“Napoli si candida a essere la Capitale del Mare, del Mediterraneo, centro di cultura, di ricerca” sono queste le parole di Roberto Danovaro, presidente della Stazione Zoologica Anton Dohrn.
Il nuovo centro scientifico-culturale nato a Napoli e collocato all’interno della villa Comunale, nella Casina del Boschetto, è dedicato alla divulgazione della ricerca marina. L’obiettivo è la riapertura al pubblico subito dopo l’estate.
Il centro, oltre ad ospitare il Museo, sarà la sede del “Cluster Nazionale Blue Italian Growth” e della “Fondazione Dohrn” a cui è affidata la gestione.
L’edificio, di proprietà comunale, si estende per circa 900 mq ed è circondato da un giardino di circa 2500 mq.
Il DaDoM sarà destinato alla promozione della conoscenza dell’evoluzione della biodiversità della vita marina.
I visitatori potranno percorrere un viaggio negli oceani attraverso il tempo, vedere dal vivo una serie di fossili che mostrano l’evoluzione di forme e funzioni nel corso delle ere geologiche, ci sarà una galleria della biodiversità e una sala polifunzionale, in cui sarà esposto lo scheletro di una balenottera, e che servirà per convegni, seminari e mostre di pubblico interesse.
Inoltre il Museo possiede al suo interno anche un grande laboratorio didattico per gli studenti di ogni ordine e grado, e all’esterno verranno esposti dei batiscafi visitabili, un percorso per giochi didattici e un’area progettata per il cinema estivo all’aperto.
I costi dell’intervento sono stati sostenuti dalla Stazione zoologica Dohrn con il supporto del ministero dell’Università e della Ricerca per oltre 2 milioni di euro a cui si aggiungono i costi per l’allestimento museale che si prevede supereranno il milione di euro.
All’interno del DaDoM, i visitatori percorreranno un viaggio negli oceani attraverso il tempo sulle orme di Darwin e Dohrn in cui scopriranno come gli organismi si siano adattati a tutti gli ambienti marini. Una vera passeggiata nel tempo e nella ricerca, in cui il pubblico incontrerà le forme primordiali di vita comparse negli oceani oltre 3 miliardi di anni fa, scoprirà le teorie evolutive e potrà vedere una serie di fossili che mostrano l’evoluzione di forme e funzioni nel corso delle ere geologiche.
Il percorso museale include anche un viaggio attraverso gli studi e le carte antiche del Golfo di Napoli, le scoperte degli otre 20 premi Nobel che hanno condotto i loro studi nella Stazione Anton Dohrn fino alle ricerche attuali aggiornate mese per mese.
“Napoli si candida a essere la Capitale del Mare, del Mediterraneo, centro di cultura, di ricerca, qui spiegheremo ai cittadini quello che facciamo nella Stazione zoologica che è il Centro di ricerca più antico al mondo che studia l’evoluzione della vita marina. Qui si impara ad amare il mare, a rispettarlo. Siamo di fronte al decennio degli oceani per un sviluppo sostenibile e andiamo verso una transizione ecologica e pertanto dobbiamo mettere l’ecologia e il mare al centro dell’attenzione del Governo nei prossimi anni” ha detto Roberto Danovaro.
[Foto: Repubblica.it]