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Cronaca

Napoli. I lavoratori del porto bloccano le armi per Israele

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Napoli contro la guerra e, soprattutto, contro il genocidio del popolo palestinese.

I lavoratori del porto hanno deciso di incrociare le braccia di fronte all’esportazione, verso Israele, delle armi che verrebbero utilizzate per colpire la popolazione civile causando la morte di centinaia di innocenti, compresi i bambini.

L’occupazione israeliana dei territori palestinesi non solo è accettata dalle nazioni occidentali, ma anche incoraggiata attraverso la vendita di armi: l’Italia, ad esempio, è uno dei principali fornitori della nazione israeliana.

Si sono così mobilitati i lavoratori del Porto di Napoli aderenti alla sigla SI Cobas, e hanno rifiutato di partecipare allo smistamento dei carichi contenenti le armi per l’occupazione israeliana.

Sono armi che servono ad alimentare guerre e profitti contro il popolo palestinese che da anni subisce una spietata repressione ad opera di Israele, una repressione che nelle scorse settimane ha portato allo sgombero di alcune famiglie arabe dalle proprie case a Gerusalemme est e che è sfociata nel bombardamento di Gaza con centinaia di morti, comprese decine di bambini, in risposta alle rivolte scoppiate su tutti i territori occupati” ha affermato il sindacato.

Continuando “Noi siamo senza se e senza ma al fianco del popolo palestinese, contro l’occupazione e l’aggressione sionista a Gaza. Denunciamo la complicità del governo italiano e della quasi totalità delle forze parlamentari con l’aggressione israeliana, e il silenzio assenso dello Stato al transito di armi da guerra israeliane sui nostri porti. Le nostre mani non si sporcheranno di sangue per le vostre guerre“.

Castellammare di Stabia

Castellammare di Stabia, 30 genitori aggrediscono maestra: ora insegnante indagata

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È stata iscritta nel registro degli indagati la docente di sostegno aggredita la scorsa settimana da un gruppo di circa trenta genitori presso la scuola Salvati di Castellammare di Stabia. Si tratta di un «atto dovuto» da parte della procura, come riportato dal quotidiano Metropolis, per permettere accertamenti sul cellulare dell’insegnante, sequestrato dopo la denuncia di cinque genitori. Questi ultimi hanno riferito agli investigatori dell’esistenza di una chat tra la docente e alcuni alunni, in cui sarebbero stati condivisi audio e video con contenuti a sfondo sessuale.

Continua anche l’inchiesta riguardante la spedizione punitiva organizzata da diversi genitori, avvenuta presso la scuola del quartiere Scanzano. Durante l’incidente, oltre alla docente, è rimasto ferito anche il padre dell’insegnante, intervenuto per difendere la figlia.

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Cronaca

Scampia, scoperto deposito abusivo di rifiuti con oltre 40 elettrodomestici

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Nell’ambito delle attività di contrasto al fenomeno dell’illecito abbandono e gestione illecita dei rifiuti, personale Polizia Locale Unità Operativa Scampia, in via Anna Maria Ortese, ha scoperto un deposito illecito di Raee (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) dove erano stati illecitamente stoccati 43 grandi elettrodomestici come lavatrici, caldaie, televisori, forni.

Sul posto è stato sorpreso un 39enne napoletano intento ad asportare varie parti elettriche e ferrose. La Polizia Locale ha provveduto al sequestro penale dell’area, di proprietà comunale, ove erano stati stoccati i rifiuti e a deferire all’autorità giudiziaria il trentanovenne per i reati di gestione illecita di rifiuti e invasione di suolo pubblico.

Nel corso della stessa operazione sono stati sanzionati con una multa da 51,64 euro due soggetti che conferivano rifiuti domestici fuori orario ed in contenitori non idonei.

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Cronaca

Torre del Greco, denuncia marito violento e fa scoprire giro d’usura

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Una donna ha denunciato le violenze subite dal marito, portando alla scoperta di un usuraio seriale a Torre del Greco. Un uomo di Torre Annunziata è stato arrestato con diciotto capi d’imputazione, di cui quindici per usura, due per estorsione e uno per possesso di armi. I carabinieri della stazione di Boscoreale lo hanno colto in flagrante mentre, insieme al nipote, riscuoteva 300 euro in interessi da una delle sue vittime.

Le indagini sono iniziate dopo la denuncia della donna, che ha rivelato come il compagno fosse frustrato dai debiti accumulati con usurai. I carabinieri hanno così avviato un monitoraggio, riuscendo a identificare l’usuraio tramite intercettazioni telefoniche. È emerso che l’uomo aveva rapporti con almeno sette vittime, a cui chiedeva mensilmente somme tra 100 e 500 euro.

Le intercettazioni hanno rivelato la pressione esercitata dall’indagato sulle vittime, che includeva minacce e intimidazioni. Le dichiarazioni delle vittime hanno confermato le accuse e svelato il modus operandi dell’usuraio, che sfruttava la vulnerabilità di commercianti in difficoltà. Dopo l’arresto, i carabinieri hanno perquisito l’abitazione dell’uomo e un suo terreno, trovando circa 20.000 euro in contante, gioielli, orologi di valore e un’arma da fuoco illegalmente detenuta.

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