Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha tenuto nel pomeriggio di oggi, giovedì 8 aprile, una Conferenza Stampa presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio.
“Sono qui con il Professor Locatelli che sarà qui ad intervenire sulle cose scientifiche su cui bisogna rassicurare il paese” ha esordito il Premier.
La prima domanda gli è stata posta da Mario De Pizzo del TG1: “Ha detto più volte che l’obiettivo primario del Governo è quello di accelerare la campagna di vaccinazione, ma come impatta secondo lei sulla fiducia dei cittadini la vicenda AstraZeneca e come impatta nella campagna effettiva, nei numeri e soprattutto nella disparità che c’è nei fatti nelle Regioni”.
Chiara Albanesi gli ha poi chiesto: “Il Regno Unito ha dimostrato come si possa avere successo nella campagna vaccinale anche rimandando la seconda dose, c’è una riflessione sull’estendere la prima dose a più persone possibili per poi posticipare la seconda?“
“La prima cosa da capire è seguire le linee guida espresse dal Ministro Speranza e dal Cts, dal Professor Locatelli, dal Professor Brusaferro in tutte le occasioni di incontro delle ultime ore. La raccomandazione è usare il vaccino AstraZeneca per coloro che hanno più di 60 anni di età. Ma quello che deve attirare la nostra attenzione è il rischio di decesso. Il rischio di decesso è massimo per coloro che hanno più di 75 anni. Tutto dipende da questo. Bisognerebbe dire smettetela di vaccinare chi ha meno di 60 anni, i giovani, i ragazzi o comunque gli psicologi di 35 anni perché sono operatori sanitari anche loro” ha affermato Draghi.
Continuando “Ma con che coscienza un giovane o comunque uno che non è compreso nelle prenotazioni salta la lista e si fa vaccinare? Sapendo che lascia esposto una persona con più di 75 anni e a rischio di morte“.
“Riguardo AstraZeneca , credo che va ribadito una volta di più che questo è un vaccino con un ruolo ben preciso che può essere di grande utilità per le persone fragili. Ricordiamoci che le scelte considerate fanno riferimento a eventi tromboembolici in sedi inusuali ma straordinariamente rari perché globalmente stiamo parlando di 86 casi su una platea di almeno 25 milioni di vaccinati. Va rimarcato che nei soggetti che sono stati vaccinati con il vaccino AstraZeneca, oltre i 60 anni di età, il numero di casi osservati è stato addirittura minore dell’atteso, il che indica l’effetto protettivo delle vaccinazioni anche sul rischio di sviluppo di complicanze trombotiche che connotano l’infezione da coronavirus” ha affermato il Professor Locatelli.
“Vorrei anche aggiungere un’altra cosa sulla disponibilità dei vaccini che non è calata. Tanto è vero che i numeri sono tornati più o meno ai livelli precedenti Pasqua e quindi sta risalendo secondo il trend previsto dalla programmazione del vaccino. Non ho dubbi sul fatto che gli obiettivi vengano raggiunti. La disponibilità di vaccini che abbiamo ad aprile, da sola, permette di vaccinare tutti gli over 80 e gran parte delle persone con più di 75 anni in tutte le regioni. Questo è al centro anche dell’economia. Se noi riusciamo a ridurre il rischio di morte anche nelle classi che sono più esposte a questo rischio è chiaro che si apre con molta più tranquillità. Non ho alcun dubbio che tutte le regioni possano raggiungere quest’obiettivo” ha detto il Presidente del Consiglio.
Draghi ha poi risposto ad una domanda sul golden power: “Io sono d’accordo col Ministro Giorgetti. Se ci sono i golden power è uno strumento che il governo ha per evitare la cessione di assi strategici a potenze straniere. Questo va usato quando è necessario e nelle forme previste dalla legge“.
Serenella Matera dell‘Ansa gli ha poi chiesto: “Prima di questa Conferenza Stampa lei ha incontrato il leader della Lega Salvini e gli enti locali. Da giorni le arriva la richiesta di aprire il prima possibile e oggi il Ministro Garavaglia ha indicato come data possibile per le riaperture quella del 2 giugno. Le volevo chiedere se se la sente di indicare una data per le riaperture”.
