Resta sintonizzato

Caserta

[VIDEO] “Operazione Siero” Caserta. Misura cautelare per 9 persone. I nomi

Pubblicato

il

CASERTA: SCOPERTA ASSOCIAZIONE A DELINQUERE SPECIALIZZATA NELLA COMMISSIONE DI FRODI FISCALI. ESEGUITE 9 MISURE CAUTELARI E SEQUESTRATI BENI PER UN VALORE DI 20 MILIONI DI EURO

Dalle prime ore di questa mattina, la Guardia di Finanza di Caserta e l’Ufficio di Napoli 1 dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli con l’intervento del Gruppo CP-Operazioni stanno eseguendo un’ordinanza applicativa di 9 misure cautelari personali (di cui 3 in carcere e 6 agli arresti domiciliari) emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Procura della Repubblica nei confronti di altrettanti soggetti gravemente indiziati di far parte di un sodalizio criminale dedito alla commissione di plurime frodi fiscali ai danni dell’erario.
In particolare il gip applicava:
la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di:
CESTRONE LUIGI nato a San Prisco (CE) il 08.04.1963;
CORACE ANTONIO nato a Napoli il 19.01.1972;
SALES CARLO nato a Napoli il 29.02.1956;

la misura degli arresti domiciliari, ai seguenti indagati:
SALES DANILO nato a Napoli il 21.10.1988;
ZICCARDI MARCO nato a Avellino il 22.12.1967;
RASCIO Fabian Alejandro nato in Argentina (EE) il 23.10.1970;
MORIA Salvatore nato a Napoli il 14.07.1959;
DALLO IACONO Giuseppe nato a Napoli il 01.01.1946.

Tutti gravemente indiziati di far parte della associazione, nonchè

La misura degli arresti domiciliari, a:
PERRINO Raffaele, nato a Santa Maria C.V. (CE) il 12.07.1964 e residente in San Prisco (CE), via Udine, n. 8.
Gravemente indiziato, unitamente a CESTRONE Luigi, del reato di cui all’art. 615 ter c.p..
Contestualmente, sono in corso di esecuzione perquisizioni locali e personali su parte del territorio nazionale.

L’adozione della misura scaturisce da una complessa indagine di polizia giudiziaria ed economico-finanziaria svolta, sotto la direzione di magistrati della Procura partenopea, da militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Caserta e da personale dell’Agenzia delle Dogane di Napoli, nel cui ambito è stato possibile individuare e ricostruire un articolato meccanismo fraudolento attraverso cui le società inserite nel circuito dell’organizzazione erano in grado di conseguire indebitamente ingenti evasioni e risparmi di imposta.
L’indagine, scaturita da una verifica ai fini IVA nei confronti di una società operante nel commercio di prodotti elettronici, proseguiva mediante lo strumento delle attività tecniche, sia telefoniche che ambientali, nel corso delle quali venivano acquisiti dati ed elementi che permettevano di accertare la commissione da parte dell’associazione composta da professionisti e consulenti contabili, imprenditori compiacenti e amministratori formali e/o teste di legno, di plurime frodi fiscali operate attraverso l’emissione e l’annotazione di fatture per operazioni inesistenti, nonché l’utilizzo dello schema tipico delle c.d. frodi carosello, ovvero, lo sfruttamento del sistema del  HYPERLINK “https://www.studiocataldi.it/articoli/21450-reverse-charge-come-funziona-il-meccanismo-dell-inversione-contabile.asp” \o “Reverse charge – ecco come funzione il meccanismo dell’inversione contabile” reverse charge utilizzando delle società fittizie (cd. cartiere), interposte all’interno di un’operazione commerciale, al fine di far sorgere un diritto (in realtà inesistente) a detrarre l’Iva sugli acquisti e far ricadere, invece, l’onere tributario sulle citate società cartiere che in non versavano nulla all’erario. Veniva, inoltre, rilevato il ricorso ad indebite compensazioni di imposta attraverso l’utilizzo di crediti in realtà inesistenti.
In tale contesto, è emerso che l’organizzazione, per attribuire parvenza di regolarità contabile e fiscale alle sottostanti operazioni commerciali e finanziarie, si avvaleva dell’ausilio di consulenti fiscali e commercialisti, nonché di un appartenente alla Guardia di Finanza, ora in congedo, al quale era stata affidata la gestione di fatto di alcune società utilizzate per realizzare il sistema di frode.
In particolare, mentre i predetti professionisti si occupavano di pianificare le operazioni soggettivamente e/o oggettivamente inesistenti attraverso l’utilizzo di società di comodo, l’ex finanziere provvedeva, insieme ad altri membri del sodalizio, sia al reclutamento delle c.d. teste di legno cui intestare fiduciariamente le società di comodo sia a tutti gli adempimenti necessari alla realizzazione delle fittizie operazioni commerciali.
Poiché grazie al descritto meccanismo, le società coinvolte hanno potuto usufruire di ingenti risparmi d’imposta, realizzando proventi illeciti da evasione fiscale per oltre 20 milioni di euro, il provvedimento del GIP ha disposto anche il sequestro preventivo di beni, quote societarie e delle disponibilità finanziare in capo agli indagati per un valore corrispondente ai predetti profitti.

Caserta

Frana nel Casertano, dispersi madre e figlio: proseguono le ricerche

Pubblicato

il

Sono andate avanti per tutta la notte e sono tuttora in corso a Talanico, frazione del comune casertano di San Felice a Cancello, le ricerche da parte dei vigili del fuoco e dei carabinieri con l’uso di cani molecolari, delle due persone, una donna di 74 anni e il figlio di 42, dispersi da ieri pomeriggio dopo essere stati travolti con il loro mezzo tre ruote, un’Apecar, dal fiume di fango e detriti staccatosi dalla collina che sovrasta la frazione.

