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Cronaca

Piergianni muore in un tragico incidente in moto a 17 anni. La rabbia del papà: “Gliel’avevo regalata io!”

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Un drammatico incidente stradale si è verificato nel pomeriggio di ieri, mercoledì 30 giugno, a Padova, nel corso del quale ha perso la vita un ragazzo di soli 17 anni.

Si chiamava Piergianni Cesarato, figlio di una nota famiglia di imprenditori nel settore tessile della zona: secondo una prima ricostruzione di quanto successo un furgone gli avrebbe tagliato la strada mentre era a bordo della sua moto, una Yamaha 125 nera, all’altezza dell’incrocio con via Andrea Cesalpino.

L’impatto tra i due mezzi è stato talmente violento, che il ragazzo è stato sbalzato dalla sella della moto finendo sull’asfalto dopo un breve volo.

Sul posto sono subito giunti i soccorsi: i sanitari del 118 hanno provato a rianimare Piergianni per circa mezz’ora ma alla fine non c’è stato nulla da fare.

Terribilmente affranto il padre Nicola Cesarato, titolare della Gicipì, azienda di maglieria e intimo a Sarmeola di Rubano,  che una volta arrivato all’incrocio con via Cesalpino ha sfogato tutta la sua rabbia urlando: “È tutta colpa mia che gli ho regalato la moto, era la mia vita, voglio morire“.

Poco dopo insieme alla moglie è stato colto da un leggero malore e sono stati accompagnati in ospedale per accertamenti.

Tanti i messaggi di cordoglio pubblicati sui social per Piergianni, grande amante del basket, che aveva anche praticato con la maglia dell’Ardens Padova.

Motocicletta e furgone sono stati posti sotto sequestro per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente.

Dai primi accertamenti sembra che il ragazzo stesse procedendo a velocità moderata. L’improvviso ostacolo che gli si è materializzato davanti sarebbe risultato fatale: non gli ha dato il tempo di tentare una manovra disperata.

Il conducente del furgone, un operaio di 47 anni che rischia di finire sul registro degli indagati con l’accusa di omicidio stradale, è stato portato negli uffici della Stradale in via Acquapendente dove è stato interrogato fino a tarda notte per chiarire la dinamica del sinistro.

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Castellammare di Stabia

Castellammare di Stabia, 30 genitori aggrediscono maestra: ora insegnante indagata

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È stata iscritta nel registro degli indagati la docente di sostegno aggredita la scorsa settimana da un gruppo di circa trenta genitori presso la scuola Salvati di Castellammare di Stabia. Si tratta di un «atto dovuto» da parte della procura, come riportato dal quotidiano Metropolis, per permettere accertamenti sul cellulare dell’insegnante, sequestrato dopo la denuncia di cinque genitori. Questi ultimi hanno riferito agli investigatori dell’esistenza di una chat tra la docente e alcuni alunni, in cui sarebbero stati condivisi audio e video con contenuti a sfondo sessuale.

Continua anche l’inchiesta riguardante la spedizione punitiva organizzata da diversi genitori, avvenuta presso la scuola del quartiere Scanzano. Durante l’incidente, oltre alla docente, è rimasto ferito anche il padre dell’insegnante, intervenuto per difendere la figlia.

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Cronaca

Scampia, scoperto deposito abusivo di rifiuti con oltre 40 elettrodomestici

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Nell’ambito delle attività di contrasto al fenomeno dell’illecito abbandono e gestione illecita dei rifiuti, personale Polizia Locale Unità Operativa Scampia, in via Anna Maria Ortese, ha scoperto un deposito illecito di Raee (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) dove erano stati illecitamente stoccati 43 grandi elettrodomestici come lavatrici, caldaie, televisori, forni.

Sul posto è stato sorpreso un 39enne napoletano intento ad asportare varie parti elettriche e ferrose. La Polizia Locale ha provveduto al sequestro penale dell’area, di proprietà comunale, ove erano stati stoccati i rifiuti e a deferire all’autorità giudiziaria il trentanovenne per i reati di gestione illecita di rifiuti e invasione di suolo pubblico.

Nel corso della stessa operazione sono stati sanzionati con una multa da 51,64 euro due soggetti che conferivano rifiuti domestici fuori orario ed in contenitori non idonei.

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Cronaca

Torre del Greco, denuncia marito violento e fa scoprire giro d’usura

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Una donna ha denunciato le violenze subite dal marito, portando alla scoperta di un usuraio seriale a Torre del Greco. Un uomo di Torre Annunziata è stato arrestato con diciotto capi d’imputazione, di cui quindici per usura, due per estorsione e uno per possesso di armi. I carabinieri della stazione di Boscoreale lo hanno colto in flagrante mentre, insieme al nipote, riscuoteva 300 euro in interessi da una delle sue vittime.

Le indagini sono iniziate dopo la denuncia della donna, che ha rivelato come il compagno fosse frustrato dai debiti accumulati con usurai. I carabinieri hanno così avviato un monitoraggio, riuscendo a identificare l’usuraio tramite intercettazioni telefoniche. È emerso che l’uomo aveva rapporti con almeno sette vittime, a cui chiedeva mensilmente somme tra 100 e 500 euro.

Le intercettazioni hanno rivelato la pressione esercitata dall’indagato sulle vittime, che includeva minacce e intimidazioni. Le dichiarazioni delle vittime hanno confermato le accuse e svelato il modus operandi dell’usuraio, che sfruttava la vulnerabilità di commercianti in difficoltà. Dopo l’arresto, i carabinieri hanno perquisito l’abitazione dell’uomo e un suo terreno, trovando circa 20.000 euro in contante, gioielli, orologi di valore e un’arma da fuoco illegalmente detenuta.

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