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Cronaca

Va in ospedale con il mal di testa: 18enne muore poco dopo a casa

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Dramma a Sedico, in provincia di Belluno dove si è spento a 18 anni Davide Bristot.

A fare la drammatica scoperta la mamma Barbara. Iscritto all’istituto Segato aveva giocato con la Spes Volley. Fratello dell’azzurrino Alessandro, impegnato in questi giorni con la nazionale di pallavolo.

La sera prima del decesso il diciottenne era andato in ospedale a Belluno a farsi visitare dopo aver accusato un forte dolore alla testa. Il giovane sarebbe stato visitato e rimandato a casa al termine di una serie di esami clinici e alla somministrazione di una flebo.

Una versione questa confermata da diversi amici e dai parenti della vittima. Il mal di testa durava già da qualche giorno e martedì, dopo ripetuti attacchi di vomito, la situazione è degenerata.

Alla famiglia in queste ore è arrivato il messaggio di cordoglio della federazione italiana volley: «Il Presidente della Federazione Italiana Pallavolo Giuseppe Manfredi, l’intero Consiglio Federale e tutta la pallavolo italiana si stringono attorno alla famiglia Bristot e ad Alessandro per la prematura scomparsa di suo fratello Davide. Alessandro Bristot, impegnato in questi giorni con la nazionale U17 agli Europei di categoria in Albania, ha fatto ritorno in Italia in queste ore. Nel pomeriggio gli azzurrini prima della gara con l’Austria, in programma alle 17.30, porteranno in campo la maglia di Alessandro e giocheranno con il lutto al braccio».

Figlio di Paolo Bristot, ex palleggiatore e nazionale di volley, che per anni ha giocato nell’allora Luxottica Belluno, era anche lui una giocatore di volley in campo fino all’inizio della pandemia.

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Cronaca

Caivano, truffe agli anziani per milioni di euro: arrestate 15 persone

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Nel corso della mattinata odierna, i carabinieri della compagnia di Caivano hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 15 persone tutte residenti a nord di Napoli, di cui otto in carcere, quattro agli arresti domiciliari e tre alla misura dell’obbligo di dimora.

Le indagini hanno consentito di raccogliere diversi elementi indiziari a carico degli arrestati, indagati per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di rapine, estorsioni e truffe ai danni di anziani.

In particolare, essi avrebbero commesso molteplici truffe durante il 2024 ai danni di anziani in tutta Italia e nell’area a Nord di Napoli. Pertanto, l’attività d’indagine ha permesso di accertare l’esistenza di un’associazione a delinquere i cui sodali si associavano tra loro allo scopo di commettere una serie indeterminata di estorsioni e truffe aggravate ai danni di persone anziane su tutto il territorio nazionale.

Nello specifico, alcuni di essi svolgevano la funzione di centralinista, chiamando le anziane vittime e minacciando loro un male ingiusto al fine di estorcergli denaro e oggetti preziosi. Altri componenti avevano la funzione di coordinatori, poiché si occupavano di reperire minorenni da impiegare come trasfertisti.

Invece, altri sodali si recavano nel luogo individuato dall’associazione e ritiravano i soldi e gli oggetti preziosi alle anziane vittime, reperendo successivamente i canali per la ricettazione dell’oro, ricercando nuovi trasfertisti e predisponendo le attività materiali delle successive truffe/estorsioni, incassando di volta in volta una percentuale sul ricavato.

In un caso nel quale era stata consegnata la somma di 3.700 euro, avendo la richiesta ad oggetto un importo aggiuntivo di 5mila euro, al diniego della vittima di versare l’ulteriore somma, il presunto autore del fatto risulta avere usato violenza nei confronti della donna.

Grazie al lavoro dei carabinieri, è stato possibile individuare anche le città dove si sono svolte tali attività criminose: Milano, Pesaro, San Giovanni Lupatoto, San Severino Marche, Novara, Avellino, Napoli, Salerno, oltre a Sparanise, Giugliano, Lusciano, Casoria, Caivano e Marano di Napoli.

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Cronaca

Follia nel Modenese, 53enne accoltella l’ex compagna alla gola: arrestato

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Shock a Guastalla, in provincia di Reggio Emilia, dove un uomo di 53 anni ha accoltellato l’ex compagna lasciandola poi in strada.

Stando ad una prima ricostruzione era la mattinata di ieri quando una donna di 45 anni è stata buttata giù da un’auto in corsa, in via Cisa Veneta a Guastalla, all’altezza del ponte del Po. A quel punto viene soccorsa dai passanti che hanno assistito alla scena. Ella presenta ferite alla gola e perciò vengono allertati i soccorsi, con i sanitari del 118 che provvedono al suo trasporto in ospedale.

Tuttavia, grazie al video girato da un camionista, è stato possibile individuare il responsabile, fuggito a bordo dell’auto dalla quale ha lanciato l’ex compagna. Pertanto l’uomo è stato rintracciato nel Modenese, venendo arrestato in attesa di giudizio.

Egli dovrà rispondere dell’accusa di tentato omicidio, poiché avrebbe accoltellato la donna alla gola. Inoltre, il coltello rinvenuto nella sua Bmw aggrava ulteriormente la sua posizione, supportato dal racconto della donna. Infatti, la 45enne ha riferito agli inquirenti che nonostante abbia interrotto da tempo la relazione con l’uomo, egli continuava a perseguitarla, fino all’epilogo di ieri.

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Cronaca

Paura in chiesa, prete si sente male durante la messa: la corsa in ospedale

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Attimi di paura nella chiesa di Sant’Andrea di Zignago, in provincia di La Spezia, a causa di un malore occorso al sacerdote Mario Porinetti durante la messa.

In particolare il prete stava celebrando la funzione, quando nel corso del rito della comunione ha bevuto dell’acido al posto del vino. Infatti all’interno del calice vi era un liquido urticante, che ha causato una sensazione di bruciore alla bocca e al viso che si è estesa poi allo stomaco, con il parroco immediatamente trasportato al Pronto Soccorso.

Pertanto la messa è stata interrotta, mentre i carabinieri indagano sul caso per capire se si sia trattato di una semplice disattenzione o di un gesto intenzionale.

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