Il giornalista di Fanpage, invece, ha chiesto: “Si è sempre detto che le riaperture si baseranno sui dati, però non è chiaro a quali dati si faccia riferimento. A quali dati bisogna guardare e sotto quali soglie bisogna scendere per cominciare a riaprire? Riguardo al vaccino AstraZeneca, vaccinata la popolazione over 60, c’è il rischio che le dosi acquistate restino inutilizzate?”.
“Passiamo da una situazione di preoccupazione perché non avevamo vaccini ad una in cui ci preoccupiamo perché sono troppi. Il commissario sta procedendo ad una rivalutazione del piano vaccinale, ma per quel che so non prevede grandi modifiche tra ora e fine anno” ha detto il Premier in merito al vaccino AstraZeneca.
“E’ normale chiedere le riaperture perché le migliori forme di sostegno per l’economia sono le riaperture e questo è quello che chiedono tutti. Sono consapevole della disperazione. Le manifestazioni ce ci sono state, naturalmente si deve condannare la violenza ma capisco il senso di smarrimento, disperazione ed alienazione. Se chiedete a me io voglio vedere riaperture già dalle prossime settimane, ma in sicurezza, a cominciare dalle scuole. L’obiettivo deve essere quello di dare a questi ragazzi almeno un mese pieno di attività scolastica. Che possano chiudere insieme l’anno. E poi, naturalmente, le prossime settimane devono essere di riapertura. Quanto più celermente si procede con le vaccinazioni tanto più celermente si potrà riaprire. Non ho una data perché ci stiamo pensando in questi giorni e perché dipende dall’andamento dei contagi” ha affermato Draghi.
Il Premier ha poi parlato del turismo: “Cosa importante è prepararsi alla stagione turistica, non darla per abbandonata. Bisogna fare come hanno fatto altri paesi, cioè annunciare che noi siamo pronti ad accogliere tutti i turisti che hanno un certificato vaccinale. Cominciamo a farlo e poi ci preoccuperemo di tutelare chi non l’ha fatto. Un’altra cosa da fare è la riapertura delle fiere, degli eventi. Bisogna quindi andare molto svelti. E’ questo il miglior messaggio per rassicurare il paese: che stiamo guardando al futuro e, non quello lontano, ma quello delle prossime settimane”.
Il Professor Locatelli ha poi aggiunto: “Tra i parametri da considerare ci sono l’RT, cioè l’indice di contagiosità; l’occupazione dei posti letto nelle terapie intensive. Riguardo il prolungamento dell’intervallo tra le due dosi di vaccino, alla luce delle evidenze disponibili, la seconda dose di AstraZeneca è già prolungata e nell’ultima seduta del CTS è stato affrontato anche il problema di quelli ad RNA che verranno probabilmente prolungati fino alla 42° giornata“.
“Riguardo alle dosi che mancano, c’è stato effettivamente un disguido sulla regione Lazio che il Generale Figliuolo ha chiarito. La data del 30 aprile è la data di scadenza del periodo previsto nell’ultimo decreto. Ma qualora l’andamento dei contagi e dei vaccinazioni si posso riconsiderare le cose anche prima del 30 aprile. Ci sono molte diversità a livello regionale, con regioni molto più avanti in cui sarà più facile riaprire” ha detto il Premier.
La domanda successiva riguarda, invece, Alitalia, alla quale Draghi risponde che si è in piena trattativa e che non si possono giustificare discriminazioni e asimmetrie: “Il punto centrale è che ci sarà una società che si chiamerà Ita che necessariamente avrà forte discontinuità rispetto ad Alitalia. Il punto è creare una società nuova che parta immediatamente e si regga sulle sue ali, senza sussidi“.
