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Cronaca

Accoltellano un ragazzino nel Napoletano: nei guai due 18enni

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Questa mattina a Gragnano (NA), Carabinieri della Compagnia di Castellammare di Stabia (NA), in esecuzione di un’ordinanza applicativa della misura cautelare personale della custodia in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Torre Annunziata su conforme richiesta di questa Procura della Repubblica, hanno proceduto all’arresto di due diciottenni, entrambi incensurati, gravemente indiziati di tentato omicidio aggravato in concorso con soggetti minorenni.

L’attività d’indagine, condotta dai Carabinieri della citata Compagnia e coordinata da questa Procura della Repubblica di concerto con la Procura della Repubblica presso il Tribunale per minorenni di Napoli, ha consentito di accertare il coinvolgimento dei due arrestati nell’accoltellamento del 15enne I.G., avvenuto lo scorso 3 maggio a Gragnano, il cui esecutore materiale, minorenne, è già stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto disposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Napoli, convalidato dal GIP di detto Tribunale.

In particolare, le indagini, che si sono giovate delle concordanti dichiarazioni acquisite dalla persona offesa e dalle altre persone informate sui fatti e dell’analisi dei filmati dei sistemi di videosorveglianza pubblica e privata, hanno consentito di accertare che uno dei destinatari della misura cautelare, avendo avuto avuto la peggio in un precedente litigio con la vittima d un suo amico, correlato al furto della bicicletta elettrica ai danni di un amico della persona offesa, aveva organizzato una vera e propria spedizione punitiva culminata nell’accoltellamento di quest’ultima.

Dalle indagini è emerso che gli odierni indagati, unitamente ad almeno altri quattro giovani, tutti minorenni, alla guida di scooter, si erano messi alla ricerca della vittima, e, dopo averla rintracciata, erano scesi dai motocicli e l’avevano aggredita, percuotendola con calci, pugni e con i caschi che indossavano, per poi colpirla con due coltellate, una al petto e l’altra alla schiena, continuando ad infierire sulla stessa, con calci e pugni, anche mentre era a terra sanguinante.

Espletate le formalità di rito, gli arrestati sono stati associati al carcere di Napoli Poggioreale a disposizione dell’Autorità Giudiziaria

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Cronaca

Coniugi ottantenni trovati morti in casa nel Salernitano: ipotesi cause naturali

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Sarà l’autopsia a chiarire in maniera certa le cause del decesso di una donna di 85 anni e del marito 80enne, entrambi trovati senza vita nella loro abitazione a Caselle in Pittari, nel Salernitano, ma secondo i primi accertamenti si sarebbe trattato per entrambi di cause naturali.

I corpi dei due anziani sono stati rinvenuti lontani l’uno dall’altro: il cadavere della donna era nel pollaio, quello dell’uomo in un locale esterno all’abitazione.

Entrambi i corpi erano in stato di decomposizione.

Impossibile, per medico legale e carabinieri, stabilire in maniera certa le date dei decessi. Una risposta che arriverà dall’autopsia disposta dal pm della Procura della Repubblica di Lagonegro.
A lanciare l’allarme è stato il figlio dei coniugi che, non riuscendo a mettersi in contatto con loro ed essendo fuori territorio, è rientrato nel comune cilentano per rendersi conto personalmente della situazione. Una volta arrivato nell’abitazione familiare ha scoperto che entrambi i genitori erano morti.

Dai primi elementi raccolti dai carabinieri della stazione di Sanza e dalle risultanze dell’esame esterno effettuato dal medico legale, si ipotizza che entrambi siano deceduti per cause naturali. I militari, infatti, non hanno riscontrato segni di effrazione alla porta d’ingresso dell’abitazione né segni di violenza sui corpi dei due anziani. Una delle ipotesi è che uno dei due coniugi sia deceduto e l’altro, non sia riuscito a chiedere aiuto, morendo successivamente.

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Cronaca

Scampia, tentata estorsione da 500mila euro: cinque persone del clan Abbinante in manette, c’è anche il figlio del boss

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Avevano tentato di farsi consegnare dalle loro vittime, a titolo di estorsione, circa 500mila euro oltre a tre appartamenti: cinque persone, tra cui figura anche Alessandro Abbinante, 26 anni, figlio di Guido, elemento di vertice dell’omonimo clan di Scampia, sono state arrestate dalla Squadra Mobile della Questura di Napoli al termine di indagini coordinate dalla DDA.

Ad Abbinane la misura cautelare è stata notificata nel carcere dove è detenuto.

I cinque, a cui gli inquirenti contestano il reato di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, sono stati bloccati dai poliziotti a Napoli e in provincia, precisamente a Torre del Greco.
Le minacce estorsive – è emerso durante le indagini della Polizia di Stato – si sono protratte per circa sei mesi e sono culminate nell’incendio doloso dei locali di un’attività di rivendita.

La Squadra Mobile e gli agenti del commissariato Scampia hanno sequestrato anche due pistole con relativo munizionamento, trovate nell’abitazione di uno degli indagati. Una sesta persona, destinataria della stessa ordinanza emessa dal Gip di Napoli, attualmente irreperibile, è ricercata dai poliziotti.

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Cronaca

Morte Chiara Jaconis, i genitori del bambino negano ogni responsabilità

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Sono finiti nel mirino degli inquirenti dopo che uno dei loro bambini ha gettato dal balcone un oggetto risultato fatale per la giovane Chiara Jaconis, ma ciò nonostante la coppia residente nell’appartamento dal quale è caduto l’oggetto continua a negare la proprietà dello stesso.

Pertanto gli investigatori hanno notificato due avvisi di garanzia alla coppia, dopo che la Procura ha acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza di un B&B, che riprendono l’esatto momento in cui il contenitore impatta con un balcone e un pesante frammento colpisce Chiara, che si accascia al suolo.

I due destinatari degli avvisi sono entrambi professionisti e pare che in passato siano caduti anche altri oggetti dal loro balcone, anche se non avevano mai determinato gravi conseguenze fino alla tragedia di domenica scorsa.

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