Importanti novità in arrivo per chi usufrisce del Reddito di Cittadinanza: bisognerà dire sì anche ai vavori stagionali.
Il presidente del Consiglio Mario Draghi, prima della pausa estiva, aveva dichiarato che pur condividendone appieno «il concetto che ne è alla base» forse era «troppo presto» per parlare di possibili modifiche al reddito di cittadinanza, la misura, cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle e di cui beneficiano 1,2 milioni di famiglie in Italia, circa 2,8 milioni di persone.
Durante queste settimane, però, il dibattito e il confronto sule possibili modifiche alla misura non si sono fermate. In aggiunta alle originarie idee di modifica pensate dal governo per scindere la parte del sostegno economico dalle politiche attive del lavoro, e per modificare i requisiti di accesso per accedere al sussidio, si starebbe discutendo dell’introduzione di una nuova condizionalità per accedere alla misura.
Cuore della discussione la possibilità di inserire l’obbligo per i percettori ritenuti occupabili di accettare i contratti di lavoro con una durata di almeno due mesi. Attualmente i percettori del Rdc possono rifiutare contratti della durata inferiore ai 3 mesi senza perdere però il sussidio.
Questa proposta di modifica è perlopiù portata avanti dalla Lega, che ripete che il sussidio «ha creato grossi danni al mondo del turismo e a quello della ristorazione, che attualmente sono ancora alla ricerca di stagionali».
Secondo le stime di Federalberghi c’è un vuoto di circa 50mila lavoratori. Stessi numeri per i lavoratori stagionali mancanti nel settore agricolo, secondo le rilevazioni di Coldiretti. Quanto a bar e ristoranti, secondo Confcommercio, non si è riusciti a intercettare 150mila stagionali.
Complessivamente, limitandosi a questi tre settori e facendo fede alle stime delle tre associazioni, i posti di lavoro scoperti sarebbero oltre 200mila. E per riuscire a compensare questo “vuoto” si starebbe valutando se introdurre l’obbligo di accettare anche lavori stagionali, senza perdere successivamente il sussidio una volta conclusasi la stagione.
Tra le precedenti modifiche ipotizzate c’è anche quella di rendere obbligatori corsi di formazione e di riqualificazione professionale per i percettori del Rdc, affinché le competenze possano coincidere con le qualifiche richieste delle aziende.
In aggiunta, secondo i suggerimenti del comitato scientifico per la valutazione del reddito di cittadinanza guidato dalla sociologa Chiara Saraceno, è prevista la revisione dei parametri per la definizione degli importi da erogare ai beneficiari della misura, tenendo conto della differenziazione del costo della vita su scala regionale, così come del moltiplicatore per le famiglie numerose.
Quello che è certo, al momento, è che la riforma del Rdc, così come confermato dal ministro del Lavoro Andrea Orlando al Meeting di Rimini ci sarà.