AFRAGOLA – Che questa campagna elettorale è una delle più violente mai vissute, una delle più inquinate dalla camorra – e per camorra non intendo solo ingerenze e clan organizzati ma anche mentalità e modus operandi da camorristi, ma questo è un argomento che affronterò in un altro editoriale – è risaputo, ma mai avrei giurato di vedere candidati a Sindaco che per sete di potere, non solo rimangiassero tutto in nome di chissà quale artifizio, ma di contraddirsi anche a distanza di pochi giorni. E devo dire che la cosa, se non avesse un aspetto drammatico e pericoloso, a tratti farebbe anche ridere.
Conscio del fallimento dimostrato alle elezioni di domenica e lunedì scorso e conscio pure del fatto che la nostra analisi del voto (leggi qui) è stata impeccabile, fotografando la cruda realtà del finto progetto messo su da Gennaro Giustino, il candidato di centro più Forza Italia, vistosi in netto svantaggio rispetto al suo diretto competitor – vuoi perché quest’ultimo continua a parlare alla gente di programma e di idee al posto di gettare fango sull’avversario, vuoi perché il dialogo tra Iazzetta e Pannone è stato sempre quello di lealtà e rispetto – oggi il leader di “A viso Aperto” si ricorda di aver avuto un passato e di aver governato la città di Afragola insieme al centrosinistra.
Ma non era lo stesso che fino a ieri andava in giro dicendo di non aver mai governato Afragola e che di lui si ricordano solo anni passati da consigliere all’opposizione? Perfino Giacinto Baia lo ha ripetuto oggi in una tv locale. Dove è finito il nuovo che avanza?
Cosa si è disposti a fare per quella poltrona! Quindi Domenico Tuccillo non ha governato male? Dalla lettera aperta al centrosinistra appena pubblicata si legge “la nostra alleanza ha prodotto risultati straordinari” – riferendosi a quella 2013-2018 – E allora come mai Gennaro Giustino non si è ricordato di aver governato bene con Tuccillo quando ha mandato i suoi in avanscoperta al tavolo e ha chiesto una discontinuità sul nome? Ma poi chi doveva rappresentare la discontinuità? Giustino? Ma se ha appena ammesso di aver governato bene insieme a Tuccillo! Perché allora non ripetere quello schema che ha funzionato? Perché non andare uniti alle elezioni con Tuccillo in testa? Dove si è avuto il corto circuito?
Ma c’è una cosa che taglia la testa al toro e mi fa domandare se Gennaro Giustino ci è o ci fa? È il fatto che, se il leader di “A viso Aperto” vincesse le elezioni, al centrosinistra andrebbe un seggio in meno, quindi con quale coraggio si chiede ad una coalizione politica di farsi appoggiare nella consapevolezza di indebolirla? Ma poi. Gennaro Giustino, in questa lettera “d’amore” indirizzata al centrosinistra, rivendica un’alleanza del passato di centrosinistra ma anche il meno sveglio degli addetti ai lavori si domanderebbe: E “Forza Italia” dove lo mettiamo? Come facciamo a far diventare una coalizione di centro con Forza Italia una coalizione di centrosinistra andando, per giunta, a togliere un seggio al centrosinistra? Follia pura di un pomeriggio di mezz’autunno mentre dopo pranzo ci si rende conto di non avere più colpi in canna.
Una cosa è certa, Giustino con la sua Comunicazione naviga a vista! Non sa più che dire per attirare a sé le attenzioni. Tutte le contraddizioni sono con lui e la gente lo legge, lo sente, lo avverte. È partito attaccando una classe dirigente indefinita, accusandola di non aver fatto nulla in 30 anni, dimenticandosi di aver arruolato il maggior numero degli amministratori ancora in “armi” degli ultimi trent’anni. Ha poi continuato con l’illustrazione di un programma di 180gg che si è rivelato una grossa bolla d’aria visto che un suo candidato ha svelato l’arcano, informando gli afragolesi attraverso le telecamere di MinformoTV che in quel booklet c’erano tutte azioni politiche cominciate dall’Amministrazione Grillo e chiuse nei cassetti dei settori. Quest’ultimo fattore gli ha fatto decidere di non presentarsi al confronto nei nostri studi, non per paura di confrontarsi con i suoi competitors, ma per paura di confrontarsi col sottoscritto – se la riflessione è errata, rinnovo l’invito a Gennaro Giustino per un talk one to one nei nostri studi – e infine ha terminato la sua campagna elettorale attaccando il fatto che le liste del centrodestra in realtà erano state formate da Nespoli il ladro e il farabutto, colui che ha una questione morale atavica, vendendosi come il duro e puro nonché stratega elettorale e qui è stato smentito dai risultati ottenuti al primo turno.
Cosa si è disposti a fare per quella poltrona? Tutto! Anche dire il contrario di tutto!