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CAIVANO. Si sceglie la centrale di committenza più cara e obsoleta. Altro tiro di giacca al Sindaco

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In un estenuante periodo di campagna elettorale, finalmente, di domenica sera trovo il tempo per scrivere un po’ della mia città. Curare dodici territori, compresa la capitale del Mediterraneo non è facile ma quando posso, torno sempre alle mie origini per denunciare tutto quello che non va nel comune gialloverde.

Tante cose non ho avuto tempo di descrivere e far sapere all’utenza Minformo, a partire dal fatto che dopo un anno si è approvati il primo bilancio dell’era Falco. Un bilancio rattoppato, figlio della crisi politica innescata nel Marzo scorso, costruito sulle pressioni dei soliti consiglieri insaziabili, quelli che vogliono mettere, a ogni costo, le mani sulla città, più che per ingordigia personale, per un riscatto sociale da sempre desiderato. Un bilancio approvato comprensivo di nuovi debiti fuori bilancio per lo più accantonati per giudizi mai opposti di cui i primi 750mila € sono stati già approvati nel previsionale pochi giorni fa. Per finire con la mancata visione sul futuro della raccolta dei rifiuti. Per non parlare del fatto che il Sindaco Enzo Falco continua a vendersi successi che non sono di sua competenza, vedi la riqualificazione delle strade in capo a Città Metropolitana e di un ectoplasma chiamato assessore all’ambiente che dopo aver pulito le strade della vicina Afragola con i soldi dei caivanesi, dopo aver ridotto gli alberi del corso a meri pali di legno, dopo aver fatto ricoprire di cemento le aiuole sui marciapiedi prive di alberi, dopo essersi assentato in Consiglio Comunale in ambito di approvazione della nuova suddivisione della rata TARI, quando il suo ruolo gli imponeva di dare spiegazioni sull’aumento della stessa, dopo che al tavolo dei sindaci organizzato per protestare contro l’arrivo dei rifiuti da Roma organizzato dal Sindaco di Giugliano Nicola Pirozzi si è fatto sostituire da un assessore, tra l’altro risultato evasore proprio della rata TARI di svariate migliaia di euro – a proposito, sull’incompatibilità di alcuni assessori e consiglieri eravamo rimasti ancora alla decisione del Segretario Comunale così come aveva dichiarato ai microfoni di MinformoTV il Sindaco Enzo Falco, questa è l’occasione giusta per comunicargli che i caivanesi stanno ancora aspettando e che non dimenticano – finito lì per rappresentare Caivano e i caivanesi proprio sulla questione rifiuti – un paradosso caivanese – e dopo aver permesso alla ditta DomiPark di creare un’opera d’arte contemporanea con tanto di ratto pitturato dal titolo “nel blu dipinto di blu” non ha la decenza di recarsi all’ufficio protocollo e andarsi a dimettere.

Quest’oggi invece ho un argomento di cui vale la pena fare più di una riflessione. Domani i consiglieri caivanesi torneranno in aula per l’approvazione del Bilancio consuntivo e tra i tanti punti all’ordine del giorno c’è n’è uno “molto caro” ad alcuni consiglieri di maggioranza e altri di oppsosizione, ossia quello dell’approvazione della convenzione con SUA (Stazione Unica Appaltante) dalla quale si pubblicano i bandi di gara pubblici e si decide, in tutta trasparenza, a chi affidare gli appalti.

La cosa strana di questa decisione è che si è preferito scegliere la centrale di committenza più cara e anche una delle più obsolete, visto che non è totalmente telematica come lo sono le altre tipo ASMEL o MAGGIOLI, che usano altri comuni come quelli limitrofi: Cardito, Afragola, Frattamaggiore e Crispano.

La motivazione che il primo cittadino ha propinato ai consiglieri di maggioranza per aver scelto una centrale che costa circa 30mila euro a differenza delle più econominche che non superano i tremila euro annui, è stata quella che la SUA garantisce più trasparenza rispetto alle altre. Allora, adesso vengo alla mia riflessione.

Premesso che la vera motivazione è più facile che si possa ascrivere a delle pressioni che il primo cittadino abbia ricevuto da un Consigliere di maggioranza che in accordi con uno di minoranza che ha strette amicizie con un dipendente della SUA che ha ricoperto anche ruoli dirigenziali all’interno del Comune di Caivano in maniera tale da poter gestire con ancora con più “trasparenza” gli appalti nell’ultimo comune a nord di Napoli più che al fatto che sia la migliore centrale di committenza selezionabile. Come se lo scioglimento per infiltrazioni camorristiche anche legato al vecchio affidamento della gara sui rifiuti, motivo per il quale alcuni dirigenti sono finiti sotto processo, non avesse insegnato nulla ai nuovi amministratori.

Il Sindaco deve spiegare ai suoi concittadini delle due una: considerato che altri comuni limitrofi, come già detto, usano altre piattaforme diverse da SUA, questi ultimi possono essere considerati comuni poco trasparenti in materia d’Appalti e Caivano si appresta a diventare la Svizzera d’Italia sotto il punto di vista degli affidamenti dei lavori pubblici?Oppure questa scelta, che ricordiamolo è molto più dispendiosa per i cittadini caivanesi, è un altro prezzo che la comunità dovrà pagare in nome dell’equilibrio geopolitico dell’Amministrazione? Ai posteri l’ardua sentenza.

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