Il veicolo è stato ritrovato già stanotte in una scarpata, ma non le due persone, probabilmente sbalzate all’esterno dell’abitacolo.

I danni registrati sul territorio sono ingenti.
Nelle operazioni di soccorso sono impegnati anche il nucleo dei vigili del fuoco ‘Gos’, specializzato nei mezzi movimento terra, il nucleo ‘Sistemi aeromobili a pilotaggio remoto’, il nucleo ‘Speleo alpino fluviale’ ed il nucleo ‘Topografia applicata al soccorso’, specializzato nelle ricerche di persone disperse.
A Talanico è stato inoltre istituito un posto avanzato di comando e sono al lavoro cinque squadre dei vigili del fuoco – due provengono dalla sede centrale del comando, e tre dai distaccamenti di Aversa, di Marcianise e di Piedimonte Matese.

Continua a leggere

Caserta

Caserta, tiene la ex segregata in casa e in schiavitù per anni: arrestato 34enne

Pubblicato

il

La Polizia di Stato di Caserta ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa su richiesta della Procura di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Napoli, nei confronti di un 34enne rumeno, pregiudicato per reati contro la persona ed il patrimonio, residente da tempo a Caserta, poiché gravemente indiziato dei delitti di sequestro di persona, riduzione in schiavitù ed estorsione.

L’indagine è partita grazie alla denuncia di una trentaseienne rumena, ex compagna dell’uomo, la quale ha subìto negli anni azioni violente reiterate da parte di quest’ultimo.
Per tali motivi, la donna, nel tentativo di scappare dall’uomo, si era allontanata da Caserta.
Nel settembre 2017, la denunciante ha subìto un vero e proprio sequestro di persona ad opera dell’uomo, che l’ha trascinata nella sua autovettura, intimandole di non gridare e di non attirare l’attenzione. Immediatamente dopo, l’ha condotta, contro la sua volontà, a Curti, dove, almeno fino al marzo 2023, l’ha ridotta in schiavitù.
Nell’arco di questi anni, la donna è stata tenuta segregata all’interno di una stanza, privandola per lunghi periodi di cibo ed acqua, costringendola a rubare e a chiedere l’elemosina.
La stessa è stata costretta a consegnare ai tre fratelli dell’uomo tutti i soldi che racimolava e, ove non ritenuti sufficienti, veniva violentemente picchiata.
In due occasioni, la donna è stata addirittura accoltellata, con cicatrici ancora visibili alla testa.

A fine 2023, la vittima è riuscita a fuggire dal luogo dove era segregata, portando con sé due dei quattro figli minori, trovando rifugio presso l’abitazione di una cognata. Ciononostante, l’ex non si è fermato e le ha intimato – tramite chat social – di consegnargli la cifra di venticinquemila euro. Sicché la donna ha deciso di rivolgersi alla Squadra Mobile della Questura di Caserta, che ha raccolto elementi indizianti e, in virtù delle risultanze investigative svolte, la Procura della Repubblica di Napoli ha chiesto e ottenuto l’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico dell’indagato.

Continua a leggere

Caserta

Evasione fiscale e fatture false: eseguito sequestro preventivo per 1 milione di euro tra Napoli e Caserta

Pubblicato

il

Nella mattinata odierna, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Caserta ha eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari reali, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Nola, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di tre soggetti.
Gli stessi, in base agli elementi investigativi finora acquisiti, sono stati ritenuti gravemente indiziati della commissione, a vario titolo, dei reati di utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e indebita compensazione di crediti d’imposta.
Pertanto, alla luce dei reati contestati e del quadro probatorio raccolto, il G.I.P. ha disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta e per equivalente di autoveicoli, immobili, quote societarie e disponibilità finanziarie, per un valore complessivo di circa 1 milione di euro.
Il provvedimento compendia gli esiti di complesse indagini, svolte dalla Compagnia di Marcianise e coordinate dalla Procura della Repubblica di Nola, nel cui ambito è stato possibile accertare i delitti posti in essere dagli indagati. Nello specifico, un imprenditore napoletano, operante nel settore della logistica in Brusciano (NA) e all’interno dell’Interporto Sud Europa di Maddaloni (CE), ha posto in essere, anche per il tramite di suoi prestanome, svariate condotte finalizzate all’evasione delle imposte dirette e sul valore aggiunto.
Più nel dettaglio, lo stesso ometteva il versamento delle imposte attraverso la compensazione delle stesse con crediti inesistenti. Per il medesimo scopo, l’imprenditore in parola si avvaleva di società cartiere al fine di utilizzare in dichiarazione false fatturazioni, abbattendo così i ricavi conseguiti.
Il profitto del reato di evasione fiscale così realizzato è stato quantificato, per le annualità dal 2017 al 2020, in € 989.728,00
Quanto sopra, ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca, costituzionalmente garantito e nel rispetto dei diritti degli indagati che, in considerazione dello stato del procedimento penale, sono da presumersi innocenti fino alla sentenza irrevocabile, che ne accerti le responsabilità.

Continua a leggere
Pubblicità
Pubblicità

Popolari

Copyright © 2020 Minformo - Testata giornalistica reg. 20/2016 Tribunale Napoli Nord - Direttore Responsabile Mario Abenante - info@minformo.com - Privacy Policy