“Una passeggiata al mattino presto è una benedizione per l’intera giornata”
(Henry David Thoreau)
E quale miglior modo di iniziare l’estate scorgendo l’alba del solstizio da uno dei luoghi più magici al mondo? Da uno dei luoghi più antichi e suggestivi? Dalla magnifica città sepolta ma allo stesso tempo immortale, il 21 giugno si potrà ammirare l’alba e dare il benvenuto all’estate dalla magnifica Pompei.
Il sito archeologico, infatti, per l’occasione, sarà aperto straordinariamente dalle 4.45. La prenotazione è obbligatoria, con acquisto biglietto su ticketone.it o presso le biglietterie del sito, da venerdì a domenica (orari di sportello/9-17,30), per un numero massimo di 99 persone.
L’ iniziativa è riservata a 100 visitatori al massimo, che accederanno dal varco di ingresso agli scavi di Porta Marina Superiore e sosteranno nella via delle Terme per osservare il fenomeno astronomico che avverrà alle 5,50.
Saranno presenti docenti e specialisti dell’Università della Campania per le informazioni scientifiche, e saranno fornite ai visitatori brochure esplicative.
L’ uscita sarà da da Piazza Esedra. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con la Scabec Regione Campania e fa parte del cartellone di eventi di “Campania by night estate 2021“.
Nel giorno in cui il sole appare più alto nel cielo, sarà possibile osservare nell’area archeologica di Pompei il sorgere del sole, in asse lungo via delle Terme. I raggi solari, entrando parallelamente a quelli viari, inonderanno le strade (via delle Terme, via di Nola e via dell’Abbondanza), nell’attimo dell’alba di luce, riflettendosi sulle architetture e sui basalti stradali.
Un ciclo che si ripete continuo e sempre uguale, con una variazione di solo mezzo grado, un diametro solare, rispetto a ciò che avrebbero osservato gli antichi pianificatori dell’abitato.
La forma della città, infatti, come era stato già ipotizzato a fine Ottocento, deriva il suo impianto dal movimento del sole e dall’evento solstiziale.
Una caratteristica scientifica e culturale che si riflette nel modo di costruire le città, riscontrata anche in altri siti della pianura campana e che è oggetto di un progetto di ricerca di un gruppo di studiosi e dottorandi del laboratorio Capys dell’Università della Campania.