I carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta, hanno dato esecuzione questa mattina, ad un’ordinanza di misure cautelari nei confronti di cinque soggetti, tra i quali Walter Schiavone, figlio del capo storico del clan dei Casalesi, Francesco Schiavone detto “Sandokan”, per i reati di associazione di tipo camorristico, detenzione e porto in luogo pubblico di armi da sparo e da guerra, intestazione fittizia di quote societarie, concorrenza illecita ed estorsione, aggravati dalla finalità mafiosa.
Le misure in questione, costituiscono lo sbocco di un’attività d’indagine, che consentiva di acquisire gravi elementi indiziari sull’operatività di un gruppo criminale, facente capo al predetto Walter Schiavone, dedito alla gestione e al controllo della distribuzione di prodotti caseari nei territori della provincia di Caserta. Pertanto, l’uomo, si avvaleva di fidati collaboratori, quali Antonio Bianco, Armando Diana, Nicola Baldascino e Davide Natale, affiliati al clan casalese.
In particolare, gli indagati, obbligavano vari titolari di caseifici della penisola sorrentina, a rifornire in via esclusiva di prodotti le società dello Schiavone per la successiva distribuzione, impedendo dunque alle predette aziende di avere rapporti con altri distributori e garantendosi, una posizione di illecito predominio, nella distribuzione dei prodotti caseari nel comprensorio aversano. Gli imprenditori sottoposti alle vessazioni del gruppo Schiavone, venivano altresì costretti con condotte estorsive a non riscuotere crediti per decine di migliaia di euro, derivanti dalle pregresse forniture, nonché a vendere i propri prodotti a prezzo ribassato.
Infine, la commercializzazione, avveniva in maniera occulta, eludendo il sistema di tassazione fiscale imposto, cioè senza che i marchi “I Freschissimi” e “Bianco latte” comparissero nella documentazione contabile consegnata ai rivenditori al dettaglio. Le entrate delle suddette attività illecite, venivano rendicontate dagli indagati con cadenza settimanale direttamente a Walter Schiavone, nonostante questi fosse sottoposto alla misura degli arresti domiciliari per altro procedimento.
Nel corso dell’esecuzione della misura, la p.g. operante, ha provveduto inoltre a:
– effettuare il sequestro preventivo d’urgenza della società “Latticini e Formaggi” di Antonio Bianco, impresa tramite la quale l’indagato continuava, ad oggi, a porre in essere l’illecità attività di immissione in commercio di prodotti lattiero-caseari con le modalità in precedenza illustrate;
– sequestrare sostanze stupefacenti (1.474 kg di hashish, grammi 72 di cocaina, marijuana 54 grammi), rinvenuta nel corso della perquisizione domiciliare presso l’abitazione di Diana Armando, occultata in un’intercapedine del vano camino, evidenza di una chiara attività di spaccio.