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Le linee guida del Prefetto Valentini valgono anche e soprattutto per AFRAGOLA

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AFRAGOLA – Circa dieci giorni alla presentazione delle liste e alla conseguente apertura ufficiale della campagna elettorale. Le vacanze per qualche addetto ai lavori sono quasi terminate e diciamo che le stesse non hanno poi stravolto più di tanto i piani dei vari schieramenti ma le sorprese, fino all’ultimo minuto, sono sempre dietro l’angolo.

Oltre gli schieramenti di centrodestra e di centro, il PD presenta una coalizione di centro sinistra molto ridimensionata dalle lotte intestine avutesi nei giorni scorsi sulla scelta della sintesi che è ricaduta su Antonio Iazzetta nome fatto dalle liste minori dello schieramento.

Insomma il PD subisce il diktat di chi non ha e non avrà il suo stesso peso politico e questo perché non ha mai avuto il coraggio di porre sul tavolo e battersi per il nome di Domenico Tuccillo da altri partiti molto osteggiato.

Il personalismo poi dell’ex Sindaco e la cocciutaggine di candidarsi a tutti i costi hanno fatto il resto. Ma non è finita qui, dopo l’endorsement fatto dallo stesso all’attuale candidato a Sindaco Iazzetta, l’ex Consigliere dem sta lavorando alacremente affinché il PD possa presentarsi completamente svuotato ai nastri di partenza, collocando tutti i suoi fedelissimi nella lista “Afragola Civica” e lasciando, a testimonianza della sua estraneità a questa mossa, la candidatura di Ornella Esca, altra sua fedelissima, tra le fila del PD.

Non è del tutto passato invece l’argomento della questione morale che è bene ricordarlo, ha riguardato specialmente le strumentalizzazioni fatte dal centro sinistra verso la coalizione messa su da Gennaro Giustino.

Sul territorio, la voce gira ancora tra i vicoli e i marciapiedi, l’accozzaglia contestata dal centro sinistra è apparsa anche ieri sui manifesti ma a tal riguardo è stato molto più chiaro ieri il Prefetto Valentini che parlando delle prossime elezioni ha diramato le sue linee guide su Repubblica e in merito alle scelte dei candidati scrive: “Una prima opportunità di testimoniare un impegno civile al contrasto delle ingerenze della criminalità organizzata, è nell’imminente presentazione delle liste elettorali, la cui formazione richiede ovviamente il rispetto delle prescrizioni di legge, ma anche un ‘quid pluris’ etico che sconsigli di dare spazio a situazioni soggettive non perfettamente convincenti sotto il profilo dell’integrità e della trasparenza”.

Ora è tutto più chiaro, al di là della discutibilità della legge che riguarda lo scioglimento e le varie modifiche che potrebbero migliorarla, oggi quella in vigore è l’Art. 143 del TUEL che prevede lo scioglimento anche e soprattutto se all’interno del Consiglio Comunale eletto ci sia qualche elemento che presenti anche solo un’affinità, frequenza o parentela con esponenti della criminalità organizzata.

Quindi l’appello del Prefetto Marco Valentini è stato chiaro, bisogna fare selezione sin dalla presentazione delle liste elettorali e non basta dire: “ho casellario giudiziale e carichi pendenti puliti”. Il Prefetto parla di “quid pluris etico” ossia una condotta etica, morale, illibata e integerrima.

Ovviamente, se vengono a mancare questi principi in fase di presentazione delle liste, vuol dire che è proprio la popolazione e con essa la classe dirigente a non essere pronta ad accogliere l’invito di chi è preposto a tutelarli. Un proverbio antico recita: “Aiutati che Dio ti aiuta” e questo vale anche per una intera comunità, se non si è in grado di mettere alla berlina e di non votare alcuni elementi seppur conosciuti in città, dopo non si può pretendere che la sola repressione delle forze armate possano tutelare e abbattere un mostro chiamato camorra.

