“Vediamo di fare chiarezza sulla vicenda e capire chi era il marocchino ucciso a Voghera”: inizia così il post shock di un consigliere comunale in provincia di Lucca, Massimo Della Nina, in cui dopo aver elencato una serie di precedenti dell’uomo ucciso in piazza alcuni giorni fa, afferma: “Era un marocchino. Punto. Ora spostate pure l’attenzione sull’assessore armato che avrà, lui sì, la vita rovinata da questo autentico rifiuto umano. Oggi, il mondo è un posto un po’ più pulito”.
Sono queste le parole pronunciate da un consigliere comunale di Porcari, in provincia di Lucca, che hanno scatenato una bufera di polemiche e la dura reazione del sindaco della cittadina.
Consigliere di opposizione e appartenente alla lista civica “La Porcari che vogliamo” sostenuta dal centrodestra alle amministrative del 2017, ha pubblicato su Facebook un post su quanto accaduto alcuni giorni fa nel Comune di Voghera, dove l’assessore alla sicurezza Massimo Adriatici ha sparato un colpo di pistola contro Youns El Boussettaoui, cittadino marocchino di 39 anni, uccidendolo.
“Mi dispiace per la comunità marocchina che piange un morto, ma li invito a riflettere su chi era veramente costui. Non ne faccio una questione razziale, sarei stato altrettanto duro si fosse trattato di un italiano. Si da il caso però che fosse marocchino. Si può dire o qualcuno si offende? Era un marocchino. Punto. Ora spostate pure l’attenzione sull’assessore armato che avrà, lui sì, la vita rovinata da questo autentico rifiuto umano” ha continuato Della Nina.
Aggiungendo poi “Oggi, il mondo è un posto un po’ più pulito. E se proprio lo volete fare, indignatevi per un carabiniere ucciso in servizio o per un padre di famiglia ammazzato dalla mafia. Non per questa feccia. Lo ripeto, l’altro giorno a Voghera, non è morto nessuno”.
Il Sindaco di Porcari, Leonardo Fornaciari, ha subito replicato “Un consigliere comunale del nostro Comune afferma che l’altro giorno a Voghera non sia morto nessuno. L’uomo ucciso dal colpo esploso dalla pistola dall’assessore alla sicurezza era marocchino ma questo non conta. Non conta il colore della pelle, né l’etnia”.
E rispetto alla lista dei reati elencati da Della Nina, ha detto: “Comportamenti completamente fuori dalle righe e atteggiamenti violenti (…) Doveva certo essere punito per quello che ha fatto. Nel nostro Stato però neppure i condannati possono essere uccisi perché il nostro Stato e la Costituzione riconoscono che ogni essere umano sia “qualcuno” che non può essere privato, neppure per mezzo dell’autorità, del diritto più grande, la sua vita. È un risultato di civiltà che abbiamo imparato dagli orrori della guerra. In Europa non c’ è la pena di morte e non si può uccidere perché la nostra storia, le nostre radici cristiane ci impongono di vedere nell’altro un qualcuno, magari da punire, da espellere, ma un qualcuno, un uomo, mai un “nessuno”. E questa regola non ammette deroghe“.