CAIVANO – All’indomani della rottura quasi annunciata tra il Sindaco Enzo Falco e quelli di Italia Viva per aver accolto in parte la richiesta di “Noi Campani” è giusto fare qualche riflessione.
Il Sindaco come ho avuto modo di scrivere anche ieri ha dovuto, per forza di cose, mettere all’angolo Italia Viva, riconoscendo, di fatto, il numero di assessori che spetta ad un gruppo di cinque consiglieri a “Noi Campani”.
Alla fine di una estenuante crisi che è durata quasi un mese, dove si è paralizzata l’intera macchina amministrativa, forse il primo cittadino comincia ad intravedere la luce in fondo al tunnel per l’approvazione del bilancio.
In questo mese abbiamo assistito alla pagina più esacerbante della storia politica recente. Un’Amministrazione fatta di prebende e clientelismo, di affidamenti diretti ad avvocati che non hanno fatto altro che aumentare i debiti fuori bilancio dell’ente e la commistione tra esecutivo e gestione. Una pagina squallida che forse terminerà nel modo più incoerente possibile, quella dove il sindaco pur di restare incollato alla poltrona, al posto di rassegnare le dimissioni perché venuti meno tutti i principi da lui decantati prima e dopo la campagna elettorale, rinnega qualsiasi cosa detta in nome di quegli equilibri mai trovati per colpa sua, per assicurare la rappresentanza in giunta ai partiti minori, ora si ritrova ad accontentare i fuoriusciti dai partiti con delle deleghe, cosa finora aborrita dalla fascia tricolore, che non avrebbe mai accettato Claudio Castaldo tra gli assessori e adesso ingoia la nomina dello stesso ed infine ai suoi ha sempre affermato e assicurato che la giunta nominata dall’inizio del mandato sarebbe rimasta intatta per tutta la durata della sua consiliatura e sappiamo forse come andrà a finire.
Insomma, dopo sette mesi, l’unica cosa che riuscirà a dimostrare questo sindaco è la sua incoerenza e se i cittadini caivanesi stanno conoscendo la vera identità di chi hanno votato, o meglio, di chi li ha presi in giro mostrandogli un libro dei sogni inattuabile, con relativi comunicati stampa minatori all’indirizzo dell’Amministrazione una volta scesi da cavallo, come si dice in gergo, con l’oggettivo auspicio di far ritornare di nuovo la Commissione d’Accesso nell’ultimo comune a nord di Napoli è anche grazie e soprattutto a quella fetta di Consiglieri comunali di opposizione che nonostante gli inviti a rimpinguare le eventuali caselle lasciate vuote dalla maggioranza, non si sono piegati a questo modo becero di fare politica, all’esasperata modalità di lottizzazione delle cariche politiche barattate come se fossero merce di scambio che non fa altro che mortificare l’azione democratica sul territorio.
Da un lato ci ritroviamo con un gruppo politico “Noi Campani” che in nome non si sa di cosa, si ostina a trovare accordi con una parte politica che a più riprese ha dimostrato di non digerirlo e di non voler intraprendere nessun tipo di cammino insieme. Dall’altro lato abbiamo giovani e non che hanno accettato quanto le urne avessero decretato e pancia a terra si sono messi a lavorare dai banchi di opposizione per cercare di scoperchiare tutte le malefatte di quest’amministrazione ma, ahimé, non hanno avuto il tempo e forse non si sono neanche ancora disposti in assetto da frontiera che già la maggioranza ha fatto tutto da sola.
Gestito i vari settori come se non ci fosse un domani, assessori con le mani nella gestione – ci sono determinazioni a testimoniarlo – assessori che impongono indirizzi talmente restrittivi che sembrano camicie cucite addosso alle ditte appaltatrici – vedi delibera di giunta sulla mensa scolastica riportati pari pari nel bando dal Dirigente Anna Damiano – Affidamenti diretti ad avvocati non iscritti nell’albo comunale per non parlare delle tante occasioni perse in termini di intercettazioni fondi sovracomunali, fuoriusciti dai partiti di appartenenza che scrivono documenti da denuncia, ex appartenenti di partito che a mo’ de “la nave affonda e i topi scappano” redigono comunicati stampa dove si afferma che all’interno dell’Amministrazione ci sono ancora infiltrazioni camorristiche e che non si sa per quale motivo, prima di questa crisi, ovvero, prima dell’ultima trovata del Sindaco, nessuno se ne fosse mai accorto o l’avesse mai scritto.
In questo quadro desolante, nessuno dell’opposizione ci è voluto entrare, eppure quasi tutti sono stati contattati ed invitati, a partire dalla Consigliera Imma Grande, passando per Enzo Pinto e Antonio Angelino. Addirittura c’è stata un’intermediazione da parte di Giuseppe Carofilo, ex Consigliere comunale, nei confronti dell’ex Senatore Giacinto Russo affinché riuscisse a convincere la figlia Orsella a fare il salto della quaglia. Salvo poi ricevere improperi e urla dal senatore stesso.
In tutto questo teatro dell’assurdo, spettacolo di un mondo affaristico, una parte dell’opposizione non solo non è voluta entrarci ma ha anche tracciato il solco dell’alternativa. Una dimostrazione valida che un’altra politica esiste, un piccolo barlume di speranza per il futuro, sempre se la cittadinanza riesce a carpire la differenza. Almeno lo si spera.