Lo ammette anche il Prefetto Valentini scrivendo: “Le strutture dello Stato deputate alla prevenzione e al contrasto lavorano in modo eccellente, ma l’esperienza insegna che attraverso passaggi generazionali i clan, anche quando colpiti duramente, tendono a riprodurre ciclicamente il loro dominio. E ciò che accade perché la risposta giudiziaria e politica non è l’unica necessaria e occorre fare di più sul territorio e per il territorio”.

Una di queste ad esempio e prevenire alla composizione del Consiglio Comunale e in questo, fortunatamente, il popolo è ancora sovrano e con quella matita in mano potrà fare miracoli. Bisogna solo stabilire se una comunità è pronta o meno a non far candidare o a non votare certi personaggi.

Tutto il resto è fuffa. Ultimamente si sente molto ciarlare di anticamorra, denunce e intimidazione. Questi termini, quando vengono abusati da politici candidati, non sono altro che alibi che si creano ad hoc per generarsi un’identità anticamorra. Quando la camorra diventa alibi. I fatti stanno altrove e il Prefetto Valentini ha dato tutti gli strumenti validi per dimostrarlo.

Se qualcuno vuole realmente fare la lotta alla criminalità organizzata che presentasse liste pulite con candidati che presentino quel “quid pluris etico” che richiede il Prefetto. Senza se e senza ma. Solo allora si può ritenere di aver fatto un gesto anticamorra.

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AFRAGOLA. Raccolta Rifiuti come a Giugliano? Parenti e amici di politici assunti dalle vecchie ditte del servizio igiene urbana

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AFRAGOLA – Da poco più di un mese nel comune normanno si è insediata la nuova ditta del servizio di igiene urbana, affidataria di un appalto di svariati decamilioni per la durata di nove anni. Un appalto mostruoso mai visto prima in tutto l’hinterland napoletano. A vincerlo è stata una ditta che ha sede legale a Imperia ma il cui Amministratore è di origini afragolesi.

Premesso che per una querela sporta ai danni dell’ex Senatore Vincenzo Nespoli in merito proprio alle modalità che lo stesso voleva imporre alla funzionaria denunciante su come istruire l’indizione di gara sulla raccolta rifiuti, oggi è in corso un processo che vede coinvolti il dominus afragolese e l’attuale dirigente alle Finanze Marco Chiauzzi, oggi la nostra attenzione si focalizza su altre anomalie che riguardano lo stesso settore.

Prima che le chiavi del cantiere passassero nelle mani della Ecology srl il servizio era affidato alla Buttol mediante una gara indetta nell’ottobre del 2020 ma affidata nel dicembre 2021, quattordici mesi dopo e nel frattempo era sempre la Buttol ad espletare tale servizio, come? Non si sa. Ma andiamo oltre. La gara prevedeva l’affidamento per la durata di mesi 6+2 per un importo complessivo pari a € 4.009.967,62 iva esclusa di cui € 41.102,72 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso.

L’anomalia della nostra cronistoria sta nel fatto che la ditta Buttol, dopo la scadenza di 8 mesi previsti da questo affidamento abbia goduto di altre proroghe per altri 30 mesi per un valore pari a cinque volte a quello dell’affidamento previsto dal bando di gara.

Insomma. Per un appalto di circa 4 milioni di euro si è arrivati a far incassare alla ditta Buttol srl prima e Velia Ambiente srl poi una somma di 20 milioni di euro.

Ma le stranezze e le anomalie non finiscono qui. Fin dall’affidamento della prima gara ad oggi per quanto riguarda i 38 mesi presi in esame dal nostro articolo, non è stato mai firmato alcun contratto che potesse far valere un accordo tra le parti né dalla ditta Buttol srl e ne dalla ditta Velia Ambiente srl subentrata alla prima nello stesso appalto. Quindi le anomalie aumentano se si considera la possibilità di poter far subentrare una ditta in un appalto mai sottoscritto tra le parti.

