Editoriale

CAIVANO. L’Opposizione come Masaniello. Ora si rischiano davvero le ingerenze della criminalità.

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CAIVANO – Chapeu ai Consiglieri di Forza Italia che ieri non hanno dimostrato di essere i più bravi ma i più furbi. Peccato che per l’intera umanità, oggi la politica si è ridotta al fatto che chi viene premiato è sempre il più furbo e mai il più bravo.

Così Forza Italia agisce da stampella e salva la poltrona temporanea del Sindaco Enzo Falco. Al primo cittadino, ovviamente, dopo il tentativo di golpe, non resta altro da fare che azzerare tutto con le proprie dimissioni e sperare nella furbizia dei consiglieri azzurri.

Insomma se Caivano continuerà ad essere il buco del culo del mondo sarà solo grazie o per colpa dei Consiglieri di Forza Italia che partiti da molto lontano, quando hanno voluto sfiduciare, grazie anche all’intercessione di una frangia politica che ha governato la città fino a pochi giorni fa, l’unico Sindaco che da puro Don Chisciotte si era messo in testa di abbattere il Sistema che noi di Minformo abbiamo battezzato “Sistema Caivano”, continuano a preferire lo stato di stallo per portare avanti un tipo di politica che avvantaggia solo pochi interessi personali.

Forza Italia presenterà il conto in questi venti giorni di apertura del mercato delle vacche e il primo cittadino, pur di salvare la poltrona, sarà consapevole che questa furbizia va pagata a caro prezzo. Alla faccia di chi credeva di avere in pugno il Sindaco e di chi credeva di poter essere un leader dell’opposizione che più ingenuo dei bambini non ha tenuto conto della famelica distorsione della politica che hanno alcuni elementi che dicevano di combattere la stessa lotta.

Ieri, oltre i caivanesi hanno perso tutti, chi si è salvato, chi tornerà al proprio posto, giovani, vecchi e giovani vecchi. Ci eravamo fermati a riflettere su quanto sia incapace la maggioranza ma la vicenda delle mancate dimissioni ha evidenziato, inoltre, tutta la sprovvedutezza anche di quella fetta di minoranza che credeva di fare vera opposizione. Non sono questi i modi, non sono questi i toni, non sono queste le capacità e non è questo il lignaggio adatto per tenere banco ad un branco di famelici opportunisti.

Chi si credeva il leader dell’opposizione ieri ha fatto la figura del bambino a cui viene sottratto il gelato e a cui il papà nulla ha potuto perché chi gli ha sottratto la leccornia è stato lesto e veloce nel dileguarsi. Chi la vuole mettere sul fatto che si è giovani, beh è troppo tardi per ammetterlo perché i caivanesi hanno sperato nelle capacità dei giovani e non nella loro sprovvedutezza, quindi ogni tanto un mea culpa fa sempre bene. Chi invece si è creduto il leader della lotta… beh… forse non conosceva la storia di Tommaso Aniello detto Masaniello e la storia, lo sanno anche le pietre, aiuta a non commettere errori.

Per non parlare degli adulti diventati bambini, parlo del Gruppo “Noi Campani” che colti con la mano nella Nutella, ancora con le mani sporche, alzandole in alto hanno gridato ai quattro venti: “Non siamo stati noi” per paura che arrivasse papà e li sculacciasse.

Insomma un quadro davvero desolante che ha messo in evidenza tutta l’incapacità di chi ha tentato il golpe ma si è accorto che in mano aveva i fucili che sognava Massimo Troisi nel film “Ricomincio da tre”.

Una riflessione seria, invece è d’obbligo. Oggi e ieri dopo il golpe fallito, stranamente chi ha sempre parlato di camorra e di infiltrazioni camorristiche, è stato in silenzio. Eppure voci circa la presenza di zone grigie che hanno interceduto affinché qualcuno potesse fare un passo indietro sono circolate. Addirittura qualcuno ha usato il termine “barbudos” – non si sa a cosa o a chi sia riferito ma il termine è stato usato. A Giugliano, successe una cosa del genere, quando si arrivò al punto da andare dal notaio per la sfiducia al Sindaco Poziello, alcuni consiglieri vennero fermati sull’uscio della porta da alcuni soggetti poco raccomandabili e da lì il Comune di Giugliano fu attenzionato e lo è tutt’ora.

A questo punto sarebbe bello ascoltare le motivazioni dei tre consiglieri di Forza Italia per farci spiegare quali siano state le vere motivazioni del loro gesto e lo devono soprattutto a chi stanno favorendo, forse anche inconsapevolmente chissà, in questo momento. Perché chi ha sempre parlato di camorra e di infiltrazioni della criminalità organizzata appena sceso da cavallo, forse non sa che il gesto di Forza Italia favorirà proprio la nuova ascesa di chi è stato votato in quel ghetto chiamato Parco Verde dove per la stragrande maggioranza vivono persone perbene ma anche dove un piccola fetta di persone poco perbene determina ancora la politica a queste latitudini.

Allora non resta che alla Stampa, quella seria, quella che ha occhi e orecchi dappertutto – non quella che si atteggia negli scantinati del web, solo perché la propria monofonte l’ha informata in tempo che ella stessa avesse annullato la sfiducia – fare vera opposizione, denunciare che nell’ultimo comune a nord di Napoli è in atto un vero e proprio sacco della città che non è determinato dai personaggi politici, no, quei pochi politici che hanno osato chiedere per dare spazio alla propria rappresentatività sono stati fatti fuori approfittando della loro pochezza.

Stiamo parlando di grossi interessi legati ai soldi del Recovery Fund che stanno per arrivare e basta guardare in faccia i soggetti che saranno in sella, da chi sono stati votati, quali sono le loro frequentazioni abituali, da chi sono vessati e con chi intrattengono rapporti d’affari per capire chi realmente comanda nel comune gialloverde.

E per carità se dovete scrivere e denunciare, e non sto qui a chiederlo a quest’opposizione allergica alle denunce fatte alle autorità competenti, fate in modo che arrivi una Commissione d’Accesso in grado di vedere realmente cosa succede e non una che scrive un minestrone di cose slegate l’una dall’altra per far cadere la colpa sull’unica persona perbene che non c’entrava nulla con quello che si voleva cercare.

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