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Cronaca

Castel Volturno, omicidio “punitivo” per colpire i nigeriani: in manette 5 persone del clan Sorianiello

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Blitz questa mattina dei Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli, che in collaborazione con il Reparto Territoriale di Mondragone, hanno tratto in arresto cinque persone appartenenti al clan Sorianiello. In particolare, essi, sarebbero ritenuti gravemente indiziati per il reato di omicidio, tentato omicidio, porto e detenzione illegale di armi e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, reati aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di avvantaggiare il gruppo camorristico “Sorianiello”.

Le indagini, hanno consentito di ricostruire, la dinamica, il movente e i responsabili dell’agguato, perpetrato ai danni di Desmond Oviamwonyi e Morris Joe Iadhosa, avvenuto lo scorso 10 settembre a Castel Volturno. Nello specifico, si è accertato che l’omicidio, è maturato nel gruppo criminale della “99”, a seguito della sottrazione di 40 mila euro di marijuana e cocaina, destinate a rifornire la piazza di spaccio della “99” appunto, per vendicarsi del furto subito e per assicurarsi una posizione di supremazia sul territorio, così da scongiurare successivi episodi analoghi.

La spedizione punitiva, è stata attuata con tre diversi viaggi, andata e ritorno, da Rione Traiano a Castel Volturno, lì da dove provenivano i due nigeriani. Il primo viaggio, perlustrativo della zona, ha dato esito negativo, poiché i due non venivano rintracciati; il secondo viaggio, si è concluso con l’apparente intesa da parte degli indagati, di corrispondere ai due la somma di 2 mila euro richiesta dagli stessi per la restituzione dello stupefacente; il terzo e ultimo viaggio, è culminato nell’omicidio di Oviamwonyi e nel ferimento di Iadhosa, estraneo alla sottrazione dello stupefacente, ma presente all’interno del cortile dell’abitazione.

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Castellammare di Stabia

Castellammare di Stabia, 30 genitori aggrediscono maestra: ora insegnante indagata

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È stata iscritta nel registro degli indagati la docente di sostegno aggredita la scorsa settimana da un gruppo di circa trenta genitori presso la scuola Salvati di Castellammare di Stabia. Si tratta di un «atto dovuto» da parte della procura, come riportato dal quotidiano Metropolis, per permettere accertamenti sul cellulare dell’insegnante, sequestrato dopo la denuncia di cinque genitori. Questi ultimi hanno riferito agli investigatori dell’esistenza di una chat tra la docente e alcuni alunni, in cui sarebbero stati condivisi audio e video con contenuti a sfondo sessuale.

Continua anche l’inchiesta riguardante la spedizione punitiva organizzata da diversi genitori, avvenuta presso la scuola del quartiere Scanzano. Durante l’incidente, oltre alla docente, è rimasto ferito anche il padre dell’insegnante, intervenuto per difendere la figlia.

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Cronaca

Scampia, scoperto deposito abusivo di rifiuti con oltre 40 elettrodomestici

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Nell’ambito delle attività di contrasto al fenomeno dell’illecito abbandono e gestione illecita dei rifiuti, personale Polizia Locale Unità Operativa Scampia, in via Anna Maria Ortese, ha scoperto un deposito illecito di Raee (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) dove erano stati illecitamente stoccati 43 grandi elettrodomestici come lavatrici, caldaie, televisori, forni.

Sul posto è stato sorpreso un 39enne napoletano intento ad asportare varie parti elettriche e ferrose. La Polizia Locale ha provveduto al sequestro penale dell’area, di proprietà comunale, ove erano stati stoccati i rifiuti e a deferire all’autorità giudiziaria il trentanovenne per i reati di gestione illecita di rifiuti e invasione di suolo pubblico.

Nel corso della stessa operazione sono stati sanzionati con una multa da 51,64 euro due soggetti che conferivano rifiuti domestici fuori orario ed in contenitori non idonei.

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Cronaca

Torre del Greco, denuncia marito violento e fa scoprire giro d’usura

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Una donna ha denunciato le violenze subite dal marito, portando alla scoperta di un usuraio seriale a Torre del Greco. Un uomo di Torre Annunziata è stato arrestato con diciotto capi d’imputazione, di cui quindici per usura, due per estorsione e uno per possesso di armi. I carabinieri della stazione di Boscoreale lo hanno colto in flagrante mentre, insieme al nipote, riscuoteva 300 euro in interessi da una delle sue vittime.

Le indagini sono iniziate dopo la denuncia della donna, che ha rivelato come il compagno fosse frustrato dai debiti accumulati con usurai. I carabinieri hanno così avviato un monitoraggio, riuscendo a identificare l’usuraio tramite intercettazioni telefoniche. È emerso che l’uomo aveva rapporti con almeno sette vittime, a cui chiedeva mensilmente somme tra 100 e 500 euro.

Le intercettazioni hanno rivelato la pressione esercitata dall’indagato sulle vittime, che includeva minacce e intimidazioni. Le dichiarazioni delle vittime hanno confermato le accuse e svelato il modus operandi dell’usuraio, che sfruttava la vulnerabilità di commercianti in difficoltà. Dopo l’arresto, i carabinieri hanno perquisito l’abitazione dell’uomo e un suo terreno, trovando circa 20.000 euro in contante, gioielli, orologi di valore e un’arma da fuoco illegalmente detenuta.

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