Fare subito come ha fatto la Francia, applicando sul serio il Green pass, niente quarantena per chi ha ricevuto due dosi, rivedere i parametri nel giro di una o due settimane. La proposta arriva dal sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, intervistato oggi dal Messaggero.
«Pensiamo alle discoteche, se concedessimo ai locali di aprire per i clienti con il Green pass, avremmo la corsa di chi ha tra i 18 e i 40 anni a vaccinarsi. Il Green pass, sia chiaro, da noi non deve servire per bar e ristoranti, salvo che i nostri contagi non dovessero raggiungere numeri simili a quelli britannici. A quel punto no alle chiusure, ma Green pass, per tutto, ristoranti compresi, così non sei costretto a chiudere. In sintesi: il Green pass due mesi fa era un mezzo per riaprire prima, quando Italia era gialla o arancione. Oggi è un mezzo per non tornare indietro quando i contagi saranno più elevati» ha affermato il sottosegretario.
Sileri si è poi schierato anche con le Regioni sulla zona gialla: «Io penso che anche il sistema dei parametri vada rivisto, nel giro di una o due settimane. Non dico che vada per forza reso più morbido, ma dobbiamo tenere conto di due nuovi fattori: le vaccinazioni e la diffusione della variante Delta».
Spiegando poi «Prima di tutto dobbiamo capire se i contagi che stiamo registrando in questi giorni manderanno in difficoltà il sistema sanitario. Pare ormai evidente che entro la fine del mese avremo 10mila casi al giorno. Cresceranno anche i ricoveri ora che una parte consistente della popolazione è stata immunizzata? Dobbiamo capirlo. Però i parametri vanno cambiati. Dovremo aumentare l’importanza del tasso di riempimento degli ospedali. Quello è ciò che conta veramente».
Chiudendo, infine, con una polemica «A maggio avevo proposto di diffondere l’uso del Green pass. Perché ancora non sia stato fatto non lo so, chiedetelo al ministro Speranza».