Sarebbe tutto quasi normale se ci fermassimo qui. Invece no. L’Amministrazione Pannone su quest’affidamento si è superata. Oltre alle proroghe, sicuramente illegittime, che superano di gran lunga il valore dell’appalto iniziale e la mancanza delle firme sui contratti, quindi l’assenza di una legittimità da parte dell’azienda ad espletare il servizio, c’è da aggiungere, inoltre, che a tali ditte, prive di ogni legittimità – è bene ricordarlo sempre – sono stati affidati anche una serie di servizi aggiuntivi per diverse centinaia di migliaia di euro e la totale assenza di penali e ricorsi. Come se queste due ditte avessero sempre esplicato in maniera eccellente il proprio servizio di raccolta rifiuti.

Ma l’Amministrazione Pannone non si accontenta di farci chiudere le riflessioni sul vecchio appalto dei rifiuti in questo modo. Abbiamo ancora dell’altro. Poi non venissero a lamentarsi i cittadini sui costi esorbitanti della TARI. Da una parte devono uscire tutti questi soldi che beneficiano chissà chi. Ma andiamo avanti.

Durante questi 38 mesi queste due ditte hanno anche assunto del personale e da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, pare che le due ditte abbiano anche ricevuto alcune pressioni da addetti ai lavori per far assumere parenti e amici e da quello che trapela, sembrerebbe che dietro ai camion della raccolta rifiuti ci siano finiti parenti o affini di consiglieri e/o di candidati nelle liste del Sindaco Pannone. Il dubbio che ci sovviene ora è: In che modo sono state assunte queste persone, tempo determinato o indeterminato? Hanno anche diritto al passaggio di cantiere e quindi sono finiti per essere dipendenti della nuova ditta? Lo scopriremo in questi giorni e vi daremo aggiornamenti.

Praticamente la vicenda somiglia tanto a quella di Giugliano che ha visto indagati il Sindaco Nicola Pirozzi e il vicesindaco Antonio Poziello. Solo che qui ad Afragola non si hanno traccia di mazzette e orologi di lusso e si spera tanto per l’Amministrazione ma soprattutto per il Sindaco Pannone, persona onesta, perbene e ottimo professionista, che il disegno portato avanti dai settori non sia lo stesso.

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AFRAOGLA. Processo SEAN. I PM della Corte di Appello chiedono la conferma della pena di primo grado. 8 anni di reclusione per Nespoli

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AFRAGOLA – In queste ore si è conclusa l’udienza di Appello al Processo “SEAN” che vede coinvolti l’ex Senatore Vincenzo Nespoli e il commercialista Maurizio Matacena accusati in relazione alla vicenda della bancarotta fraudolenta e riciclaggio. In riferimento al complesso residenziale in Afragola al rione San Marco.

I PM hanno chiesto la conferma delle condanne di primo grado, che per Nespoli prevedevano una pena di otto anni di reclusione e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, mentre per Maurizio Matacena la condanna ad anni quattro di reclusione e interdizione di 5 anni dai pubblici uffici.

Questa vicenda giudiziaria non è solo che la punta dell’iceberg che vede il vero dominus dell’Amministrazione afragolese coinvolto in altri procedimenti.

Infatti solo pochi mesi fa la stessa Corte di Appello conferma e condanna l’ex Senatore a 9 anni di reclusione in merito al processo “La Gazzella” accusato, anche in questo caso di bancarotta fraudolenta, riguardante il fallimento della società di vigilanza La Gazzella di Afragola, che presentava un passivo di 25 milioni di euro.

Per gli stessi fatti a Luglio scorso Nespoli è stato condannato dalla Corte di Appello di Napoli, quinta sezione civile, a risarcire il Curatore del fallimento de La Gazzella S.R.L. per i danni arrecati alla società e ai suoi creditori. La somma complessiva, aggiornata alla data della decisione, ammontava a € 16.231.428,71. Inoltre, Nespoli si dovette farsi carico anche delle spese legali dei due gradi di giudizio relative alla controversia, quantificate in € 127.729,00.

