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Cronaca

Lino Apicella. Emessa la sentenza: tre condanne per omicidio volontario

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E’ stata emessa oggi, lunedì 7 giugno, la sentenza per la morte di Pasquale Apicella, il poliziotto morto un anno fa nell’impatto causato da una banda di ladri in fuga.

Sono stati condannati per omicidio volontario i tre rapinatori che, nell’aprile scorso, causarono l’incidente in cui è morto l’agente scelto della Polizia di Stato Pasquale Apicella, intervenuto insieme a un collega per fermare la banda in fuga dopo un tentato furto in banca. Per Fabrizio Hadzovcic 26 anni di carcere, 18 a testa per Admir HadzovicIgor Adzovic.

La sentenza è stata emessa nel primo pomeriggio di oggi dalla Corte di Assise di Napoli (presidente Lucia La Posta). L’automobile dei criminali, contromano e a velocità folle, si schiantò frontalmente contro la volante della Polizia, uccidendo il poliziotto sul colpo e ferendo il collega.

Gli imputati sono tutti residenti nel campo rom di Secondigliano, così come il quarto della banda; la posizione di quest’ultimo è stata stralciata e trattata in un procedimento separato: non era coi complici nell’automobile, al momento della fuga lo avevano lasciato a piedi ed è stato quindi accusato soltanto di favoreggiamento (è stato condannato a 6 anni con rito abbreviato per gli altri reati).

I tre sono stati giudicati colpevoli anche di tentata rapina, tentato furto, lesioni dolose e ricettazione. In aula, come parte civile, la moglie di Apicella, Giuliana Ghidotti (assistita dall’avvocato Gennaro Razzino) e i genitori e le sorelle (assistiti dall’avvocato Alfredo Policino); le richiesta di costituzione di parte civile di ministero dell’Interno e del Comune di Napoli erano state invece rigettate perché arrivate in ritardo.

Torno a casa dai miei figli a testa alta, con Lino sempre nel cuore e una grande fiducia nella giustizia”, ha commentato Ghidotti. La moglie di Pasquale Apicella si è detta soddisfatta per il riconoscimento dell’omicidio volontario: “Questo è importante, non è stato un incidente come ci volevano far credere”. Oltre alla moglie, al processo si sono costituiti parte civile i genitori e le sorelle di Apicella.

Castellammare di Stabia

Castellammare di Stabia, 30 genitori aggrediscono maestra: ora insegnante indagata

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È stata iscritta nel registro degli indagati la docente di sostegno aggredita la scorsa settimana da un gruppo di circa trenta genitori presso la scuola Salvati di Castellammare di Stabia. Si tratta di un «atto dovuto» da parte della procura, come riportato dal quotidiano Metropolis, per permettere accertamenti sul cellulare dell’insegnante, sequestrato dopo la denuncia di cinque genitori. Questi ultimi hanno riferito agli investigatori dell’esistenza di una chat tra la docente e alcuni alunni, in cui sarebbero stati condivisi audio e video con contenuti a sfondo sessuale.

Continua anche l’inchiesta riguardante la spedizione punitiva organizzata da diversi genitori, avvenuta presso la scuola del quartiere Scanzano. Durante l’incidente, oltre alla docente, è rimasto ferito anche il padre dell’insegnante, intervenuto per difendere la figlia.

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Cronaca

Scampia, scoperto deposito abusivo di rifiuti con oltre 40 elettrodomestici

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Nell’ambito delle attività di contrasto al fenomeno dell’illecito abbandono e gestione illecita dei rifiuti, personale Polizia Locale Unità Operativa Scampia, in via Anna Maria Ortese, ha scoperto un deposito illecito di Raee (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) dove erano stati illecitamente stoccati 43 grandi elettrodomestici come lavatrici, caldaie, televisori, forni.

Sul posto è stato sorpreso un 39enne napoletano intento ad asportare varie parti elettriche e ferrose. La Polizia Locale ha provveduto al sequestro penale dell’area, di proprietà comunale, ove erano stati stoccati i rifiuti e a deferire all’autorità giudiziaria il trentanovenne per i reati di gestione illecita di rifiuti e invasione di suolo pubblico.

Nel corso della stessa operazione sono stati sanzionati con una multa da 51,64 euro due soggetti che conferivano rifiuti domestici fuori orario ed in contenitori non idonei.

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Cronaca

Torre del Greco, denuncia marito violento e fa scoprire giro d’usura

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Una donna ha denunciato le violenze subite dal marito, portando alla scoperta di un usuraio seriale a Torre del Greco. Un uomo di Torre Annunziata è stato arrestato con diciotto capi d’imputazione, di cui quindici per usura, due per estorsione e uno per possesso di armi. I carabinieri della stazione di Boscoreale lo hanno colto in flagrante mentre, insieme al nipote, riscuoteva 300 euro in interessi da una delle sue vittime.

Le indagini sono iniziate dopo la denuncia della donna, che ha rivelato come il compagno fosse frustrato dai debiti accumulati con usurai. I carabinieri hanno così avviato un monitoraggio, riuscendo a identificare l’usuraio tramite intercettazioni telefoniche. È emerso che l’uomo aveva rapporti con almeno sette vittime, a cui chiedeva mensilmente somme tra 100 e 500 euro.

Le intercettazioni hanno rivelato la pressione esercitata dall’indagato sulle vittime, che includeva minacce e intimidazioni. Le dichiarazioni delle vittime hanno confermato le accuse e svelato il modus operandi dell’usuraio, che sfruttava la vulnerabilità di commercianti in difficoltà. Dopo l’arresto, i carabinieri hanno perquisito l’abitazione dell’uomo e un suo terreno, trovando circa 20.000 euro in contante, gioielli, orologi di valore e un’arma da fuoco illegalmente detenuta.

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