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Napoli: manifestazione per le donne afghane in piazza Plebiscito nella giornata di domani

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Piazza Plebiscito, Napoli

Lunedì 30 agosto, 17.30

Manifestazione contro la tragedia del popolo Afghano delle associazione di donne, lgbtq+, migranti e dell’arte e della cultura di Napoli per chiedere al prefetto accoglienza e corridoi umanitari.

Il regime talebano è quanto di più violento e antidemocratico al mondo.

A subire il suo attacco cieco in particolare chiunque venga ritenuto non in linea o osi ribellarsi al sistema patriarcale e maschilista: donne, lgbt+, bambini, intellettuali, artisti.

Domani in piazza Plebiscito saremo in tante e tanti (già 3.500 adesioni nel gruppo organizzativo su fb: DALLE DONNE DI NAPOLI PER L’AFGHANISTAN) per dire che noi napoletani ci siamo per accogliere le afghane e gli afghani in pericolo.

Parteciperà alla manifestazione anche Giovanna Cardarelli del CISDA, coordinamento italiano per le donne afghane.

Scenderemo in piazza per chiedere al prefetto di Napoli Marco Valentini di farsi portavoce con il Governo e far si che si aprano corridoi umanitari e si predisponga l’accoglienza insieme alle tante associazioni napoletane che si stanno mobilitando in questi giorni.

Scendiamo in piazza per tutte le persone in pericolo in Afganistan ed in particolare per le donne alle quali deve essere  garantito il diritto  allo studio,  al lavoro, all’esercizio delle professioni, ad uscire e a vivere la vita sociale.

Per gli anziani, malati, feriti hanno difficoltà a fuggire dall’Afghanistan.

Per la comunità  LGBTQ+, che al momento vive nascosta nelle fogne.

Per gli artisti e gli intellettuali che rischiano di essere barbaramente uccisi come Slash Zwan.

Per tutte le persone che rischiano la vita, violenze inaudite e la repressione dei diritti e della libertà in Afghanistan, così come è a rischio la pace e la serenità di tutti gli esseri umani, parte di un unico pianeta.

Affinché l’Europa, in un rinnovato protagonismo si adoperi per tutti coloro che sono rimasti nel loro Paese anche perché resistenti essendo il diritto alla resistenza diritto umano,  come il diritto all’autonomia dei popoli e principio fondante della democrazia.

Scediamo in piazza per dire no alla barbarie e alla violenza e ai muri perché il mondo è un unico essere osmotico.

Non sia mai più che esseri umani inermi siano lasciati per interessi di governo al loro destino o peggio nelle mani di regimi violenti e antidemocratici come è accaduto con i profughi africani in Libia.

Chiediamo a tutte le persone di buona volontà e solidali con il popolo afghano di convocare ed essere protagoniste di questa iniziativa di umanità.

Il comitato organizzativo della manifestazione DONNE DI NAPOLI PER L’AFGHANISTAN.

Tra le tante associazioni e realtà impegnate nel sociale che continuano ad aderire al comitato:

Le donne di Napoli, Cgil Napoli, Cgil Campania, l’associazione  Less, ya Basta, associazione 3 febbraio, Arcigay, I ken, Italia Cuba, fondazione Silvia Ruotolo e tante altre.

Tantissimi artisti per l’Afghanistan: Zezi Gruppo Operaio, Marcello Colasurdo,  Rua Port’alba, Massimo Mollo dalla Spagna, Marco Gesualdi, Marina Rippa, Mauro Gioia, Massimo Ferrante, Gianni Simioli, Livio Cori, Ciccio Merolla, Marianna Mercurio, Francesco Merola, Anna Capasso, Dopo one, Mariano Balduin.

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A Napoli la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre

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Nella solennità di San Francesco di Paola, patrono della “Gente di Mare”, nella omonima Basilica Pontificia di Napoli, in piazza del Plebiscito, a Napoli, si è tenuta la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre, di terra, di cielo e del mare.

Numerosa la partecipazione di autorità civili e militari, tra cui il Viceprefetto di Napoli, Dario Annunziata, dell’Ammiraglio Ispettore della Marina Militare Pierpaolo Budri, del presidente dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia di Napoli Antonio Varriale.

È stata deposta una corona in memoria dei caduti a cura dell’Anmi, mentre il Presidente della Delegazione Provinciale dell’Oncsc Alfredo Migliaccio ha ribadito lo spirito di cooperazione tra le componenti associative d’arma, che rendono viva la memoria di chi ha combattuto per garantire la nostra stessa esistenza.

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Effetto dazi sulle Borse mondiali: “rischio di recessione per l’economia mondiale”

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I dazi di Trump “liberano l’America” ma fanno crollare i mercati, da Parigi (-3%) a Wall Street (-2,76%), con il Nasdaq in calo di oltre il 4%.

Milano lascia sul campo il 2,8%. Francoforte il 2%, Londra l’1,43%, favorita da tariffe più leggere rispetto agli altri Paesi, e Madrid l’1,23%. Il crollo del greggio (Wti -7% a 66,67 dollari al barile) e le tariffe commerciali sull’acciaio frenano Tenaris (-8,22%), Saipem (-6,86%), Prysmian (-5,08%), Antofagasta (-7,25%) e Anglo American (-6,44%).

“Le prospettive per l’export e l’impatto diretto e indiretto dei dazi sono un grosso motivo di preoccupazione“. Lo si legge nel resoconto (minute) della riunione della Bce del 5 e 6 marzo, che dà conto anche dei dubbi dei Governatori sul segnale da dare sui tassi d’interesse: i membri del Consiglio direttivo giudicavano “importante” che la comunicazione non dia un segnale in alcuna direzione in vista del meeting di aprile, “tenendo sul tavolo sia un taglio dei tassi che una pausa, in funzione dei dati in arrivo”.


(fonte: Ansa)

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Commercio, sempre più negozi cittadini e centri commericali chiudono con ricadute sull’occupazione

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Sempre più negozi cittadini chiudono con ricadute sull’occupazione.
Se ne apre uno, abbassano la serranda tre, secondo un noto sindacale nazionale di settore.
La crisi è stata acuita ultimamente dalle vendite on-line con consegna a domicilio, di questo passo si rischia che i centri urbani, senza più esercenti, diventino città-dormitori, più brutte, deserte e anche più pericolose.

“Assolutamente sì, è indispensabile un intervento dall’alto per fermare questa deriva che sta arricchendo sempre gli stessi colossi globali e impoverendo le economie locali. In Italia, il commercio fisico è stato lasciato senza strumenti per competere – dice Gaetano Graziano, Vicepresidente dell’associazione dei direttori dei centri commercialiAltri Paesi – continua – hanno capito il rischio e hanno agito: la Francia ha imposto una tassazione sui giganti del web per riequilibrare la concorrenza, la Germania ha investito nel supporto tecnologico ai negozi e il Regno Unito ha ridotto le imposte sugli esercizi commerciali per abbattere i costi di gestione. Nel nostro Paese, invece, non si è fatto nulla di tutto questo, con il risultato che le chiusure aumentano e i centri urbani si svuotano. Senza una strategia nazionale che includa sgravi fiscali, incentivi per la digitalizzazione e una regolamentazione più equa per l’e-commerce, il commercio locale sarà destinato a scomparire, con conseguenze gravissime sul PIL, sull’occupazione e sulla qualità della vita nelle nostre città.”

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