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Nuovo Decreto Covid in arrivo: Green Pass al ristorante e nuovi parametri per il cambio dei colori

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Il nuovo decreto Covid è in arrivo e potrebbe seguire il solco già tracciato dalla Francia, rendendo obbligatorio il Green pass nei luoghi pubblici e affollati, ma solo in alcuni e precisi contesti.

Uno dei primi nodi da sciogliere sarà quello relativo ai colori delle regioni: usare come parametri futuri quelli sui ricoveri ospedalieri e i pazienti vaccinati rischia di far diventare mezza Italia gialla entro due settimane.

Quasi scontata la proroga dello stato di emergenza, in scadenza al 31 luglio, per almeno due o tre mesi. La scelta di portare sempre con sé la certificazione potrebbe essere operativa entro la fine di luglio, più probabilmente già la prossima settimana, come spiegato dal Corriere della Sera.

Il dibattito è aperto sulla lista delle attività per le quali sarà indispensabile avere il Green pass. La questione su bar e ristoranti probabilmente non avrà l’ok, perché ci sono molte divergenze politiche, anche se rimane in discussione il confronto sui locali al chiuso. Ma di fronte a una risalita dei contagi si sceglierà di far entrare in vigore la regola proprio per garantire alle attività di continuare a lavorare.

E’ invece quasi certo l’uso della certificazione agli stadi per far entrare un maggior numero di persone, addirittura raggiungendo la capienza del 100 per cento. La «carta verde» diventerà indispensabile anche per partecipare a eventi pubblici e convegni. E per i banchetti che seguono le cerimonie civili o religiose.

In questo caso i controlli non possono essere affidati, almeno per il momento, ai gestori dei locali. Ci saranno quindi possibili verifiche da parte delle forze dell’ordine e per chi non dimostrerà di essere in regola scatterà la contravvenzione.

Per quanto riguarda i trasporti scatterà molto probabilmente l’uso del Green pass quando si viaggerà sui treni a lunga percorrenza e in aereo, anche se gli apparecchi sono dotati del sistema di areazione verticale. Diversa la situazione per il trasporto pubblico dove, per ora, non è prevista alcuna misura. Rimangono in vigore le stesse regole: la capienza dovrà essere limitata, per garantire il distanziamento di almeno un metro tra i passeggeri.

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A Napoli la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre

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Nella solennità di San Francesco di Paola, patrono della “Gente di Mare”, nella omonima Basilica Pontificia di Napoli, in piazza del Plebiscito, a Napoli, si è tenuta la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre, di terra, di cielo e del mare.

Numerosa la partecipazione di autorità civili e militari, tra cui il Viceprefetto di Napoli, Dario Annunziata, dell’Ammiraglio Ispettore della Marina Militare Pierpaolo Budri, del presidente dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia di Napoli Antonio Varriale.

È stata deposta una corona in memoria dei caduti a cura dell’Anmi, mentre il Presidente della Delegazione Provinciale dell’Oncsc Alfredo Migliaccio ha ribadito lo spirito di cooperazione tra le componenti associative d’arma, che rendono viva la memoria di chi ha combattuto per garantire la nostra stessa esistenza.

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Effetto dazi sulle Borse mondiali: “rischio di recessione per l’economia mondiale”

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I dazi di Trump “liberano l’America” ma fanno crollare i mercati, da Parigi (-3%) a Wall Street (-2,76%), con il Nasdaq in calo di oltre il 4%.

Milano lascia sul campo il 2,8%. Francoforte il 2%, Londra l’1,43%, favorita da tariffe più leggere rispetto agli altri Paesi, e Madrid l’1,23%. Il crollo del greggio (Wti -7% a 66,67 dollari al barile) e le tariffe commerciali sull’acciaio frenano Tenaris (-8,22%), Saipem (-6,86%), Prysmian (-5,08%), Antofagasta (-7,25%) e Anglo American (-6,44%).

“Le prospettive per l’export e l’impatto diretto e indiretto dei dazi sono un grosso motivo di preoccupazione“. Lo si legge nel resoconto (minute) della riunione della Bce del 5 e 6 marzo, che dà conto anche dei dubbi dei Governatori sul segnale da dare sui tassi d’interesse: i membri del Consiglio direttivo giudicavano “importante” che la comunicazione non dia un segnale in alcuna direzione in vista del meeting di aprile, “tenendo sul tavolo sia un taglio dei tassi che una pausa, in funzione dei dati in arrivo”.


(fonte: Ansa)

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Commercio, sempre più negozi cittadini e centri commericali chiudono con ricadute sull’occupazione

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Sempre più negozi cittadini chiudono con ricadute sull’occupazione.
Se ne apre uno, abbassano la serranda tre, secondo un noto sindacale nazionale di settore.
La crisi è stata acuita ultimamente dalle vendite on-line con consegna a domicilio, di questo passo si rischia che i centri urbani, senza più esercenti, diventino città-dormitori, più brutte, deserte e anche più pericolose.

“Assolutamente sì, è indispensabile un intervento dall’alto per fermare questa deriva che sta arricchendo sempre gli stessi colossi globali e impoverendo le economie locali. In Italia, il commercio fisico è stato lasciato senza strumenti per competere – dice Gaetano Graziano, Vicepresidente dell’associazione dei direttori dei centri commercialiAltri Paesi – continua – hanno capito il rischio e hanno agito: la Francia ha imposto una tassazione sui giganti del web per riequilibrare la concorrenza, la Germania ha investito nel supporto tecnologico ai negozi e il Regno Unito ha ridotto le imposte sugli esercizi commerciali per abbattere i costi di gestione. Nel nostro Paese, invece, non si è fatto nulla di tutto questo, con il risultato che le chiusure aumentano e i centri urbani si svuotano. Senza una strategia nazionale che includa sgravi fiscali, incentivi per la digitalizzazione e una regolamentazione più equa per l’e-commerce, il commercio locale sarà destinato a scomparire, con conseguenze gravissime sul PIL, sull’occupazione e sulla qualità della vita nelle nostre città.”

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