere le pratiche sleali che comprimono il reddito di contadini, allevatori e pescatori ben oltre i costi che devono sostenere per lavorare.

Per questo serve riformare le regole del commercio internazionale perché siano più inclusive; perché servono mercati aperti con regole forti. E occorre affrontare i rischi della concentrazione di potere finanziario anche quando guardiamo alle catene alimentari globali, e ciò è tanto più necessario nell’era del dominio dell’algoritmo. Nel 2050 si stima che la popolazione del pianeta toccherà i 10 miliardi di persone.

l cambiamento climatico già scarica una parte importante dei suoi effetti nefasti proprio sulle produzioni agricole, indebolendone la produttività ad ogni latitudine e colpendo in modo ancora più violento proprio le comunità dei paesi in via di sviluppo. Il tempo è ora. Si tratta adesso di essere coerenti con i tanti appelli che si levano sempre perché il diritto al cibo sia davvero un diritto inalienabile dell’uomo.

Ma gli appelli non riempiono le bocche da sfamare in assenza di coerenti decisioni politiche, economiche e sociali. Siamo chiamati alla prova dei fatti e le nostre forze devono concentrarsi in questa direzione. L’unico senso di marcia che può fare la differenza tra la fame e la vita per milioni di persone.”

Vicedirettore generale Fao

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Attualità

Campi Flegrei, il piano per la messa in sicurezza: 56 interventi da eseguire nell’arco di tre anni

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Cinquantasei interventi per le infrastrutture pubbliche nell’area del bradisismo ai Campi Flegrei, da eseguire nell’arco di tre anni con fondi per 260 milioni di euro.

E’ il massiccio piano di lavori per la sicurezza presentato oggi dal Ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, in un incontro con i sindaci del territorio svoltosi a Pozzuoli.

La riqualificazione sismica riguarderà anzitutto gli edifici scolastici, ma anche strutture pubbliche di rilevanza nazionale come la casa circondariale femminile di Pozzuoli e l’Accademia aeronautica, ma anche il comprensorio logistico della Guardia di Finanza a Miseno e quello militare di Nisida.
Un altro capitolo è dedicato alle opere idrauliche, cominciando dagli interventi sulla rete fognaria e su quella idrica a Pozzuoli e Bacoli.
Poi la rete viaria: previsto un nuovo ingresso per la Tangenziale di Napoli, dall’abitato di via Cigliano a Pozzuoli, e il completamento dello svincolo di via Campana.
Infine nel porto di Pozzuoli è prevista una nuova darsena traghetti e saranno eseguite opere di livellamento dei fondali con la creazione di moli galleggianti temporanei. Completano questa prima fase del programma gli interventi per la messa in sicurezza di costa e costoni a Bacoli.

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Attualità

Campi Flegrei, diminuzione del bradisismo: solo 18 eventi registrati in una settimana

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Il bollettino settimanale dell’Osservatorio Vesuviano, relativo alla settimana dal 14 al 20 ottobre 2024, ha evidenziato un rallentamento dell’attività sismica nell’area dei Campi Flegrei, con soli 18 eventi registrati, rispetto ai 30 della settimana precedente.

Il terremoto più forte della settimana, si è verificato il 20 ottobre alle ore 18:22 ed ha raggiunto una magnitudo di 1.3 con profondità 3 km con epicentro localizzato al largo del golfo di Pozzuoli.

Il fenomeno del bradisismo, ovvero il sollevamento del suolo nell’area flegrea, prosegue, sebbene si osservi una riduzione nella velocità del sollevamento a partire da agosto 2024.

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Ambiente

Fonti rinnovabili, Star Energia: “col sole potremmo diventare esportatori netti di energia”

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“L’Italia è il paese del sole e del vento. Potremmo diventare esportatori netti di energia, eliminando le politiche assistenziali per il Mezzogiorno e raggiungendo una vera indipendenza energetica”.

E’ quanto afferma Mario Palma, CEO di Star Energia, una delle aziende italiane più attive nel settore delle energie rinnovabili, che sottolinea come nella realtà “l’indipendenza energetica si scontri con le politiche governative attuali, che sembrano favorire interessi legati alle lobby delle energie fossili e nucleari”.

Capita per l’energia fotovoltaica, che rappresenta oggi una delle fonti più diffuse e accessibili a livello globale, con numerosi Paesi che stanno investendo pesantemente su questa tecnologia per accelerare la transizione energetica, e l’Italia che, come evidenziato da Palma, è dotata di un potenziale solare ineguagliabile, specialmente nelle regioni meridionali, con un boom nell’installazione di impianti fotovoltaici negli ultimi anni; un boom cui non corrisponde però, a suo avviso, un’adeguata politica di Governo.

(fonte: Ansa)

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