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“Mani in Pasto”. Nuovo progetto di inclusione e integrazione dell’Aias di Casoria

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Un nuovo progetto, l’identica missione: incentivare l’inclusione,  promuovere l’integrazione. L’Aias (Associazione italiana assistenza spastici) di Casoria, avamposto da sempre di solidarietà e welfare della città, continua a proporre corsi e iniziative volte al futuro dei ragazzi disabili, offrendo loro gli strumenti utili per intercettare chances di lavoro, potendo acquisire, in ogni caso, una possibilità di crescita.

Con questi obiettivi la Onlus si appresta a realizzare un altro progetto importante: “Mani in Pasto”, ovvero una serie di opportunità per i disabili (ma anche per le loro famiglie e per i volontari del terzo settore) per avere una formazione utile per il futuro, sicuramente soddisfacente per l’inclusione sociale e l’integrazione nella vita quotidiana. L’associazione guidata dal presidente Salvatore Giacometti propone infatti due corsi gratuiti di formazione: si tratta del corso di Operatore artigianale di ceramica (della durata di 50 ore) e del corso di Marketing e Comunicazione (di 30 ore). Ovvero l’Aias propone diciassette tra lezioni teoriche e  laboratori per la pratica del lavoro con la ceramica e altre dieci lezioni per provare ad avere gli strumenti per vendere o piazzare commercialmente i manufatti prodotti. Corsi gratuiti, come si diceva, le cui iscrizioni sono aperte e che dureranno sino a maggio 2022.  

Un modo per favorire l’integrazione nel mondo del lavoro per le persone con disabilità (o per i loro familiari) al fine di dare nozioni per chi intende svolgere il ruolo all’interno di un laboratorio di ceramica. Durante i corsi i osserveranno il parallelismo e le differenze con altre figure professionali legate ai Servizi Sociali. L’Aias di Casoria attende gli iscritti, per continuare la sua opera di assistenza e solidarietà, nel segno dell’inclusione.

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Attualità

A Napoli la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre

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Nella solennità di San Francesco di Paola, patrono della “Gente di Mare”, nella omonima Basilica Pontificia di Napoli, in piazza del Plebiscito, a Napoli, si è tenuta la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre, di terra, di cielo e del mare.

Numerosa la partecipazione di autorità civili e militari, tra cui il Viceprefetto di Napoli, Dario Annunziata, dell’Ammiraglio Ispettore della Marina Militare Pierpaolo Budri, del presidente dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia di Napoli Antonio Varriale.

È stata deposta una corona in memoria dei caduti a cura dell’Anmi, mentre il Presidente della Delegazione Provinciale dell’Oncsc Alfredo Migliaccio ha ribadito lo spirito di cooperazione tra le componenti associative d’arma, che rendono viva la memoria di chi ha combattuto per garantire la nostra stessa esistenza.

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Effetto dazi sulle Borse mondiali: “rischio di recessione per l’economia mondiale”

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I dazi di Trump “liberano l’America” ma fanno crollare i mercati, da Parigi (-3%) a Wall Street (-2,76%), con il Nasdaq in calo di oltre il 4%.

Milano lascia sul campo il 2,8%. Francoforte il 2%, Londra l’1,43%, favorita da tariffe più leggere rispetto agli altri Paesi, e Madrid l’1,23%. Il crollo del greggio (Wti -7% a 66,67 dollari al barile) e le tariffe commerciali sull’acciaio frenano Tenaris (-8,22%), Saipem (-6,86%), Prysmian (-5,08%), Antofagasta (-7,25%) e Anglo American (-6,44%).

“Le prospettive per l’export e l’impatto diretto e indiretto dei dazi sono un grosso motivo di preoccupazione“. Lo si legge nel resoconto (minute) della riunione della Bce del 5 e 6 marzo, che dà conto anche dei dubbi dei Governatori sul segnale da dare sui tassi d’interesse: i membri del Consiglio direttivo giudicavano “importante” che la comunicazione non dia un segnale in alcuna direzione in vista del meeting di aprile, “tenendo sul tavolo sia un taglio dei tassi che una pausa, in funzione dei dati in arrivo”.


(fonte: Ansa)

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Commercio, sempre più negozi cittadini e centri commericali chiudono con ricadute sull’occupazione

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Sempre più negozi cittadini chiudono con ricadute sull’occupazione.
Se ne apre uno, abbassano la serranda tre, secondo un noto sindacale nazionale di settore.
La crisi è stata acuita ultimamente dalle vendite on-line con consegna a domicilio, di questo passo si rischia che i centri urbani, senza più esercenti, diventino città-dormitori, più brutte, deserte e anche più pericolose.

“Assolutamente sì, è indispensabile un intervento dall’alto per fermare questa deriva che sta arricchendo sempre gli stessi colossi globali e impoverendo le economie locali. In Italia, il commercio fisico è stato lasciato senza strumenti per competere – dice Gaetano Graziano, Vicepresidente dell’associazione dei direttori dei centri commercialiAltri Paesi – continua – hanno capito il rischio e hanno agito: la Francia ha imposto una tassazione sui giganti del web per riequilibrare la concorrenza, la Germania ha investito nel supporto tecnologico ai negozi e il Regno Unito ha ridotto le imposte sugli esercizi commerciali per abbattere i costi di gestione. Nel nostro Paese, invece, non si è fatto nulla di tutto questo, con il risultato che le chiusure aumentano e i centri urbani si svuotano. Senza una strategia nazionale che includa sgravi fiscali, incentivi per la digitalizzazione e una regolamentazione più equa per l’e-commerce, il commercio locale sarà destinato a scomparire, con conseguenze gravissime sul PIL, sull’occupazione e sulla qualità della vita nelle nostre città.”

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