Giovani, italiani, disoccupati e annoiati, questo il quadro descrittivo del gruppo composto da sei ragazzi di Ostia arrestati questa mattina dalla polizia del commissariato Lido su disposizione del Gip del tribunale di Roma.
I sei, con a capo una donna, secondo gli investigatori coordinati dalla procura capitolina, avevano messo su una banda finalizzata a commettere violenze contro singoli individui, facendo valere la loro forza numerica e la loro aggressività.
«Una vicenda che ci ha ricordato molto quella del povero Willy Monteiro Duarte» ha detto nel corso della conferenza stampa il vice questore del commissariato Lido Antonino Amendolia.
La storia nasce un mese prima della vicenda che ha visto la morte del 21enne di Paliano a Colleferro.
Due degli arrestati odierni infastidiscono un giardiniere 23enne bengalese in un bar del centro Eschilo ad Ostia. Lo picchiano ma lui riesce a scappare prima che diventi pestaggio e a cercare aiuto in un manovale 23enne rumeno suo amico che è in un locale vicino. Il giovane, esperto di pugilato, affronta i due che inseguivano il bengalese e li stende. All’arrivo della polizia, però, i due italiani sostengono di essere stati picchiati da una banda di stranieri.
Le indagini condotte dagli agenti attraverso i video registrati dalle telecamere, però, hanno dimostrato la vera dinamica dei fatti.
Circa 36 ore dopo, i due stranieri, sia il bengalese che il rumeno, sono stati soccorsi dalla polizia dopo essere stati sequestrati, picchiati e rapinati.
Dalle indagini è emerso che dalla sera del primo incontro durante il quale i due italiani hanno avuto la peggio, il gruppo si è radunato e ha attirato in due diverse trappole i due stranieri. Il primo a finire nelle loro grinfie è stato il giardiniere.
Per un pomeriggio intero, dopo essere stato caricato con la forza su un’auto, è stato picchiato per un intero pomeriggio e rapinato di tutti gli oggetti di valore. Poi è toccato al rumeno che, contro due ha avuto la meglio, ma contro cinque armati di spranghe ha dovuto soccombere. Dopo il pestaggio è stato costretto ad andare al bancomat per prelievi, poi a casa dove i gruppi di balordi gli ha portato via tutto ciò di valore, finanche un televisore. È stato lasciato alla fine malconcio come l’amico, nella pineta di Ostia.
A seguito delle indagini, è stata ricostruita tutta la banda che, a quanto sembra, nella dinamica delle aggressioni, prendeva ordini dall’unica donna del gruppo, una 23enne fidanzata di un solidale. Gli investigatori ritengono fondato il sospetto che quella compiuta dal gruppo non sia la prima attività violenta messa a segno e invitano eventuali vittime a denunciare.
Nell’eseguire le ordinanze di custodia cautelare in carcere per sequestro di persona, estorsione, rapina e percosse aggravate, questa mattina, sono stati trovati a casa di uno dei sei, oltre un chilo di cannabis essiccata, bilancini e un libricino con le istruzioni per coltivarla.