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Acerra. Il ringraziamento alla Polizia per il lavoro svolto in un territorio fortemente martoriato

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Viviamo in territori difficili. Nell’area Nord di Napoli si avverte la presenza di una illegalità diffusa, della camorra e dell’atteggiamento camorrista che è anche più esteso della camorra stessa. Si deve combattere contro una mentalità distorta dove l’irregolarità è diventata la norma, una consuetudine illegale che manovra l’agire quotidiano” è questo l’esordio di una lettera anonima, accorata e sincera, scritta per la Polizia di Acerra che si trova ad agire in un territorio sempre più difficile.

Talvolta è difficile per le brave persone anche semplicemente pensare di provare a cambiare le cose, sembra tutto così radicato. Il Sud, la Campania e Napoli in particolare sono terre straordinarie, bellissime. Abbiamo tutto ciò che serve per vivere beatamente, come se fossimo in paradiso. Eppure c’è anche gentaglia senza scrupoli che prova a danneggiare la terra in cui vive ed i propri abitanti. Quanti sversamenti illegali di rifiuti? Quanta illegalità? Quanti morti di tumore? Quante estorsioni? Quanti pizzi vengono pagati? Quanta droga? Quanta sofferenza? A volte è dificile ribellarsi, si deve mettere in conto tutto quando si inizia a parlare, a vedere ed a sentire” continua l’anonimo scrittore che, apprezzando la nostra terra, allo stesso tempo evidenzia quanto quest’ultima sia tristemente martoriata da persone che non fanno altro che pensare ai propri comodi.

Come afferma, parlare, alzare la voce, ascoltare e cambiare le cose è sempre più difficile. Ma qual è il prezzo da pagare se dinanzi a a tante ingiustizie ci si gira dall’altro lato? E’ lui stesso ad ammettere, più avanti, che anche lui ha fatto fatica ad esprimersi, a scrivere e che, “pur non essendo vecchissimo” stava perdendo la speranza: “Scrivo solo ora questa lettera per evitare di essere riconosciuto. Nonostante non sia vecchissimo stavo perdendo la speranza. Dopo aver visto tante cose che non andavano, dopo aver constatato l’immobilismo che a volte caratterizza anche la parte sana della popolazione che dovrebe ribellarsi al marcio“.

Ma è proprio quando le speranze sembravano oramai perse che è cambiato qualcosa, o meglio, uno spiraglio di luce è iniziato ad emergere, propri grazie a chi non può arrendersi, che vive e lavora di speranza, affinchè Acerra, Napoli e il mondo intero possa essere un posto migliore: “Dopo un perido particolare che mi avrebbe portato alla rassegnazione ho trovato la forza per un ultimo sussulto d’orgoglio. Rabbia, schifo, stanchezza e dolore mi hanno portato a denunciare. Voi siete lo Stato. Voi siete la Polizia di Stato. Grazie per quanto avete fatto, volutamente non entro nei dettagli. Ma grazie di cuore a tutto il commissariato ed a chi lo guida che si batte in prima linea a tutela dei cittadini. Che bella persona che è il commissario”.

Continuando con numerosi elogi e ringraziamenti per chi, nonostante tutto, continua a combattere senza mai arrendersi “Grazie a voi c’è ancora speranza in una persona non vecchissima. Grazie a voi che rischiate ogni giorno con la vostra vita. Grazie a voi che con velocità disarmante avete fatto capire in un territorio marcio che lo Stato c’è. Grazie a voi che fate da scudo a chi prova a cambiare le cose, consapevole che il percorso è lungo, in salita e tortuoso e che ci vuole pazienza. Grazie a voi che avete onorato la divisa che indossate ed avete fatto tornare la speranza che piano piano qualcosa può cambiare“.

Concludendo “Grazie mille. Avete dato una risposta alla rabbia, allo schifo, alla stanchezza ed al dolore di tanti che vedono e sentono ma non hanno la forza di parlare. Io ho parlato e sono stato ascoltato. Si è riacceso il fuoco della speranza grazie a voi. Grazie alla Polizia di Stato di Acerra“.

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Acerra, la morte della piccola Giulia: le incongruenze del papà sono tante

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Sono tante le incongruenze e gli aspetti ancora non chiari dell’inchiesta sulla morte della piccola Giulia Loffredo, la bimba di nove mesi che – secondo il racconto del padre Vincenzo, indagato a piede libero per omicidio colposo – nella notte tra sabato e domenica, ad Acerra, è stata aggredita dal pitbull di famiglia mentre dormiva sul lettone dei genitori: un’inchiesta sulla quale la Procura di Nola e la polizia mantengono un riserbo totale.

