Questa mattina giovedì 06 MAGGIO presso l’Istituto di Cultura Meridionale si è tenuto l’incontro “NAPOLI, UNA CITTÀ EUROPEA DAL PIANO STRATEGICO AL RECOVERY PLAN” con la partecipazione dei maggiori esponenti delle istituzioni, degli enti e delle categorie produttive e sociali: Alessandra Clemente (Assessore Politiche Giovanili, comune di Napoli), Donatella Chiodo (Assessore alle Politiche Sociali, comune di Napoli), Amedeo Manzo (amministratore unico Napoli Holding), Federica Brancaccio (Presidente di Federcostruttori), Remo Minopoli (Presidente della Mostra d’Oltremare), Antonio Izzo (Presidente di Federalberghi), Domenico De Crescenzo (Presidente del CUP – Consulta Unitaria delle Professioni), Andrea Annunziata (Presidente dell’Autorità Portuale del Mar Tirreno Centrale), Francesco Floro Flores (Commissario Straordinario di Governo per Bagnoli), Gennaro Famiglietti (Presidente dell’Istituto di Cultura Meridionale), Maria Caputo (consigliera delegata della Mostra D’Oltremare)
In questo contesto Alessandra Clemente ha lanciato una proposta concreta:
“creare una cabina di regia inter-istituzionale per coordinare i diversi interventi sul territorio del recovery-plan e degli altri fondi previsti.”
Molti i temi della giornata: l’assessore Chiodo ricorda l’importanza di mettere al centro le persone negli investimenti, prevedere un piano di assunzioni negli enti pubblici perché non è corretto assegnare fondi per realizzare progetti ad enti che non un organico in grado di utilizzarli. Quindi è indispensabile fare un nuovo piano delle assunzioni; Per Manzo presidente di Napoli Holding è importante non solo la quantità dei fondi, occorre realizzare una spesa di qualità e soprattutto occorre costruire un metodo di gestione trasparente che punti su trasparenza e legalità. Individuare i driver di sviluppo per il mezzogiorno e investire lì le risorse assegnate”; Federica Brancaccio presidente della Federcostruzioni sottolinea come è importante costruire un’idea di città per orientare i processi di sviluppo e gli investimenti a partire dal fenomeno del turismo che sta notevolmente trasformando il centro storico, attenzione a cui si unisce anche Antonio Izzo presidente di Federalberghi che sulla tutela del centro storico e della qualità dei servizi ai turisti pone l’attenzione del suo intervento; Andrea Annunziata presidente dell’Autorità Portuale del Mar Tirreno Centrale sottolinea le scelte in materia di sostenibilità ambientale prese dall’Ente di cui è presidente fatte in sinergia con gli enti locali a partire da Comune e Municipalità. Se il recovery plan non è l’ultimo treno per la nostra città lo è per costruire un metodo di lavoro diverso, come ha ricordato durante l’incontro. Un metodo fatto di confronto, ascolto e costruzione di sinergie tra enti pubblici, istituzioni e associazioni di categoria; De Crescenzo Presidente della Consulta Unitaria delle Professioni sottolinea l’importanza della collaborazione tra settore pubblico e settore privato sia nell’utilizzo dei fondi stanziati che nella costruzione del futuro della città; Floro Flores Commissario Straordinario di Governo per Bagnoli si concentra nel raccontare quanto tanto è stato fatto in questi mesi di presidenza, soprattutto sul piano nella bonifica. Spesso ci si concentra solo su alcuni aspetti come la rimozione della colmata tralasciando invece aspetti più significativi e operativi; Remo Minopoli e Maria Caputo della Mostra d’Oltremare mettono l’accento su partecipazione della cittadinanza e condivisione delle scelte strategiche in progetti di investimento. Gennaro Famiglietti presidente dell’Istituto di Cultura Meridionale nel suo intervento mette al centro il ruolo della Cultura come strumento di crescita ma anche come volano economico, attraverso una cura maggiore del territorio;
Alessandra Clemente: “I progetti presentati dal Comune di Napoli saranno occasione per costruire tavoli di confronto in cui attraverso la partecipazione, l’ascolto e la forte sinergia con le forze sociali e istituzionali dare il via ad una nuova stagione per la nostra città. La priorità è costruire pagine di miglioramento della vita delle persone e un’agenda sostenibile di priorità attraverso una visione complessiva e un metodo di lavoro inclusivo che ora dobbiamo riempire di contenuti.” Durante la giornata sono stati inoltre presentati gli interventi per l’ammontare di circa 1,5 miliardi di € proposti dal Comune di Napoli e contenuti nel Recovery Plan:
Missione 1: Infrastrutture e mobilità 753 milioni di € Metro linea 6 420 milioni di € Metro linea 1 220 milioni di € 41 strade 68 milioni di € Sottopasso Via Brin/Via Ausilio 45 milioni di €
Missione 2: Equità, inclusione sociale e territoriale 630 milioni di € Piano ERP 227 milioni di € Taverna del Ferro 65 milioni di € Restart Scampia 63 milioni di € Real Albergo dei Poveri 150 milioni di € Centro Storico UNESCO 100 milioni di € Anziani e Minori 25 milioni di €
Missione 3: Rivoluzione verde e transizione ecologica 114 milioni di € Sicurezza del territorio 40 milioni di € Parco Urbano Lineare 40 milioni di € Sistemi Fognari 32 milioni di € Raccolta differenziata 2 milioni di €
Missione 4: Digitalizzazione e Innovazione 33 milioni di € Fibra ottica di proprietà 28 Milioni di € Servizi di Connettività 5 Milioni di €
Il Recovery fund, o Next generation Eu, come definito a livello comunitario, è uno strumento pensato per la ripresa economica nelle nazioni maggiormente colpite dal virus, che prevede finanziamenti per un ammontare pari a 750 miliardi di euro (390 a fondo perduto e 360 di prestiti). Per l’Italia sono stati previsti circa 209 miliardi (81,4 in sussidi e 127,4 in prestiti), che serviranno per favorire lo sviluppo del Paese su temi come digitalizzazione, ambiente, efficienza energetica, riconversione industriale e altro ancora. I comuni svolgeranno un ruolo strategico nell’impiego delle risorse del Recovery Plan e il prossimo sindaco della città di Napoli dovrà orientare tutta la sua azione amministrativa sul corretto e efficace utilizzo di queste risorse.
