La cabina di regia per l’emergenza Coronavirus dovrebbe riunirsi tra martedì 20 e mercoledì 21 luglio. Poichè la situazione sta diventando sempre più complicata a causa del dilagare della variante Delta e poichè molti Paesi Europei hanno già riattivato il coprifuoco, il Governo punta a introdurre nuove misure al fine di mantenere l’Italia aperta e non affossare il turismo.
La soluzione sarebbe una mediazione tra le forze politiche che lo sostengono per evitare che l’ondata pandemica in arrivo metta in crisi il sistema sanitario e, insieme, permettere a operatori turistici, ristoratori e imprenditori estivi di non interfacciarsi con le restrizioni da zona gialla o più scura.
Prima di tutto, rimodulando il passaggio dalla zona bianca, attualmente previsto quando l’incidenza supera i 50 contagi settimanali ogni 100mila abitanti, e tarando i parametri dando più peso alla saturazione degli ospedali.
Poi, e la nuova misura potrebbe entrare in vigore già dal prossimo 26 luglio, estendendo il campo di azione del green pass.
Poichè il contagio, in questa fase, corre principalmente tra i giovani e i viaggiatori, si pensa a intervenire su uno dei luoghi prediletti per l’assembramento dei ragazzi: le discoteche. Queste ultime, tuttora chiuse, potrebbero riaprire in concomitanza con l’entrata in vigore del decreto che ne consente l’accesso solo ai possessori del green pass. Certificato che, è bene ricordarlo, si ottiene con un tampone negativo, valido per 48 ore, con il ciclo vaccinale completato da due settimane, o con una guarigione da Covid negli ultimi sei mesi.
Sulla riapertura delle discoteche a queste condizioni, c’è già il parere favorevole del Comitato tecnico scientifico. Chi dovesse violare le norme relative al green pass, andrebbe incontro a una multa salata: 400 euro per gli avventori e chiusura di cinque giorni per i gestori dei locali.
Stesse sanzioni si applicherebbero ai ristoranti al chiuso: anche per i pranzi e le cene all’interno dei locali pare si sia raggiunto l’accordo tra le forze di maggioranza. Il parere contrario della Lega sarebbe stato mitigato dalle associazioni di categoria, esse stesse spaventate da possibili serrate a causa del passaggio delle regioni nelle fasce di rischio più scure.
Le altre attività sulle quali i membri dell’esecutivo sembrerebbero aver trovato l’accordo ricadono nell’alveo dei trasporti, dello sport, delle feste, dei grandi eventi e degli spettacoli dal vivo.
Al momento, il governo avrebbe deciso di rendere obbligatorio il green pass per viaggiare su aerei, navi e treni a lunga percorrenza. Escluso, invece, che il certificato venga richiesto per spostarsi con gli autobus o con i mezzi di trasporto cittadini.
Se la curva epidemiologica dovesse mostrare trend in risalita anche dopo Ferragosto, non è escluso che il governo possa optare per l’estensione dell’obbligatorietà del green pass a ogni mezzo di trasporto. Palestre, piscine e palazzetti per praticare attività fisica, stadi e arene per assistere agli eventi sportivi, ma anche ai concerti e in generale agli spettacoli del vivo.
Ovunque ci sia il rischio di assembramento, a maggior ragione se l’attività prevede file all’ingresso o all’uscita, il governo prevede di imporre l’uso del green pass. Anche per convegni e feste, siano esse legate o meno a celebrazioni religiose, sarà chiesto ai partecipanti di munirsi di green pass.