In primo luogo, le cause della morte.

Le indiscrezioni sui risultati dell’autopsia, già eseguita, parlano di ferite lacero contuse al volto, compatibili con i morsi di un cane, mentre è controverso il particolare della rottura dell’osso del collo, circostanza che però stride con quanto avrebbe dichiarato il padre della bambina, che l’avrebbe portata ancora viva nella clinica Villa dei Fiori di Acerra, dove poi è morta (come avrebbe confermato la struttura ospedaliera).

Sempre secondo indiscrezioni, sul collo della piccola l’autopsia avrebbe riscontrato solo contusioni. Anche su questo aspetto inquirenti e investigatori tacciono, anche se nell’atto con cui la Procura di Nola nomina i propri consulenti tecnici per l’autopsia – il medico legale Maurizio Saliva e l’anatomopatologo Antonio Perna – si sottolinea che la bimba è stata sicuramente uccisa dal cane. Viene infatti evidenziato che Loffredo è indagato per omicidio colposo “perchè in qualità di genitore avente in custodia la figlia minore Giulia, ometteva la vigilanza e custodia del cane pitbull in suo possesso, il quale aggrediva la minore provocandole lesioni personali che determinavano la morte”.
Il cane, però non presenterebbe macchie di sangue sul muso ed è per questo che si attendono le analisi sulle feci di Tyson e dell’altro cane della famiglia alla ricerca di tracce organiche della bambina. Il sangue che avrebbe sporcato la stanza da letto, inoltre, ora è scomparso: lo avrebbero pulito – ennesima anomalia – alcuni familiari della bambina prima del secondo sopralluogo della polizia.

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Ufficio postale ad Acerra, assalto nella notte, ma i banditi restano a mani vuote

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Un insolito episodio di furto si è verificato ad Acerra, dove un gruppo di ladri ha tentato un colpo nell’ufficio postale in via Benevento, portando con sé dei roller cash che, nella sfortuna dei malviventi, si sono rivelati completamente vuoti. Il fatto è accaduto poco prima dell’alba di oggi e ha attirato l’attenzione dei Carabinieri, prontamente intervenuti sul posto dopo che l’allerta era stata lanciata tramite il numero di emergenza 112. Questo Tentativo di furto, purtroppo per i ladri, ha evidenziato la loro inesperienza nel pianificare un colpo.L’incursione dei ladri e l’allertaLa scena del crimine è stata ben illuminata dai sistemi di video sorveglianza presenti nell’ufficio postale. Gli operatori delle forze dell’ordine sono subito corsi a esaminare i filmati per raccogliere indizi utili.

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Minacciano di far esplodere le bombole del gas per un parcheggio: strage sventata dai carabinieri in un condominio

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Dovranno rispondere a vario titolo di strage e di resistenza aggravata a pubblico ufficiale le due persone che questa notte hanno messo in pericolo non solo carabinieri, vigili del fuoco e personale del 118 ma soprattutto tantissime famiglie.
Siamo ad Acerra e i carabinieri della locale stazione intervengono a via Michele Ferraioli per una lite condominiale. La discussione nasce verosimilmente per problemi legati al parcheggio ma la situazione degenera e due persone – fratello e sorella – minacciano il vicinato. Intanto sul posto arrivano anche vvff, 118 e altre gazzelle dell’Arma.

I carabinieri si trovano a fronteggiare per prima la donna, la 38enne già nota alle forze dell’ordine Elisabetta Tufano. La 38enne perde le staffe e armata di coltello aggredisce i carabinieri. I militari riescono a disarmala e la bloccano. Sembra che l’emergenza sia rientrata ma in realtà è solo l’inizio del vero allarme. Entra in scena il fratello della 38enne. Lui – Mauro Tufano che appena un giorno prima ha compiuto 39 anni – si è rintanato in un locale al piano terra dello stabile. Il 39enne, già noto alle forze dell’ordine, minaccia di far esplodere delle bombole di gas. Ha inizio una mediazione tra l’uomo e i carabinieri mentre i vigili del fuoco dopo diversi tentativi entrano nel locale sfruttando una finestra secondaria. A quel punto i carabinieri fanno irruzione e bloccano l’uomo. Nel locale puzza di gas e 4 bombole con le valvole aperte.
I vigili del fuoco mettono in sicurezza la struttura mentre i militari arrestano uomo e donna per poi trasferirli in carcere.

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