Alessandra Clemente: “Il prossimo Sindaco di Napoli dovrà attuare gli investimenti derivanti dal programma “Next generation UE”. Intendo farlo coinvolgendo la città, ascoltando le parti sociali e le imprese. È la volta buona per costruire un futuro rigoglioso per questa città.”
Alessandra Clemente: “Recovery Plan come Recovery Sud. Rendere opportunità reali queste risorse per la nostra città e che non ci siano differenze di distribuzione delle risorse tra NORD e SUD del Paese è l’assoluta priorità. Inoltre, tali risorse nel 2048 dovranno essere restituite, il programma è denominato, non a caso, “Next Generation” per questo ritengo che le nuove generazioni, attraverso un patto generazionale solido, siano quelle che debbano esprimersi sulle priorità e quelle che debbano avere la responsabilità di fare e di fare bene.”
Maxi operazione dei Carabinieri nel cuore di Napoli, dove i militari del Comando provinciale di Reggio Calabria, con il supporto dei colleghi partenopei, hanno sgominato una ‘centrale delle truffe’, con base operativa nei pressi di Porta San Gennaro, ma che operava in tutto il Sud Italia.
L’operazione è stata avviata dai Carabinieri di Reggio Calabria grazie a una segnalazione su una truffa avvenuta lo scorso maggio a San Giorgio Morgeto, piccolo centro della provincia di Reggio Calabria. Nei guai due pregiudicati che, utilizzando l’ormai consueto metodo del ‘falso carabiniere’, avevano raggirato un’anziana signora, invalida al 100%, convincendola a consegnare tutti i gioielli che custodiva in casa.
Per persuaderla, avevano inscenato un falso incidente stradale in cui sarebbe stato coinvolto il nipote, e avevano richiesto una finta cauzione per evitare l’arresto del giovane. Spaventata e preoccupata per il nipote, la donna ha ceduto i suoi preziosi, ricordi di una vita, per un valore stimato superiore ai 40mila euro.
Stamane è in corso un’operazione della Polizia a Napoli, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale partenopeo, su richiesta dalla Procura. Quindi sono 12 le persone ritenute, a vario titolo, gravemente indiziate dei reati associativi di traffico di droga e l’accesso indebito di cellulari per i detenuti. I reati scoperti sono aggravati dal metodo mafioso.
Lo scorso settembre il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, ha tenuto una conferenza stampa in seguito al blitz contro i clan casertani. “I detenuti continuano a comunicare dal carcere, a mandare video di feste e compleanni, riescono a comunicare tra di loro e quando ho proposto di comprare i jammer almeno nelle carceri di alta sicurezza, non sono stato ascoltato, mi hanno detto che fanno male alla salute“. Gli jammer sono inibitori di segnale che costano ognuno 60mila euro.
“Mi è stato detto – ha aggiunto il magistrato calabrese – che la penitenziaria deve comunicare con il telefonino, mi risulta invece che c’è un telefono con il filo per chiamare i superiori e gli uffici. Non avendo preso provvedimento seri, per ora vengono usati in alcune carceri l’inibizione dei droni anche se poi nella realtà sono già stati usate anche delle contromisure per inibire gli inibitori di droni“.
Prima di perdere i sensi avrebbe detto “Renà non mi lasciare”, Arcangelo Correra, il 18enne morto sabato scorso in ospedale dopo essere stato ferito a morte alla testa da un colpo di pistola esploso dall’amico Renato Caiafa di 18 anni che, a suo dire, stava maneggiando una pistola trovata poco prima sulla ruota di una macchina parcheggiata. Il giovane ha voluto riferire la circostanza stamattina nel corso dell’udienza di convalida del fermo emesso dalla Procura di Napoli (pm Capasso) e notificato dalla Polizia di Stato; fermo che poco fa il gip non ha convalidato disponendo comunque la detenzione in carcere per l’indagato.