Tornando ancora su AtraZeneca, Locatelli afferma “Io prima ho provato a sottolineare che il vaccino è approvato dai 18 anni in su e solo raccomandato, in virtù delle riflessioni fatto, per la popolazione sopra i 60 anni. Se io fossi un cittadino sarei anche particolarmente rassicurato dai meccanismi di farmaco-sorveglianza. E’ chiaro comunque che il bilancio tra rischi e benefici rimane favorevole. Bisogna sottolineare che questi eventi si sono verificati dopo la prima vaccinazione. E’ indubbiamente vero che quelli il numero di persone con la seconda dose è minore“.
Riguardo alla collaborazione tra Governo e Regioni, Draghi afferma: “Ho avuto oggi un primo incontro di una serie con gli enti locali e sono molto incoraggiato dal clima di collaborazione che c’è. Ora siamo arrivati ad una conclusione che vaccinare i soggetti più a rischio è non solo dovere ma anche interesse delle regioni. Non esistono regioni, stato, esistiamo noi. Le responsabilità sono di tanti. La copertura vaccinale per gli anni a venire, perché dovremo continuare a vaccinarci negli anni a venire, perché ci saranno varianti e i vaccini dovranno essere adattati, i contratti saranno fatti meglio”.
Riguardo le esportazioni dei vaccini il Premier ha spiegato “La Commissione Europea ha detto che ci deve essere reciprocità e proporzionalità. Si possono bloccare le esportazioni verso i paesi in cui la percentuale di vaccinati è più alta ma di fatto ciò non è stato fatto“.
Locatelli ha poi accennato anche al vaccino Johnson&Johnson: “Nelle prossime settimane avremo anche il vaccino Johnson&Johnson che ha il vantaggio della singola somministrazione”.
Parlando del crollo di fiducia nei confronti di AstraZeneca, Draghi ha detto : “Nei fatti, anche dai dati di oggi, questo crollo di fiducia si vede poco. Noi continueremo a dare un messaggio rassicurante, non dato a cuor leggero ma con grande serietà ed è dimostrato dal fatto che mi sono vaccinato io stesso con AstraZeneca e mia moglie anche“.
“Ritorno alle cose terrificanti prima per rispettare l’ordine delle domande” dice Draghi, ironizzando, e parlando ancora una volta di vaccini. “Forse nell’ultima conferenza stampa, forse prima, ho parlato dell’importanza di riacquistare il gusto non del rischio ma del futuro. E’ importantissimo. Lo Sputnik, anche per L’Italia: si possono benissimo fare contratti. Quello che ci hanno detto è che le capacità produttive, attualmente, sono poco interessanti e inoltre, se le consegne verranno rispettate, avremo tutti i vaccini necessari per quest’anno. Un’altra cosa da vedere è se lo Sputnik si presta ad essere adattato alle varianti. Il vaccino viene prodotto per il 40% in Russia, quindi non soggetto ai controlli internazionali, e per il 60% in siti internazionali. E’ questa la complessità della scelta ma non c’è una proibizione. Se la Germania lo sta facendo lo può fare“.
Rispondendo poi alla domanda di Alessandro Cecchi Paone, il Premier ha affermato “Torno al punto meno terrificante. Bisogna riacquistare il gusto del futuro e questo non vale solo per la digitalizzazione. L’anno che ci ha preceduto è un anno di depressione e la digitalizzazione sarebbe stata l’unica via d’uscita. Il non avere a disposizione i meccanismi di base è una grande frustrazione. Il divario digitale segue il divario che c’è nel nostro paese. La didattica a distanza è meglio di niente. Ci sono stati studenti più penalizzati dalla pandemia. Questa è una delle missioni più importanti e passa attraverso la digitalizzazione dell’istruzione e della pubblica amministrazione. La pandemia ha reso chiare le debolezze infrastrutturali”.
Locatelli interviene poi anche lui sulla questione Sputnik: “L’Ema ha attuato un processo per valutare tutte le informazioni che abbiamo disponibili rispetto al profilo di sicurezza e all’efficacia del vaccino. Su una rivista importante la sua efficacia è stata riportata come del 90%. Ma bisogna guardare anche ad altri fattori ed i cittadini devono avere fiducia anche in chi si occupa della sorveglianza e del valutare ogni segnale di allerta“.