A dicembre è stata fissata la data per le arringhe difensive degli avvocati di Nespoli e Matacena. Una volta concluse le arringhe, si attende la sentenza entro la fine dell’anno o, al limite, nel primo bimestre del nuovo anno.

Tempi duri per il deus ex machina dell’Amministrazione afragolese. Per lui l’anno prossimo sarà un anno molto intenso che si spera, lo vedrà un po’ più occupato nelle sue faccende personali e un po’ più lontano dalla vita pubblica afragolese.

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Afragola

AFRAGOLA. Il Parco residenziale che doveva sostituire il Cinema Splendido non sarà più costruito. Annullato in autotutela il PDC.

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AFRAGOLA – Sono passati cinque mesi da quando l’Ufficio Tecnico del Comune di Afragola rilascia il Permesso di Costruire legato ad una Convenzione Urbanistica che vedeva la monetizzazione degli standard urbanistici nel lotto di terreno dove una volta sorgeva il Cinema Splendido.

Rilasciato il Permesso, iniziano i lavori di abbattimento di quello che fino a poco tempo fa rappresentava un luogo di aggregazione e di cultura. La ditta firmataria della Convenzione e richiedente del PDC nonché esecutrice dei lavori di abbattimento e ricostruzione è la Ditta Gralise Costruzioni srl di Afragola.

All’indomani di questo provvedimento amministrativo si è messa in moto una macchina investigativa che ha perfino interessato gli alti piani della Procura della Repubblica di Napoli, infatti tante sono state le visite delle Forze dell’Ordine delegate che in questi cinque mesi hanno raccolto documenti ed escusso quasi tutti i funzionari comunali coinvolti nell’iter burocratico inerente la Convenzione di cui sopra, fino ad arrivare alle ore 14:42 di oggi pomeriggio quando al protocollo compare la determinazione della sospensione dei lavori e di avvio del procedimento di annullamento in autotutela del Permesso di Costruire sopra citato.

Ma cosa è successo di così tanto grave al punto da scomodare la Procura della Repubblica? A un certo punto si è messa in moto una imponente azione info investigativa e in pochi giorni sono stati escussi dalla caserma dei carabinieri di Afragola funzionari e dirigenti comunali, l’ingegnere dell’urbanistica Valerio Esposito, Maria Pedalino e quattro responsabili dell’ufficio Gare e Appalti.

L’oggetto delle investigazioni era quello di verificare se prima del rilascio della Convenzione e della relativa produzione edilizia si è provveduto a fare le verifiche preliminari e quello che è emerso è che le verifiche preliminari sono state fatte in maniera tardiva e soprattutto sono state effettuate sulla base di autocertificazioni ma la cosa più eclatante emersa è che il richiedente del Permesso era detentore di un debito tributario di circa € 130mila nei confronti del Comune di Afragola e per i regolamenti dei tributi e regolamento di contabilità con tale difformità non avrebbe mai potuto firmare quella convenzione.

Allora le domande che ci poniamo sono: Se non si fosse mossa la Procura, per giunta una Sezione non di competenza territoriale dato che Afragola è sotto la giurisdizione di Napoli Nord, quindi non è escluso un interessamento diretto del Procuratore Capo di Napoli e della DDA, il Comune di Afragola nello specifico l’Amministrazione Pannone avrebbe mai sospeso questi lavori? Perchè i controlli non sono stati fatti prima di far firmare la Convenzione e prima dell’abbattimento del Cinema Splendido? Saremmo mai stati messi in grado di sapere tali difformità nell’iter burocratico al netto delle indagini?

A tal proposito, da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, per le stranezze attuate dall’Ufficio Tecnico circa l’andamento burocratico di certi provvedimenti, anche la concessione edilizia di via Ciaramella sarà annullata in autotutela perché, allo stesso modo, dopo aver abbattuto l’immobile pre esistente, dagli uffici competenti si sono accorti che in quella porzione di area nel sottosuolo dovrà sorgere la stazione della Metropolitana. Insomma una sprovvedutezza tale da mettere l’Ufficio Tecnico ancor di più sotto la lente di ingrandimento.

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